Utente:Sesquipedale/Sandbox4

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Ciclismo[modifica | modifica wikitesto]

Il primo passaggio del Giro d'Italia all'Abetone risale al 28 maggio 1928. A sorpresa, Domenico Piemontesi transitò per primo precedendo il favoritissimo Alfredo Binda, riuscendo a batterlo anche sul traguardo di tappa a Modena. Significativo fu anche il passaggio della tappa del 1940, vinta per distacco da Fausto Coppi che conquistò così la sua prima maglia rosa che poi riuscì a difendere fino al traguardo finale di Milano. Fra la fine degli anni '40 e l'inizio degli anni '50 l'Abetone è stato più volte inserito nel percorso, ed è stato teatro di ripetuti duelli fra Coppi e Bartali [1]. Per tre volte l'Abetone è stato sede di arrivo di tappa del Giro d'Italia, la prima nel 1954, l'ultima nel 2000.

Tappe del Giro d'Italia con arrivo all'Abetone
Anno Tappa Partenza km Vincitore di tappa Maglia rosa
1954 11ª Cesenatico 230 Bandiera dell'Italia Mauro Gianneschi Bandiera della Svizzera Carlo Clerici
1959 Salsomaggiore Terme 180 Bandiera del Lussemburgo Charly Gaul Bandiera del Lussemburgo Charly Gaul
2000 Prato 140 Bandiera dell'Italia Francesco Casagrande Bandiera dell'Italia Francesco Casagrande
  1. ^ Abetone, sulle tracce di Fausto e Gino, su archiviostorico.gazzetta.it, archivio storico della Gazzetta dello sport. URL consultato il 26 maggio 2009.

Aan de Amsterdamse grachten[modifica | modifica wikitesto]

Aan de Amsterdamse grachten ("Ai canali di Amsterdam") è una canzone scritta da Pieter Goemans nel 1949 e incisa per la prima volta nel 1956. La canzone è un inno alla città di Amsterdam ed è una delle più conosciute nei Paesi Bassi.

History[modifica | modifica wikitesto]

Template:Quotebox Goemans fu ispirato a comporre questo testo nel 1949 mentre passeggiava su un ponte all'intersezione del Prinsengracht con il Leidsegracht, due canali di Amsterdam.[1] Il brano fu musicato solo nel 1956 quando fu registrato con un arrangiamento scritto dal pianista Dick Schallies (che allora era membro della Metropole Orkest).

Henk Visscher fu il primo a cantare la canzone[2], ma secondo alcune fonti Kraaijkamp l'avrebbe cantata per primo nel Café de Paris presso il Leidseplein.[3]

The first recording that was released was made in 1956 by singer/soccer player Hans Boskamp in a duet with his wife Nan;[1] the spelling on that recording is still the old-fashioned "Amsterdamsche". A page dedicated to the song on the web site of the Amsterdam City Archives plays that first released recording. Other notable artists of the 1950s and 1960s to record the song include Tante Leen.[4]

Of all renditions Wim Sonneveld's (1962) is probably the best known.[1] It was covered by foreigners as well, including Belgian singer Louis Neefs,[4] and by experimental jazz musician Willem Breuker.[5] Recent versions were made by Huub van der Lubbe en André Rieu.[6]

Legacy[modifica | modifica wikitesto]

Goeman's ashes (he died in 2000) were spread over the Prinsengracht. A plaque is affixed to the bridge, commemorating the place of inspiration for the song, and in 2008 the bridge was named for him.[3]

The annual Prinsengrachtconcert is traditionally closed with a (classical) rendition of the song.[7] The carillon of the Westertoren plays the song every half hour on Tuesday; on a list of the top 100 Dutch songs compiled by Amsterdam newspaper Het Parool the song occupies first place.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore lijflied7
  2. ^ (NL) Amsterdams lijflied: de finale, in Het Parool, 5 ottobre 2011. URL consultato il 9 maggio 2013.
  3. ^ a b (NL) Brug voor componist Pieter Goemans, in AT5, 6 giugno 2008. URL consultato il 9 maggio 2013.
  4. ^ a b c (NL) De Amsterdamse grachten, su stadsarchief.amsterdam.nl, Amsterdam City Archives. URL consultato il 9 maggio 2013.
  5. ^ (NL) Jean Buzelin e Françoise Buzelin, Willem Brenker, Editions Parenthèses, 1992, p. 211, ISBN 978-2-907224-24-6.
  6. ^ (NL) Pierre Oitmann, Rev. of André Rieu, Rieu Royale, in NU.nl, 9 aprile 2013. URL consultato il 12 maggio 2013.
  7. ^ (NL) Peter Swanborn, 'Brahms moet ook kunnen' zolang er rosé is, in de Volkskrant, 25 agosto 2003. URL consultato il 9 maggio 2013.

Prinsengrachtconcert[modifica | modifica wikitesto]

Il Prinsengrachtconcert è un concerto di musica classica che si tiene ogni anno nel mese di agosto all'aperto lungo il Prinsengracht, uno dei più celebri canali di Amsterdam. Il palco è montato su una piattaforma galleggiante adiacente a una sponda del canale, di fronte all'Hotel Pulitzer; il pubblico può assistere al concerto, oltre che dalla strada prospiciente quel tratto del canale, anche dai due ponti che lo attraversano . Traditionally the concert is closed with a rendition of one of the city's anthems, "Aan de Amsterdamse grachten".[1]

Since 1984 it is televised by the AVRO. Since 1998 it is part of the Grachtenfestival, though still independently organized; the first Prinsengrachtconcert on ice was held in February 2012.

References[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (NL) Peter Swanborn, 'Brahms moet ook kunnen' zolang er rosé is, in de Volkskrant, 25 agosto 2003. URL consultato il 9 maggio 2013.