Utente:Sergio Lupo/Sandbox

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Slupo all'anagrafe Sergio Lupo (Palermo 1 settembre 1971), è un architetto e pittore italiano vivente che si occupa di realizzare opere deformate ispirate dalla teoria del cronotopo.

La sua teoria è che un giorno, molto lontano per l'umanità ma altrettanto vicino per la storia dell'Universo, fra circa 4,5 miliardi di anni, quando il nostro pianeta verrà risucchiato dal più vicino buco nero molti dei capolavori come la Gioconda di Leonardo o altri non meno celebri di Van Gogh, Picasso, Munch, Modigliani e tanti altri presi di mira dall'artista subiranno una deformazione irreversibile.

L'artista nella sua ricerca verso una proiezione inedita dei grandi capolavori, che precisa non sono delle copie o falsi d'autore, si confrontano con le potenti forze gravitazionali che le stesse opere incontrano anche in punti periferici, come l'orizzonte degli eventi. Questa sua ispirazione alla scienza dell'universo e alle sue teorie fisiche lo rende unico nel suo genere tanto che il deformismo in pittura si può attribuire ad un invenzione di Slupo Oltra a questo Slupo è intento, dall'inizio della sua attività di pittore, ad autoritrarsi in maniera da poter raggiungere un giorno un record, ovvero quello di pittore che si è autoritratto più di tutti. Ad oggi si possono contare tra dipinti su tela, carta, tavoletta e altri supporti circa 110 autoritratti che potrebbero già considerarlo il pittore che in assoluto si è più autoritratto.

Ad oggi, anche se si considera un pittore recente ed emergente, ha al suo attivo circa 472 dipinti, quasi tutti conservati nella sua abitazione privata e in attesa di essere donati ai musei. Queste opere sono selezionate in collezioni di autoritratti, di cavalli arabi, di personaggi famosi, di deformati in genere e di deformati d'autore. Su quest'ultimi si concentra la sua ricerca tanto che afferma: "Un giorno, quando forse l'umanità non ci sarà più, il nostro pianeta sarà risucchiato da un buco nero, in un'attimo si deformerà e in prossimità dell’orizzonte degli eventi subirà quella che la scienza definisce "la spaghettizzazione" in una traiettoria vorticosa dove lo spazio e il tempo si annulleranno. A questo punto, anche i grandi capolavori, in una frazione di secondo, prima di disintegrarsi, subiranno una deformazione che li renderà, per un attimo infinitesimale, sempre belli e riconoscibili, cosi un attimo dopo si trasformeranno ancora e poi ancora fino a quando i colori e la luce si uniformeranno. Questi sono diventati i grandi capolavori che mai nessuno potrà immaginare di vedere se io non ci pensassi"

Da questa sua teoria ne nasce una sequenza di deformazioni illimitate, la sua ricerca si concentra di fatti, in molti capolavori deformati prendendo un attimo dell'evento e alcuni capolavori che vengono deformati in due attimi, in tre o cinque attimi diversi.

Tra le opere che subiscono due deformazioni c'è il famoso dipinto di Leonardo il Salvator Mundi che nelle versioni di Slupo esso subisce una prima deformazione lieve il Salvator Mundi di Slupo e una diversamente lieve che ha come titolo il Salvator Mundi verso l'orizzonte degli eventi

L'osservatore nel guardare le sue opere ride o si emoziona quanto si emoziona vedendo il capolavoro originale che ha preso di mira, per esempio la Gioconda di Leonardo. Quest'ultimo è definito dall'artista un suo contemporaneo, non per follia ma per la teoria della relatività dello spazio tempo.

"Se il grande maestro Leonardo visse solo 500 anni prima che io nascessi questo ci deve far pensare che io al cospetto della teoria spazio-tempo e della relatività dell’universo sono nato un attimino dopo il genio del rinascimento. Quindi ho pensato di deformare le sue opere per far vedere all’umanità come potrebbero diventare se venissero attratte da un potente buco nero."

Parte delle sue opere sono visibili su www.slupo.it.



Vita prima delle opere Nato a Palermo nel 1971, figlio di Carmelo Lupo e Vincenza Capizzi, si laurea in architettura con il massimo dei voti presso l'Università degli Studi di Palermo. Sposato nel 2004 con Teresa Coccari e separato nel 2015 ha avuto un figlio di nome Dario Lupo nato a Palermo nel 2012.

Dopo la laurea in architettura nel 1998, vince una prestigiosa borsa di studio della Regione Siciliana (anno accademico 1999-2000) in public management, riservata a 9 laureati siciliani. Il master si svolge presso il CERISDI che ha sede al Castello Utveggio. Successivamente la specializzazione in Public Management (premio Giovanni Bonsignore)viene chiamato, nel gennaio 2001, dal Gesuita Padre Ennio Pintacuda, allora Presidente del Centro di Eccellenza (CERISDI). Tra il 2001 e il 2016 si occupa dapprima di coordinare il Master euromediterraneo (dal 2001 al 2004) frequentato da giovani laureati provenienti dall'Italia e dai Paesi del Maghreb, dal Medio Oriente e dai Balcani. Successivamente coordina il Dipartimento Editoria & Comunicazione del CERISDI (dal 2005 al 2016). In questi anni di esperienza presso il Centro di Eccellenza del Castello Utveggio, approfondisce le conoscenze culturali, attraverso la presenza degli alunni esteri, con i seguenti Paesi: Tunisia, Marocco, Egitto, Algeria, Libia, Siria, Giordania, Turchia, Croazia, Serbia, Kosovo, Bosnia e Bulgaria. Grazie alla collaborazione di alcuni corsisti tra i più promettenti organizza, tra il 2002 e il 2006, alcune missioni per l'internazionalizzazione di impresa a Tunisi. Porta in Tunisia diverse imprese battezzando il progetto "Tunisia Porta dei Paesi Arabi". Successivamente sposta la sua attenzione ai Paesi del Golfo Persico, e tra il 2007 e il 2013 organizza diverse missioni negli Emirati Arabi Uniti e in Qatar concentrando l'attenzione verso l'arte e l'architettura. Si reca più frequentemente ad Abu Dhabi, Dubai e Doha dove conosce l'ingegnere Mario Mancini, un tecnico dell'Astaldi che fa capo ad Abu Dhabi ed organizza la prima missione per l'internazionalizzazione delle professioni di architetti e ingegneri.