Utente:Sergio.Astrea/Sandbox
La sesta guerra siriaca è un conflitto svoltosi tra 170 a.C. e 168 a.C. (circa) fra il regno siriaco di Antioco IV e l'Egitto di Tolomeo VI, e le cui cause non sono chiarissime. I reggenti del piccolo Tolomeo nominarono i suoi fratelli minori Tolomeo VIII e Cleopatra II co-reggenti, cercando di tenere unità nei domini. Successivamente, Antioco rapì Tolomeo VI, bambino e (pare) suo nipote, per lasciare a lui, e a lui solo, il dominio d'Egitto, e quindi indirettamente averne il controllo. A questo punto gli egiziani fanno di Tolomeo VIII il loro unico re legittimo, fatto a cui segue l'assedio della "capitale culturale" Alessandria e il ritiro di Antioco causa fallimento dello stesso. L'assenza di Antioco aveva intanto portato a riappacificarsi i due fratelli re in Egitto, ristabilendo la situazione.
Antioco IV venne a sapere della pacificazione e, irritato, invase nuovamente l'Egitto. Gli egiziani allora avevano richiesto in loro aiuto la potenza romana, che inviò loro Gaio Popilio Lenate.
Intanto però, Antioco aveva invaso Cipro e Menfi, e ora marciava nuovamente verso Alessandria. Ma qui il seleucide incontrò l'inviato romano, che prima lo invitò e poi lo minacciò di ritirarsi, dimostrando che Roma era sempre più presente nelle vicende egiziane. In ogni caso, Antioco fu costretto a rinunciare alle sue mire sull'Egitto e si ritirò nei suoi possedimenti.