Utente:Roccag/Sandbox

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AntonioDelDonno|Antonio Del Donno (Benevento, 27 novembre 1927) è un pittore e scultore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Benevento, 27 novembre 1927) è un pittore e scultore italiano. Ha frequentato l'istituto tecnico per geometri negli anni che vanno dal 1945 al 1950, manifestando da subito interesse per il disegno tecnico architettonico e l'estetica della geometria. Si trasferisce poi a Napoli, dove frequenta il Liceo Artistico e l'Accademia delle Belle Arti, ottenendo in seguito la cattedra di Educazione Artistica presso la Scuola Media Vitelli di Benevento. Nel decennio fra il 1960 e il 1970, insieme all'amico Domenico Paladino, frequenta quotidianamente la galleria di Lucio Amelio a Napoli, presenziando assiduamente ai maggiori eventi artistici di quegli anni in Italia e all’estero: dalle Biennali alle Triennali, dalle Quadriennali alle fiere e alle mostre più importanti. Determinante è stata per lui la scoperta, alla Biennale di Venezia del 1964, delle opere e dello stile di Robert Rauschemberg, artista che adoperava nei suoi dipinti il riporto fotografico, gli oggetti, e collegava il tutto con una pennellata violenta assimilata, a sua volta, da De Kooning, da Pollock e da altri pittori gestuali di quel tempo.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

La sua prima mostra personale si tiene nel 1962, presso la Pinacoteca Provinciale di Benevento. Rauschemberg, Tapies, Vedova, Schifano, Andy Warhol diventano i maestri di Antonio Del Donno, il quale sviluppa un linguaggio pittorico chiaramente influenzato da questi grandi artisti, scevro da qualsiasi accademismo e retorica. Come un artigiano manipola il ferro e il legno per realizzare le proprie opere: nascono così nel 1972 i "Vangeli", tavole di legno recuperate, incollate e con cerniere in ferro, che riportano sopra di esse con caratteri stampati a fuoco versetti del Vangelo di forte simbologia ammonitrice. La sua filosofia ben si percepisce osservando l’intero corpus delle opere: i Contenitori di luce, le Tagliole, i Vangeli e i lavori più recenti, che richiamando ironicamente il mondo della pubblicità criticano il consumismo e la superficialità che spesso ci circonda. Unisce pittura gestuale con oggetti, ricercando sempre un approfondimento simbolico delle immagini. In occasione del suo novantesimo compleanno, nel novembre 2017, Benevento e S. Croce del Sannio hanno dedicato ad Antonio Del Donno tre giorni di mostre, convegni ed incontri. Il 5 maggio 2018 RAI3 ed. nazionale ha trasmesso uno speciale durante la trasmissione Mezzogiorno Italia, nel corso del quale è stato definito tra i 100 artisti più importanti al mondo [1].

Le sue opere sono esposte in musei e luoghi pubblici in vari stati e città e su di lui hanno scritto, tra gli altri, Achille Bonito Oliva, Mirella Bentivoglio, Filiberto Menna, Enrico Crispolti, Giuseppe Galasso.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Achille Bonito Oliva, Enzo Battarra, Antonio Del Donno: opere recenti, Galleria Studio Oggetto, Milano, 1998
  • Achille Bonito Oliva, Annamaria Maggi, Antonio Del Donno, mostra personale: marzo-aprile 1999, Effedue galleria d'arte moderna, Bergamo, 1999.
  • Amilcare Foscarini, Pierluigi Bolognini, Arte e artisti di Terra d'Otranto: tra Medioevo ed età moderna, Lecce, Edizioni del Grifo, 2000
  • Giorgio Di Genova, Storia dell'arte italiana del '900 : per generazioni, Bologna, Bora, 2007, SBN IT\ICCU\CFI\0039104.
  • Alberto Molinari (a cura di), Catalogo delle Opere 1, Tipografia Rosetana, 2016

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]