Utente:Patafisik/fortificazioni Mont Colmet

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boh
Ricovero Tenente Ticchioni.
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
Regione  Valle d'Aosta
CittàLa Thuile
Informazioni generali
Condizione attualeabbandonato
Visitabilesi, con cautela
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Monte_Colmet

"sentier militaire permettant de relier 3 abris : le ricovero Brunet du Colle della Croce, le ricovero Ticchioni sur l’arête Nord et le ricovero Chabloz du Mont Colmet." cit. https://www.altituderando.com/Mont-Colmet-3024m-arete-Nord-par-le-sentiero-alpinistico-Lago-di-Pietra-Rossa

NESSUNA PROVA FINORA faccia parte del vallo alpino

https://www.openstreetmap.org/search?query=Colle%20San%20Carlo%2C%20Morgex%2C%20AO%2C%20Italia#map=16/45.7035/6.9938


Le fortificazioni del Mont Colmet, rifugio ticchioni e chabloz sono sul comune di la thuile, ma la cresta delimita tra la thuile e morgex.


Monte Colmet mette 3 baraccamenti : https://www.lathuile.it/img/percorsi/mappa_sentieri_la_thuile.jpg


Dicze sono di vallo alpino "Altre casermette si trovano sull’ardita cresta nord del Mont Cormet, il ricovero Tenente Ticchioni[1] e poco sotto la vetta il Ricovero Tenente Chabloz[2]. " https://aosta.panoramica.it/montagne/sapete-fino-a-dove-si-spinge-il-regno-del-bianco/


Se ne incontrano le rovine lungo la dorsale che dal Mont Cormet arriva fino al Colle San Carlo, al confine tra i comuni valdostani di Morgex e La Thuile.

Vi si accede a piedi dal parcheggio vicino al bar La Genzianella, lungo la strada per il Colle San Carlo, seguendo le indicazioni del segnavia ____.

Cenni storici

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????

secondo uff turistico la thuile fortificazioni del Mont Colmet sono del 1600 (pero' anche tutte quelle del colle della croce allora, fidarsi?) http://legrosjerome.free.fr/divers/Sentiers%20des%20fortifications%20La%20Thuile.pdf

secondo navillod è vallo alpino

epoca boh,


resistenza https://books.google.fr/books?id=8BFnAAAAMAAJ&q=%22mont+Colmet%22&dq=%22mont+Colmet%22&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiCzanxqvzoAhUD2-AKHRP8C8gQ6AEIajAI

Il Monte Colmet 3024 m è spartiacque tra comune di Morgex e La Thuile. Dal Colle San Carlo (piazzale del bar La Genzianella)

adattare testo da http://tapazovaldoten.altervista.org/zla-thuile/mont_cormet.html (parzialmente parla di http://tapazovaldoten.altervista.org/zla-thuile/colle_della_croce.html)

passeggiata lungo una vecchia strada militare, fino al Colle della Croce da cui si gode di un eccezionale panorama su tutto il massiccio del Monte Bianco e sulla valle che sale al Piccolo San Bernardo. Dai ruderi delle fortificazioni inizia il sentiero militare che percorreva tutta la cresta fino al Mont Cormet. Alcune parti crollate richiedono particolare prudenza e l'uso delle mani durante l'ascesa. Si consiglia il rientro passando dai laghi di Pietra Rossa e d'Arpy e la visita alla fortezza che si trova sotto la strada che porta al lago d'Arpy.

Dopo aver lasciato la macchina nel parcheggio vicino al bar La Genzianella ci si avvia seguendo il segnavia numero 15 per il lago d'Arpy lungo la pista forestale che si inoltra nel bosco di conifere in direzione sud-ovest. Dopo pochi minuti di cammino si arriva ad un rettilineo a metà del quale sulla sinistra si nota un breve steccato di legno che separa la strada per il lago d'Arpy dall'ingresso della fortezza sotteranea scavata nei primi anni della seconda guerra mondiale.

Si prosegue fino a raggiungere la biforcazione dove inizia sulla destra la strada militare che porta al Colle della Croce. La strada è larga un paio di metri e si inoltra quasi in piano in un bosco di larici poco fitto che lasciano ampio spazio alla prateria alpina. Qua e là alcuni abeti spiaccano tra il verdolino chiaro dei larici grazie al loro colore più scuro. Prendendo quota la strada si stringe leggermente e in rari punti, a causa della caduta di massi, si riduce ad un paio di spanne di larghezza. Per la maggior parte della salita conserva la larghezza originaria di circa un metro e mezzo e la pendenza a volte è così ridotta da sembrare quasi in piano. Uscendo dal bosco si perde l'ombra del bosco ma dalle cime dei larici spuntano i ghiacciai che striano le ripide rocce del Monte Bianco e ai lati del sentiero si cominciano a vedere i primi fiori rosa degli epilobi.

Si salgono i fianchi della dorsale sassosa che separa il vallone d'Arpy dalla valle che sale al Piccolo San Bernardo incontrando alcuni vecchi esemplari di pino cembro, chiamati arolle in dialetto valdostano. A poche decine di metri dall'unico bivio che si trova prima del colle, e dove si prosegue sul il sentiero di sinistra, si trova un enorme ceppo di 80 cm di diametro posto proprio sul bordo del sentiero: l'ultima traccia di un albero che fu monumentale. Proseguendo lungo la strada militare, a tratti sostenuta da alcuni muri in pietra a secco, si raggiunge un vastissimo pendio, ripido e cosparso di grandi pietre cadute dal costone, che con il passar del tempo è stato colonizzato dagli arbusti tipici dell'alta montagna. Ginepri e rododendri hanno tappezzato ogni spazio tra un masso e l'altro lasciando solo alcuni angoli, uno dei quali a fianco della mulattiera, alla splendida fioritura della rosa alpina.

Lentamente appare la sella del Colle della Croce . Alla sua sinistra si allineano l'una dietro l'altra le montagne tozze e senza nome che portano all'antecima che nasconde il Mont Cormet. Sulla destra si comincia a vedere il lungo muro delle fortificazioni costruite sullo spartiacque e praticamente in piano si arriva prima alle rovine del Ricovero Brunet, presso il quale parte il sentiero che scende al lago d'Arpy, e poi alle fortificazioni del Colle della Croce.

Dal Colle della Croce si domina l'abitato di La Thuile e a metà strada tra il paese ed il colle si vedono sulla sinistra i resti delle fortificazioni intitolate al Cap. Sandino. L'intero spartiacque è coronato da un muro in pietra a secco di spessore minimo pari ad un metro. Oltre il muro brillano i ghiacciai della catena del Monte Bianco che si vede nella sua interezza, dalla cima principale alle Grandes Jorasses, al Mont Dolent. Sulla sinistra del colle era ricavata una postazione con l'entrata sul lato est e protetta da due fossati che permetteva di sparare sia sul ripido crinale che sale da La Thuile che direttamente sul colle. Al riparo dagli sguardi nemici, poco sotto il valico, erano state costuite le due casermette per la guarnigione, ora in rovina. In quella a quota più elevata sono ancora visibili i resti della cucina. Tratto franato

Dalla postazione fortificata eretta sul lato sud del Colle della Croce parte il sentiero militare che percorre tutta la cresta fino al Mont Cormet. Dopo aver attraversato le rovine della batteria si prosegue salendo alle spalle dalla fortificazione fino ad arrivare ad un tratto in piano. Qui si lascia il sentiero principale e si percorre a zig-zag il ripido pendio erboso seguendo una traccia che porta ben presto al primo di una serie di ometti.

Si prosegue attraversando una fascia rocciosa al termine della quale si ritrova il tracciato del vecchio sentiero, in alcuni punti crollato. Proprio ai piedi una parete il muro di sostegno a valle ha ceduto e anche la corda di sicurezza è stata strappata, occorre perciò abbassarsi e posare le mani a terra per superare il punto più pericoloso dell’intero itinerario. Raggiunta la sommità di uno dei tanti rilievi della cresta si passa a fianco di un pilastino in cemento sormontato da un'asta in ferro alle spalle del quale si può ammirare tutta la catena del Monte Bianco. Seguono una cinquantina di metri di sentiero adagiati sul crinale erboso poi si raggiunge un bivio. Corde

Si percorre il sentiero di sinistra che in leggera discesa taglia il versante verso il lago d'Arpy, poi si ritorna sul filo della cresta per percorrere una decina di metri di sentiero estremamente esposto sostenuto da alcuni muri a secco abbarbicati alla roccia che in questo punto è poco meno che verticale. Il tratto è stato attrezzato con alcuni cavi d'acciaio per dare un poco di sicurezza agli esursionisti che transitano su questi sassi che sembrano in equilibrio precario. Il comune di Morgex ha fatto apporrre un cartello che definisce il sentiero alpinistico avvisiando che chi lo percorre lo fa a proprio rischio e pericolo.

Si percorre un altro tratto esposto, questa volta sul versante di La Thuile, poi si attraversa un colletto e si entra in una pietraia formatata da grossi macigni dalla quale si vede per la prima volta il lago di Pietra Rossa . Dopo un lungo traverso all'interno della pietraia nella quale si trovano tracce del vecchio sentiero si arriva al ricovero intitolato al tenente Ticchioni dal quale di vede un pezzo del ghiacciaio del Ruitor e sulla destra la cima della Grand Assaly. Si supera la sella a quota 2778 poi si prosegue fino a trovare, appoggiato sulle rocce, un piccolo asse di legno scanalato che serviva probabilmente da rastrelliera per i fucili. Ricovero Ticchioni

Da questo punto si percorrono una quindicina di metri sulla destra, in piano, poi ci si arrampica per circa tre metri su una placca molto coricata e non presenta particolare difficoltà. Si ritrova il sentiero, il lago di Pietra Rossa è nascosto dall'ultimo risalto ma si vede in fondovalle quello d'Arpy. Raggiunta l'antecima dalla quale si domina la valle sospesa percorsa dal ghiacciaio che scendeva da Mont Cormet riappare il lago di Pietra Rossa e scompare quello d'Arpy. Si scendono poche decine di metri di dislivello fino ad arrivare al ricovero intitolato al tenente Chabloz , una struttura in assi di legno a doppia camera rivestita in pietra con il tetto ancora in piedi ma ormai privo di copertura. Dopo aver attraversato tutta la sella si sale sulla vetta senza difficoltà. Dalla croce appare tutto lo splendido ghiaccio del Ruitor dal quale spuntano solo le due cime delle Vedette del Ruitor. Sulla destra, ai bordi del grande bacino glaciale la Grand Assaly.

Chi lo desidera può rientrare alla partenza scendendo fino al lago di Pietra Rossa, da questo al Lago d'Arpy e poi lungo la strada sterrata si rientra al Colle San Carlo.

Due le opzioni possibili: o da sotto la vetta del Mont Cormet si scende in diagonale su sfasciumi fino ad incontrare gli ometti lungo la traccia che dal Col Cormet scende fino ai bordi del Lago di Pietra Rossa, e si percorre tutta la vecchia morena, oppure si torna al ricovero Chabloz e si scende nel vallone che si confluisce nella vallata principale a pochi minuti dal lago.


Collegamenti esterni

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  • Parte del testo di questa voce è tratto da: Gian Mario Navillod, Il Mont Cormet 3024 dal Col San Carlo, su tapazovaldoten.altervista.org, Tapazovaldoten, pagina creata prima del PAGINA ANTE 22.07.2006 (ultimo aggiornamento il 11.01.2013). URL consultato il 12 aprile 2020.. Contenuti in Licenza Creative Commons Attribution 4.0 Generic (CC BY 4.0) (fonte)
  1. ^ 45.70664/6.98376
  2. ^ 45.70223/6.98830