Utente:Milanbrera/Sandbox

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Moshe Tabibnia è uno studioso, gallerista e collezionista israeliano. Nato nel 1957 a Teheran, Iran, emigra presto in Israele, dove compie la sua formazione come ingegnere elettronico.

Nel 1982, dopo ripetuti viaggi in Italia, decide di trasferirvisi definitivamente. A Bormio, l’inizio della collaborazione con una galleria d’antiquariato, successivamente ampliata con una seconda sede, lo conduce sulla strada dell’arte tessile.

“L’attività di Bormio mi ha permesso di muovere i primi passi, fondamentali, in questo campo. In quegli anni le gallerie d’arte non avevano l’impatto freddo e intimidatorio che spesso si può riscontrare in quelle odierne: la gente veniva da me a chiacchierare dopo cena, la galleria era un luogo di ritrovo dove si discuteva di tappeti e tessili [...]. Negli anni ottanta Bormio era considerata il salotto di Milano, era frequentata da tante famiglie milanesi benestanti, dall’alta borghesia brianzola, da molti professionisti del campo del design e dell’architettura… per queste persone l’approccio al mondo del tessile avveniva più facilmente, tanti acquirenti occasionali sono diventati nel tempo veri e propri appassionati, hanno iniziato a studiare a fondo la materia e così sono nate tante collezioni private[1]” - Moshe Tabibnia

Nel 1986 Moshe Tabibnia decide di espandere la sua attività a Milano con l’apertura di uno showroom in viale Papiniano, una base utile a cui tornare in quel particolare periodo caratterizzato da continui viaggi e spostamenti alla ricerca dei tessili più pregiati.

Successivamente, nel 1992, apre in via Brera 3 quella che è ormai diventata la sede storica della sua attività.

La Galleria Moshe Tabibnia collabora con le più importanti istituzioni museali internazionali, fra cui la National Gallery di Londra, il British Museum, il MAO di Torino, la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' D'oro, il museo della Triennale, il Palazzo Reale di Milano il museo del Prado, la Pinacoteca di Brera, il museo Poldi Pezzoli, solo per citarne alcuni.

Nel 2007 Moshe Tabibnia acquisisce Villa Jucker[4], a Baveno, sul Lago Maggiore. Un restauro completo ma estremamente rispettoso del progetto originale[5] ad opera dello studio d'architettura BBPR, ne fanno una delle ville italiane degli anni '60 più rilevanti da un punto di vista storico e architettonico[6].

Nel 2017, Moshe Tabibnia fonda la galleria d'arte contemporanea BUILDING, in via Monte di Pietà 23, Milano, che tratta artisti del calibro di Remo Salvadori, Jan Fabre, Roman Opalka, Vincenzo Agnetti e collabora regolarmente con istituzioni culturali quali il Museo MA*GA, la Fondazione Querini Stampalia, i Chiostri di Sant'Esutorgio.

Moshe Tabibnia è anche un editore: a partire dagli anni '90 la Moshe Tabibnia Editore[7] pubblica una serie di volumi di approfondimento sul tema dei tappeti che spaziano dall'arte tessile cinese all'arte sacra, dall'iconografia dei tappeti a vere e proprie enciclopedie istituzionali quali "Pietre Miliari[8]". A partire dal 2018, con BUILDING Publisher[9] pubblica una serie di cataloghi delle mostre realizzate da BUILDING, fra cui il più recente "Vincenzo Agnetti - Autoritratti Ritratti, Scrivere - Enrico Castellani Piero Manzoni[10]", pubblicato nel 2020.

Nel 2017 Moshe Tabibnia rileva un hangar in via Gallarate a Milano, ex deposito della Galleria Christian Stein, dove nel 2021 aprirà il suo terzo spazio per l'arte, un mega showroom con accessi esclusivamente su prenotazione, che riunirà un'esposizione di arte contemporanea e arte tessile.