Utente:Max Olitz/Sandbox

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Ferdinando Patat (Udine, 5 settembre 1966) è un astrofisico italiano. È membro delle divisioni B (Osservatori, tecnologie e data science), D (Fisica delle alte energie e fisica fondamentale), G (Stelle e fisica stellare), H (materia interstellare e universo locale) e del gruppo di lavoro sulle Supernovae dell'Unione Astronomica Internazionale.

È figlio dello scultore Giovanni d'Artegna.

Ferdinando Patat al Festival della Scienza di Genova, 2019.
Ferdinando Patat al Festival della Scienza di Genova, 2019.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si laurea in Astronomia nel 1992 presso l'Università degli Studi di Padova con una tesi sperimentale svolta all'Osservatorio astrofisico di Asiago. Dopo una borsa di studio presso l'Osservatorio europeo australe (Garching bei München, Germania), nel 1996 consegue il dottorato di ricerca in Astronomia con una tesi sulle supernovae, sotto la supervisione di John Danziger. Nel 1997 vince la ESO Postdoctoral Fellowship[1] presso l'Osservatorio di La Silla (Cile), dove lavora al Telescopio di 3,6 metri dell'ESO come instrument scientist. Nel 1999 viene assunto nello staff internazionale dell'Osservatorio europeo australe (ESO) presso i quartieri generali di Garching, dove lavora prima nel gruppo del controllo di qualità (1999-2001) e poi nel dipartimento di supporto agli utenti (2001-2011), di cui diviene vice-capo. Si specializza negli strumenti FORS1, FORS2, X-SHOOTER, UVES e FLAMES montati al Very Large Telescope. Dal 2011 dirige l'Ufficio dei Programmi Osservativi, che gestisce l'allocazione del tempo ai telescopi di ESO per i siti di La Silla e Cerro Paranal. Membro della ESO Faculty come astronomo ordinario, è stato per dieci anni presidente del comitato per l'allocazione del Director's Discretionary Time di ESO. Ha fatto parte del gruppo di lavoro per la selezione del sito per la costruzione dell'Extremely Large Telescope.

Attività di ricerca e divulgazione[modifica | modifica wikitesto]

Patat si occupa principalmente di Supernovae, della natura delle stelle che le generano e dei meccanismi che conducono alla loro esplosione. Ha contribuito in modo significativo nello studio della connessione fra le Ipernovae e i Lampi gamma, in particolar modo con lo studio della SN1998bw/GRB980425[2], il primo evento a dimostrare il legame fra le Supernovae di tipo Ib e Ic e i lampi gamma lunghi. Si è occupato anche degli Eco luminosi e della Polvere interstellare extragalattica nel contesto dello studio dei progenitori delle Supernovae di tipo Ia. Durante la sua carriera ha effettuato studi di fotometria, spettroscopia a bassa ed alta risoluzione ottica e nel vicino infrarosso, polarimetria e spettro-polarimetria, utilizzando i maggiori telescopi della terra ed in particolare il Very Large Telescope. Ho condotto ricerche nel campo della fisica dell’alta atmosfera in connessione con le osservazioni astronomiche da terra. Ha collaborato con Enrico Cappellaro, Massimo Turatto, Stefano Benetti, Craig Wheeler, David Branch, Ken'ichi Nomoto, Wolfgang Hillebrandt, Mark Phillips, Robert Kirshner e Steeve Smartt.

Nel tempo libero si dedica all'Archeoastronomia, alla divulgazione e alla contaminazione fra arte e scienza. Del 2007 è lo spettacolo l'Ombra della Terra, realizzato assieme al pianista e compositore Glauco Venier e all'attore e regista Massimo Somaglino. Nel 2019, in collaborazione con lo scrittore Max Olitz, mette in scena con gli occhi di Galileo. Repubblica TV gli ha dedicato un servizio nella serie Italiani Fuori (Nando, l'astronomo sul palcoscenico). Ha partecipato come relatore al Campus Party di Berlino (2008) e al Festival della scienza di Genova nelle edizioni del 2019 e del 2020, presentando due lectio magistralis.[3][4]

Pubblicazioni principali[modifica | modifica wikitesto]

Primo autore[modifica | modifica wikitesto]

Co-autore[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • Patat, F. & Hussain, G., 2013, Selecting and Scheduling Observing Programmes at ESO, capitolo in Organizations, People and Strategies in Astronomy Vol. 2, Edited by Andre Heck, Venngeist, Duttlenheim (2013) pp. 231-256
  • Patat, F., 2017, Introduction to Supernova Polarimetry, capitolo in Handbook of Supernovae, ISBN 978-3-319-21845-8. Springer International Publishing AG, 2017, p. 1017
  • Maund, J. & Patat, F., Polarimetry of explosive events, Programme: AAS-IOP Astronomy, Institute of Physics, Cambridge, in preparazione

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]