Utente:Maura Biava 70/Sandbox

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Maura Biava (Reggio Emilia, Italia, 1970) è un'artista italiana ed olandese.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Maura Biava, Star #01, C-print, 40 x 30cm, edition of 3 + 1 AP, 2020.
Maura Biava, Trinity, informing abstraction, ceramica e legno, dimensioni variabili, Galleria Alessandro De March, 2010.
Maura Biava, Trinity-informing abstraction, 2010

Maura Biava vive e lavora ad Amsterdam. Il suo lavoro si ispira alle leggi della natura utilizzando la geometria analitica e la matematica per comprendere e creare la forma. Ginevra Bria su exibart ha scritto: "Biava combina alcune formule matematiche a due dimensioni ottenendone delle altre, rappresentabili in tre dimensioni, per poi tradurle e materializzarle in sculture create con elementi naturali quali ceramica, legno, pietra e carta"[1]. L'interazione tra informazione, materia ed energia plasma ciò che vediamo, la nostra realtà. Per mostrare questa interazione nel suo lavoro Biava usa l'argilla, come materia, la matematica ed i numeri, come informazione, e le sue azioni come energia.

Si è diplomata all'Accademia di Brera a Milano, Italia (1992) e alla Rijksakademie di Amsterdam, Paesi Bassi (1999). Come artista multimediale il suo lavoro l'ha portata a prendere parte a diverse residenze specializzate in tutto il mondo. Di recente è stata in residenza presso IBB Curaçao (2020), Le Maupas A.I.R. Francia (2017), ISCP, New York, USA. (2014), Museo Carlo Zauli, Faenza, Italia (2013), Accademia Americana a Rome, Italy (2010-2011), Sunday Morning @ekwc, s’Hertogenbosch, The Netherlands (2008).

Dal 2005 insegna alla Royal Academy of Art de L'Aia, Paesi Bassi e nel 2015 e 2016 ha anche insegnato alla Gerrit Rietveld Academie di Amsterdam, Paesi Bassi.

Le sue opere fanno parte di collezioni come: Stedelijk Museum, Amsterdam, Paesi Bassi; De Domijnen, Sittard, Paesi Bassi; Kunstfort Centrum voor Actuele Kunst, Vijfhuizen, Paesi Bassi; AkzoNobel Art Foundation, Arnhem, Paesi Bassi; De Nederlandsche Bank, Amsterdam, Paesi Bassi.

Maura Biava è rappresentata dalla galleria Caroline O'Breen ad Amsterdam, Paesi Bassi.


Mostre[modifica | modifica wikitesto]

Maura Biava, Doride for trinity, video 4 min loop, Mar Rosso, 2012.

Biava ha esposto in tutto il mondo tra cui: Chronos & Kairos, Museum Fridericianum, Kassel, Germania; Frame, Gertrude Contemporay, Melbourne, Australia; New York Stories: Twenty Years of ISCP, ISCP, New York City, USA; Cooling out, Kunsthaus Baselland, Basilea, Svizzera; Data Clay, Museum Craft Design, San Francisco, USA; In forma di ceramica, Arte contemporanea dal Museo Carlo Zauli, Fondazione Bevilacqua la Masa, Venezia, Italia; Diary, Cornerhouse, Manchester, Regno Unito; Drawing Typologies, Stedelijk Museum, Amsterdam, Paesi Bassi; Flash, Baltic Center, Gateshead, Regno Unito; Doride/Ultramarine, FOAM, Amsterdam, Paesi Bassi; Dalla cellula all’universo - dall’atomo al bit, Triennale Expo Gate, Milano, Italia; On the Edge of Vision - New idioms in Indian and Italian contemporary Art, National Gallery of Modern Art, Nuova Delhi; Zero & Five, Galerie Caroline O'Breen, Amsterdam, Paesi Bassi; Form Informed, Printed Matter, New York City, USA; Form Informed, Museum Beelden aan Zee, L’Aia, Paesi Bassi.


Marco Tagliafierro, curatore della mostra di Maura Biava al Museo Carlo Zauli di Faenza nel 2013, ha scritto: “Maura Biava cerca la vitalità sensibile della forma e ne dilata la pelle nello spazio. La forma agisce sui sentimenti tramite la strada diretta della percezione sensitiva e così influenza il nostro stato biologico. Uno spazio vitale pienamente fiducioso nella propria intelligenza emotiva. Così la sua geometria esatta è, per lei, un mezzo di analisi psicologica e comportamentale. Applica i principi della logica formale e le leggi matematiche, in particolare quelle relative ai procedimenti metodologici. Ma, pur nella fermezza della tensione per le scienze, Maura Biava non è una fanatica ne una mistica intransigente. La sua arte si mantiene umanistica. Una splendida spirale è per esempio uno dei risultati della traduzione di formule matematiche ibridate in identità plastiche che ha caratterizzato il suo percorso di ricerca. Non parlerei di psicologia della forma ma di fenomenologia della visione. L’opera agisce sull’apparato psicofisico percettivo e non solo sul piano psicologico e culturale dello spettatore. La sua operazione intende implicare significati simbolici ma al tempo stesso darsi come dato immediato della percezione; così riesce a consentire sia una percezione intellettiva sia una percezione emotiva, c’è un interscambio tra i dati matematici (che si danno come modello) e la pura emotività di queste forme geometriche elementari che corrispondono alla regolarità delle forme del mondo organico."[2]

  1. ^ Ginevra Bria, fino al 15.III.2011 | Maura Biava | Milano, Alessandro De March exibart.com, su exibart.com, 21 febbraio 2011. URL consultato il 9 marzo 2021.
  2. ^ MCZ ceramica contemporanea: Maura Biava, su Museo Carlo Zauli, 4 settembre 2013. URL consultato il 9 marzo 2021.