Utente:Matteociaretto/Biancoshock

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Biancoshock (Milano, 1982) è un artista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Biancoshock, artista del quale non è pubblicamente conosciuto il vero nome, inizia ad interessarsi all'arte, studiando da autodidatta; dopo un primo percorso nel mondo dei graffiti, nel 2004 inizia il proprio progetto artistico, sperimentando tecniche e linguaggi che vengono espressi attraverso installazioni urbane pubbliche e non autorizzate.

Le opere si distinguono tra di loro per tecnica, materiali e tematiche, mantenendo la volontà comune di offrire uno spunto di riflessione al passante, creando un momento di disturbo nella sua quotidianità. Dopo 10 anni di attività, nel 2014 decide di dar vita ad Ephemeralism, un non-movimento basato sulla produzione di opere di arte pubblica mediante l'utilizzo della fotografia, video-documentazione e di esibizioni.

Ha partecipato a diversi festival internazionali di Arte Urbana, tra cui il Nuart Festival di Stavanger nel 2014 e nel 2015 e Cityleaks, Biennale di Arte Urbana di Cologne. Tra le partecipazioni, nel 2014 è stato invitato come relatore al TEDx[1] di Oporto per presentare il progetto Ephemeralism.

Nel 2016 realizza Web 0.0, un progetto permanente di arte pubblica realizzato in occasione del CVTA' Street Festival diretto da Alice Pasquini.[2]Il progetto si prefiggeva di travestire in chiave moderna e digitale il paese rurale di Civitacampomarano.[3]

Nello stesso anno realizza il progetto Borderlife,[4] una serie di installazioni in cui dei tombini abbandonati sono stati arredati come fossero porzioni di appartamenti: il progetto voleva sottolineare la condizione disumana di più di 600 persone che vivono nei sistemi fognari di Bucarest[5]..

Le sue opere sono state esposte in spazi museali come la Satchi Gallery di Londra, il Museo MACRO di Roma[6] e il museo di Arte Contemporanea di Dresda in occasione di Magic City[7], curata da Carlo McCormick. Alcune sue opere sono in collezione permanente presso Farm Cultural Park.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [Biancoshock: Ephemeralism Conference 11 marzo 2020]. [1]
  2. ^ Massimo Bray - “Web 0.0” riflessione ironica su tecnologia ed un borgo di 400 abitanti, su restoalsud.it. URL consultato il 10 marzo 2020. [2]
  3. ^ Preferite vivere isolati ma assieme o connessi però in solitudine?, su corriere.it. URL consultato il 10 marzo 2020.
  4. ^ Street artist Biancoshock installs tiny rooms in Milan’s manholes, su independent.co.uk. URL consultato il 12 marzo 2020.
  5. ^ Uncovering the tiny rooms hidden in Milan's manholes, su edition.cnn.com. URL consultato il 10 marzo 2020.
  6. ^ Tracks, Linguaggi di arte urbana Macro, Roma, su exibart.com. URL consultato l'11 febbraio 2020.[3]
  7. ^ Magic City Exhibition, su magiccity.art. URL consultato l'11 marzo 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Rivasi. Dipòlo (2004-2019) - Wunderkammern, 2019
  • Robert Osborne & Carrie Reichardt. Cash is King 2 - Rebel Not Taken, 2019
  • Peter Panta. Italian Street Art - How 2 Edizioni, 2019
  • Chiara Fagone. Geografia di un interno - Milieu Edition, 2018
  • Christian Omodeo. Graffiti Art Magazine #40 - 2018
  • Olivier Landes. Street Art Contexte(s) - Alternatives Edition, 2017
  • Sophie Pujas. Street Art Poèsie Urbaine - Tana Editor, 2015


Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Sito ufficiale[4]