Utente:Marielena/Sandbox

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Ancillotti Cycles
StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazione1990 a Firenze
Fondata daAlberto Ancillotti
Settorebiciclette
Prodottibiciclette
NoteProduzione su Licenza della Ancillotti Motorcycles S.r.l.
Sito webwww.ancillotti.com

Ancillotti è un marchio storico di moto italiano che dal 1990 progetta e costruisce mountainbike da competizione per le discipline enduro e downhill . Ha la sua sede a Firenze.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine degli anni '80, dopo la chiusura dello stabilimento di produzione di moto a Sambuca Val di Pesa, Alberto Ancillotti decide di utilizzare il marchio Ancillotti per la costruzione di bici mountainbike da competizione.

Dopo l'esperienza nel campo delle elaborazioni motociclistiche, prima delle Harley Davidson e poi della Lambretta Innocenti dei Record del Mondo di Monza del 1965 e di Elvington 1966, e della produzione di moto da cross, enduro e trial, dal 1967 al 1985, Alberto sotto la spinta del figlio Tomaso dalla fine degli anni '80 si dedica allo studio di un innovativo telaio per biciclette mountainbike. Il progetto nacque dopo aver visto una delle prime gare internazionali di downhill nel 1991 al Ciocco, dove i piloti gareggiavano ancora con biciclette rigide o con sistemi di sospensione primitivi. Il progetto di una bicicletta Full Suspended con Pull Shock non tarda ad arrivare, il telaio viene naturalmente sviluppato per la disciplina che più si avvicina ai suoi trascorsi motociclistici di motocross, il downhill DH.

Alberto Ancillotti trasferisce il suo background dalle moto alle bici.

Nel 1991 nasce la prima bici mountainbike Ancillotti, la Scarab, il cui nome deriva dalle famose moto da cross e da enduro Ancillotti Scarab degli anni '60 e '70.

Il primo telaio di bici Ancillotti da downhill, la DH Scarab, viene presentato alla fiera di Colonia in Germania nel 1992, quando ancora l'elastomero era la soluzione tecnica prevalente senza sistemi di leveraggi, la corsa pertanto risultava molto corta.

La nuova bici Scarab mostra tutte le caratteristiche tecniche e geometriche di una bici attuale: una sospensione a leveraggi Pull Shock sul forcellone posteriore ed una forcella tipo Earles anteriore, a cui era stato applicato il sistema progressivo Pull Shock, ammortizzatori a molla d'olio tipo Decarbon, il sistema di leveraggio mostrava un'escursione di 90 mm, tre volte quella della concorrenza.

Nel 1992 la MTB Ancillotti affronta la prima gara nel Campionato Italiano con il pilota Lorenzo Orlando, ex pilota di motocross della scuderia Ancillotti.

Nel 1993 la Scarab viene messa alla prova sul circuito mondiale e guadagna subito la vittoria ed il titolo di Campione del Mondo con Giovanna Bonazzi, ed il bronzo con Lorenzo Orlando.

Alla fine del 1993 Ancillotti costruisce un prototipo di telaio in carbonio, di cui ne sono stati realizzati soltanto cinque esemplari, con il quale gareggerà tutta la stagione 1994. Il progetto verrà abbandonato per gli enormi costi di realizzazione ma sarà di ispirazione per il futuro modello Tomaso.

Nel 2009 Ancillotti lancia Win Master e Brook McDonald sulle grandi scene mondiali, quest'ultimo incoronato medaglia d'oro e campione del mondo junior a Canberra con la Ancillotti DHP Light.

Dal 2010 Ancillotti decide di costruire MTB da anche da enduro.

Nel 2015 Redbull inserisce la Ancillotti Fry nella hotlist delle cinque MTB più eccentriche del pianeta.

Nel 2017 Ancillotti vince il campionato italiano categoria allievi con il pilota Simone Pellissero ed il superenduro categoria junior con Matteo Saccon.

Nel 2019 Redbull inserisce la Ancillotti Scarab evo 29 nella lista delle migliori MTB.

Nel 2020 Ancillotti è campione del mondo con la propria squadra Ancillotti Team Factory, con la Scarab evo 29 nelle categorie Under 21 ed Elite maschile e femminile al Trophy of Nations di Finale Ligure

Modelli di bici[modifica | modifica wikitesto]

I modelli di bici Ancillotti realizzati sono: DH Scarab, Scarab Enduro, Tomaso, DHP Tomaso, DHY, Fry e Scarab Evo 29.

Le bici Ancillotti sono da sempre costruite interamente a mano, su misura, in non più di 100 esemplari l'anno ed utilizzate prevalentemente nelle competizioni nazionali ed internazionali. Hanno telai in leghe pregiate di alluminio aeronautico, e sono tutte dotate del sistema ammortizzante Pull Shock, brevettato e costruito da Alberto Ancillotti nel 1980 per le moto e nel 1990 per le biciclette.

Tutti i progetti e le lavorazioni vengono da sempre eseguite nel territorio del Chianti.

Alberto ed il figlio Tomaso progettano e costruiscono le bici a marchio Ancillotti su licenza della casa madre Ancillotti Motorcycles unica titolare del marchio.

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