Utente:Mad283/sandbox/Scuola di football

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«Mamma, butta la pasta!»

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver sorpreso il marito nel mezzo di un incontro erotico con uno giocatore di football, Diane Barrow chiede il divorzio e pretende come buonuscita la casa, i mobili e i California Bulls, la squadra di football di cui l'ormai ex marito è proprietario. Pur avendo nella squadra il suo giocattolo preferito, pur di evitare lo scandalo l'uomo accetta le condizioni e Diane diventa la prima donna proprietaria di una franchigia dell'NAFL. La Lega non vede però di buon occhio la cosa e cerca in tutti i modi - leciti e illeciti - di far tornare la squadra nelle mani del marito. Diane si inimica anche una famiglia mafiosa quando decide di cancellare gli accordi per la gestione dello stadio dei Bulls che suo marito aveva stretto con loro, ma riesce a rifornire di birra i bar del California Stadium nonostante il picchetto e si dimostra un'ottima donna d'affari trattando i nuovi contratti di alcuni giocatori.
Alla fine di una stagione tribolata, grazie anche alle buone prestazioni dell'esperto quarterback Bob Dorsey e del running back Carl Whiterspoon, i Bulls riescono ad arrivare alla Finale del campionato, la prima squadra a riuscire nell'impresa partendo dalla Wild Card. Ma nella settimana che precede la partita i giocatori si allenano in maniera distratta, pensando di avere già la vittoria in tasca e senza esser capaci di tenere i media alla giusta distanza. Diane stessa è distratta, prima dal ritorno di fiamma per un uomo che aveva quasi sposato otto anni prima, e poi da una faraonica offerta di acquisto della franchigia da parte di un industriale giapponese, in realtà architettata dal suo ex marito per rimettere le mani sulla squadra. Nella Finale, che si gioca proprio nel loro stadio, i Bulls finiscono massacrati da Chicago 35-16. Ma Diane promette a tutti i tifosi che l'anno successivo torneranno in Finale, e la vinceranno.

La stagione successiva inizia con una dura settimana di training-camp per i rookie, durante il quale si fa notare il giovane quarterback Tom Yinessa, che non ha giocato al college preferendo entrare nell'esercito. Nonostante le sue buone capacità, però, coach Denardo è costretto a tagliarlo, avendo già tre giocatori nel suo ruolo. La settimana successiva si aggiungono al gruppo i veterani e i nuovi acquisti, in particolare l'esperto running back T.D. Parker e il kicker bulgaro Zagreb Shkenusky, ma i problemi per Diane derivano dalle discussioni per il contratto del super–rookie Lambert e dalla proposta della Lega di istituire controlli antidroga per tutti i giocatori. Quando il quarterback di riserva Bryce Smith si infortuna gravemente ad un ginocchio, Denardo richiama in squadra Yinessa e lo stesso giorno Parker decide di ritirarsi a causa dei troppi infortuni, diventando assistente allenatore. Ma i problemi con la droga sembrano interessare buona parte della squadra, tanto che durante una retata della polizia la ragazza di uno dei giocatori rimane gravemente ferita e tutti capiscono che devono accettare i controlli.
Grazie all'ottima stagione di Yinessa nel ruolo di quarterback titolare dopo la cessione del vanesio Johnny Valentine e alla strepitosa difesa coordinata da Fred Greer, i Bulls arrivano ai play-off e raggiungono per il secondo anno consecutivo la Finale, dove avranno la possibilità di una rivincita contro Chicago, che la stampa definisce la più grande squadra di football di tutti i tempi. La partita si gioca a Miami, e nonostante l'assenza di un titolare della linea offensiva e del loro miglior ricevitore, i Bulls arrivano ad un passo dalla vittoria, sbagliando all'ultimo secondo il field-goal del pareggio ed uscendo quindi sconfitti 34-31.

Il pre-stagione successivo si apre con la promozione di T.D. al ruolo di general manager – il primo GM di colore nella Lega – e con l'arresto di Zagreb da parte dell'ufficio immigrazione. Intanto Ted Schrader, il nuovo socio di Diane, organizza il licenziamento di Ernie. La squadra è affidata a Greer, ma l'agente di Tom Yinessa (lo stesso di Lambert) non vuole che il suo assistito giochi senza prima avere un adeguamento contrattuale. Yinessa e Schrader raggiungono un accordo per permettere al giocatore di allenarsi con la squadra, ma nel primo gioco del primo allenamento un colpo troppo duro lo manda K.O.. Il distacco di una retina rischia di metter fine alla sua carriera, ma mentre è ancora in ospedale Yinessa inizia a vedersi con Jill, la figlia di Schrader.
Senza un valido sostituto nel ruolo di quarterback, i Bulls iniziano male il campionato e le diversità di opinione tra Diane e Schrader si fanno sempre maggiori, tanto che Schrader acquista altre azioni della società per diventarne il nuovo proprietario. T.D. scopre però il suo coinvolgimento in una serie di operazioni finanziarie illegali. Dopo aver mandato due gorilla a casa di Yinessa per costringerlo a smettere di uscire con la figlia e poi dalla moglie di T.D. per farle sapere che il marito va a letto con la sua assistente, Schrader scappa in Costa Rica per evitare la galera. Sua figlia Jill diventa la nuova proprietaria dei Bulls, e interrompe la relazione con il quarterback per conflitto di interessi.
Una volta ottenuto il via libera dai medici, Yinessa torna a giocare e i Bulls riescono a qualificarsi per i play-off. Con la richiesta di asilo politico finalmente accolta, Zagreb gioca con tranquillità ma la squadra ha urgente bisogno di un running back. Una regola non scritta impedisce di firmare i free agent delle altre squadre, ma in barba alle minacce degli altri proprietari Jill mette sotto contratto Brian Bosworth, il migliore disponibile. E quando i Bulls si qualificano per la terza Finale consecutiva, Tom Yinessa diventa una superstar, l'America's Quarterback. Due giorni prima della partita, però, suo padre muore di infarto e New York vince la Finale quando l'instant replay stabilisce che Billy Cooper non aveva i piedi in campo al momento di ricevere il passaggio da touchdown nell'ultimo gioco della partita. Forse non c'era una maledizione sui Bulls, ma di certo c'è ora, dopo tre Finali consecutive perse.

Durante l'estate, Jill accetta un'offerta di 45 milioni di dollari da parte della Dodds Corporation per acquistare la maggioranza delle azioni dei Bulls. La prima mossa della nuova proprietà è sfruttare massicciamente il marchio della squadra a fini pubblicitari, la seconda liberarsi di tutti i giocatori che hanno avuto problemi di droga. Su consiglio del padre di Mad Dog, ricco produttore di pianoforti, i giocatori chiedono un prestito bancario per superare l'offerta della Dodds e acquistare la squadra. Così, dopo una proprietaria donna, un kicker comunista e un general manager nero, ora i Bulls sono anche proprietari di se stessi. E la loro prima mossa è quella di licenziare coach Greer e richiamare Ernie Denardo. Ma per via anche della ferma (e scorretta) opposizione degli altri proprietari, l'esperimento fallisce nel giro di pochi giorni: la Dodds acquista ufficialmente la squadra e appunta Gale Conroy al posto di comando.
Sotto la guida di un nuovo giovane quarterback ma senza Zagreb che è passato al calcio in attesa di un nuovo contratto, i Bulls vincono la prima partita della stagione. Nello staff difensivo hanno inserito come allenatore Joe Hearns, un ex giocatore che si è ritirato dopo aver provocato accidentalmente la paralisi di un avversario, ma Ernie lo convince a tornare a giocare. Le cose però non funzionano, e dopo uno scherzo riuscito male Joe preferisce andarsene e affrontare le conseguenze di ciò che ha fatto.
Nonostante diversi problemi e nonostante la Dodds provi ad usare i Bulls per ottenere pubblicità inserendo in squadra prima un kicker donna e poi la medaglia d'oro olimpica nei 100 metri nel ruolo di ricevitore, la stagione prosegue alla grande, finendo la regular season imbattuti, anche grazie all'utilizzo sporadico del tackle Bubba Kincaid nella posizione di running back, così come i Chicago Bears facevano con William "Refrigerator" Perry. I Bulls arrivano di nuovo in Finale, per la quarta volta consecutiva e di nuovo nello stadio di casa, e sono dati per grandi favoriti su Pittsburgh. Giocatori, allenatori, dirigenti e tifosi sono tutti caricatissimi, e nessuno li può fermare: 37–6 e stagione perfetta per i Bulls!

Anche da campioni, la vita non è facile, per i California Bulls. L'uscita dell'autobiografia di Zagreb getta infatti lo spogliatoio nel caos, rivelando al mondo gli altarini dei suoi compagni e la verità sulla morte del quarterback della squadra, ucciso da un marito geloso. In più, il dottor Morte ha iniziato una nuova carriera come lottatore di wrestling e non sembra intenzionato a tornare sul campo di football. Ma sotto la guida della nuova presidentessa, Kristy Fullbright, appena arrivata dal mondo del Rock 'n' Roll, e del nuovo quarterback Johnny Gunn, appena uscito di prigione, la squadra diventa così forte che Elvis torna dal mondo dei morti solo per vederla giocare... o quasi. Tra linebacker diventati figli dei fiori, ricevitori ubriaconi, running back con genitori iper–protettivi e coach con sogni premonitori, i Bulls si qualificano per i play-off battendo Pittsburgh nell'ultima partita della stagione regolare.
Quando mancano solo tre giorni alla prima sfida di play-off, Johnny Gunn si infortuna alla spalla durante una leggera sessione di allenamento e rimane in dubbio per la partita. Ma al momento di scendere in campo, il suo braccio è perfetto e i Bulls battono facilmente Houston. L'infortunio era infatti solo una finta per caricare il resto della squadra e far giocare tutti al meglio. E l'onda lunga arriva fino alle partite successive, in cui i Bulls battono prima Texas e poi Chicago. Nella Finale di San Diego i Bulls affrontano Philadelphia, ma il giorno prima della partita Johnny Gunn viene rapito da due suoi ex compagni di galera. L'FBI riesce a rintracciare i rapitori e liberare l'ostaggio in tempo per permettergli di scendere in campo, ma alla fine i Bulls arrivano solo a 3 yard dal touchdown che avrebbe dato loro la vittoria. Philadelphia è campione, ai Bulls non restano che le lacrime.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

"You can start the dinner, mama" – Announcer Frank Tarkidan.

Risate finte aggiunte in post-produzione dopo poche puntate della prima stagione. Scompaiono all'inizio della quarta, ma tornano nella seconda metà della stagione per poi sparire nuovamente nella quinta.

Il personaggio del dottor Morte salta fuori dal nulla a metà della prima stagione, e in generale nel corso della seconda i giocatori regolari assumono maggior rilievo rispetto alla prima, quando le storie si incentravano soprattutto sulla proprietà. Le trame riguardano comunque soprattutto le loro vite fuori dal campo. E dalla seconda stagione si fanno più presenti anche i product–placement.

Per quanto in alcune immagini aeree dello stadio si veda il simbolo della NFL a centrocampo, in realtà la serie non è mai stata riconosciuta dalla Lega, costringendo gli autori a creare squadre fittizie ad ogni puntata. La lega fittizia è la NAFL, North America Football League.

O.J. Simpson dalla seconda stagione. E anche la K.K. Lang di Beautiful, ma il suo ruolo dura solo una manciata di puntate.

Nel corso della seconda stagione, si dice che Zagreb viene dalla Jugoslavia, ma nella prima puntata della terza stagione rilascia un'intervista in Tv raccontando di come è scappato dalla Bulgaria. E da lì in poi, è sempre bulgaro.

A metà della prima puntata della terza stagione, i capelli di Yinessa diventano improvvisamente biondi. Curioso che tutte le sue fidanzate chiamino Yinessa per cognome invece che per nome…

Curioso che nella finzione della serie, la squadra di Buffalo sia la peggiore della Lega e i Bulls scambino spesso giocatori con loro. Anche O.J. Simpson fa spesso riferimento alla cosa, ma è proprio lì che lui ha giocato nella realtà…

Billy Cooper, WR; Marvin "Mad Dog" Smears, LLB; Leslie "Doctor Death" Crunchner, RLB; Bubba Kincaid, ROT–RG; Jethro Snell, ROT; Rick Lambert, RB.

Nella quarta stagione, cambia il montaggio della sigla e il titolo della serie diventa "1st & Ten: The Bulls Mean Busine$$". Nella stagione arriva anche Shanna Reed. Nell'ultima puntata della 4a stagione cambia la canzone dei titoli di testa, ma nella prima puntata della stagione successiva ("Do it Again") torna quella classica. E arriva Shannon Tweed. La sesta stagione è "In You Face!")

La sesta puntata della quarta stagione è ambientata durante la guerra del Vietnam, così come la immagina il quarterback dopo aver preso troppe botte sul campo. Una parodia di un qualche "Rambo" (OJ si chiama Rainbow). La nona della quarta stagione è ambientata durante una reunion della squadra nell'anno 2013.

Samantha Eggar solo per una puntata.