Utente:Kuall/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Walter Hines Page[modifica | modifica wikitesto]

Una foto di Wlater Hines Page nel 1917

Walter Hines Page (Cary, 15 Agosto 1855Pinehurst, 21 Dicembre 1918) è stato un diplomatico, giornalista e scrittore statunitense.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Walter Hines Page nacque nella Carolina del Nord nel 1855. Ricevette un'istruzione nel campo delle arti liberali che completerà negli anni dell'università presso il Randolph-Macon College e la Johns Hopkins University, con particolare riguardo ai classici greci. Fu nella Carolina del Nord che iniziò le sue prime attività, pubblicando opere e muovendo i primi passi nel mondo dell'editoria. Il clima nel quale il giovane Walter visse negli anni della giovinezza fu quello di uno stato del sud appena uscito sconfitto dalla Guerra di secessione e dal periodo di occupazione armata da parte del Nord conosciuto come Era della ricostruzione. Favorevole alle politiche dei riformatori e promotore in prima persona di idee liberali si accostò all’ambiente democratico con convinzione. Si trasferì ben presto nella città di New York arrivando a prendere parte alla creazione di una casa di produzione, la Doubleday, abbandonando la Carolina del Nord. Uomo di cultura e precoce sostenitore delle politiche del presidente Woodrow Wilson, in quanto egli stesso democratico, riceverà presto degli incarichi diplomatici di prestigio fuori dagli Stati Uniti.


Ambasciatore nel Regno Unito[modifica | modifica wikitesto]

Il momento di maggior successo per la sua carriera diplomatica allora agli esordi fu la proposta che il presidente Wilson gli fece nel 1913 quando gli propose di essere inviato nel Regno Unito in qualità di ambasciatore statunitense. Qui si distinse per la sua posizione di fervente sostenitore dei rapporti bilaterali tra Stati Uniti e Gran Bretagna, nonchè come fautore di una più stretta collaborazione anglo-americana, instaurando rapporti di fiducia e stima con gli uomini di stato britannici, primo fra tutti Sir Edward Grey il Ministro degli esteri dal 1905 al 1916, insieme al quale collaborò con Edward Mandell House, diplomatico e consigliere di Wilson, durante il periodo bellico.[1] Con il ministro inglese intrattenne rapporti cordiali per la durata del suo mandato, trovandosi più volte su posizioni definibili anglofile, suscitando sentimenti contrastanti in molti dei dirigenti democratici tra i quali lo stesso presidente Wilson, cambiando di fatto il suo posizionamento nell'entourage del presidente.[2] Quando la Prima guerra mondiale irruppe nel continente europeo, la sua posizione di interventista antitedesco in favore delle forze dell'Intesa intiepidì viepiù i rapporti con la Casa Bianca, il cui indirizzo in politica estera era allora attestato su posizioni neutraliste.[3] Si spense a Pinehurst nella Carolina del Nord, suo stato natale, nel 1918 a guerra terminata.


Impegno per il Sud[modifica | modifica wikitesto]

Essendo nato nel sud degli Stati Uniti, la sua esperienza in politica fu sempre estremamente combattuta tra il riformismo ed il reinserimento degli stati secessionisti nella nazione ormai riunificata. Fu questa la sua speranza che espresse chiaramente nei lavori di giornalista, consapevole che gli abitanti del sud dovevano essere considerati come statunitensi a tutti gli effetti nonostante fossero stati sconfitti e che le criticità rimaste irrisolte nel Sud avrebbero inficiato la tenuta della compattezza sociale dell'unione nel suo complesso.[4]


Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Tra i lavori da lui scritti si ricordano The Rebuilding of Old Commonwealths del 1902 e un romanzo edito nel 1909, The Southerner, che danno conto del suo decennale impegno per l'emancipazione e lo svilupo degli stati del sud. Inoltre è del 1905 la pubblicazione di A Publisher's Confession, quest'ultimo inerente alla sfera lavorativa.


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Grey Edward Twenty-Five Years, 1892-1916, London: Hodder and Stoughton, 1925
  2. ^ Ross Gregory, Walter Hines Page: Ambassador to the court of Saint James, Lexington, KY: The University press of Kentucky, 1970
  3. ^ Seymour Charles The intimate papers of Colonel House, Ann Arbor, Michigan: University of michigan library 2005
  4. ^ Cooper, John Milton, Walter Hines Page: the Southerner as American, 1855-1918, Chapel Hill: University of North Carolina press, 1977


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Burton Jesse Hendrick, The life and letters of Walter Hines Page, New York: Garden City Doubleday, 1922.


Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]