Utente:Kiara.t/Poinsot

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Louis Poinsot. Litografia.

Louis Poinsot (Clermont (Oise), 3 gennaio 1777Parigi, 5 dicembre 1859) è stato un matematico e fisico francese conosciuto per i suoi contributi alla dinamica dei solidi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un droghiere di Beauvais, frequentò il liceo Louis-le-Grand (pagina in francese) di Parigi dal 1789 al 1793. Allievo brillante in letteratura classica, fu ammesso nel 1794 all’École polytechnique pur avendo fallito il modulo relativo all’algebra durante l’esame di ammissione. Dopo due anni passò all’Ecole des Ponts et Chaussée per diventare ingegnere civile ove ottenne un premio di meccanica per un suo progetto per il taglio dei pali sott'acqua, ispirato ad una invenzione simile di Louis Alexandre de Cessart. Dal 1800 al 1803 Poinsot fu assegnato ad uno studio di ingegneria civile di Parigi, senza però avere un preciso progetto da seguire. In questo lasso di tempo effettuò delle ricerche relative alla risoluzione delle equazioni algebriche e sistemò i suoi appunti relativi ad un corso di statica. Quest'ultimo lavoro culminò nella stesura del testo Éléments de statique, un libro dalle qualità didattiche eccezionali che sostituì nell'insegnamento tecnico il testo Statique di Charles Bossut e fu ristampato 11 volte, finchè la statica divenne una parte della dinamica e non fu più insegnata come materia a sè stante.

A seguito degli studi effettuati, Poinsot rinunciò alla carriera di ingegnere civile per diventare un insegnate di matematica al Liceo Bonaparte di Parigi. Riconosciuto dall'Institut de France, depose una memoria, in seguito stampata con il titolo Théorie générale de l'équilibre et du mouvement des systèmes, criticando il principio dei lavori virtuali. Tale principio era stato scelto da Joseph-Louis Lagrange per assiomatizzare la statica nel suo testo Mécanique analytique del 1788. Lagrange, che era a quel tempo il preside e l'autorità suprema dell'Institut, fu colpito dalla temerarietà del giovane autore e, dopo due colloqui, che comunque non riuscirono a convincerlo della teoria di Poinsot, gli riconobbe il rigore ed il coraggio dimostrato nella stesura, nominandolo ispettore generale dell'Università riformata da Napoleone(1808), ove ebbe come collega un altro famoso matematico, Jean-Baptiste Delambre. Con tale carica Poinsot promosse l'insegnamento delle scienze, a quei tempi pressochè inesistente, nelle università e soprattutto nei licei, incoraggiando l'utilizzo dei testi classici e sottolineando il valore esemplare della disciplina piuttosto che lo studio teorico di un gran numero di testi.

Nel 1809 Poinsot divenne professore assistente di analisi e meccanica alla sua vecchia scuola, l’École polytechnique. La pubblicazione di vari lavori di geometria, meccanica e statica, avvenuta in questo periodo di transizione tra scuola e lavoro, gli procurò una eccellente reputazione in ambito accademico.

Dal 1812 Poinsot non insegnò più direttamente all'École polytechnique avvalendosi di sostituti quali Reynaud e Cauchy. Alla morte di Joseph-Louis Lagrange nel 1813, Poinsot fu eletto al suo posto all'Accademia delle scienze francese. Nel 1816, in seguito alla restaurazione perse il suo posto di insegnante, ma rimase comunque come selezionatore per le nuove ammissioni per altri 10 anni. Dal 1839 fino alla sua morte lavorò anche come astronomo al famoso Bureau des Longitudes.

Nel 1840 divenne membro del concilio superiore della pubblica istruzione, e nel 1846, volendo promuovere l'insegnamento della matematica in Francia, istituì una cattedra di geometria superiore alla Sorbona di Parigi, affidandola a Michel Chasles. Nel 1846 ottenne il titolo di Ufficiale della Legion d'onore e, alla formazione del Senato nel 1852, fu scelto come membro rappresentante. Nel 1858 Poinsot fu eletto membro della Royal Society di Londra.

Morì a Parigi il 5 dicembre 1859.

Studi e Ricerche[modifica | modifica wikitesto]

Meccanica Razionale[modifica | modifica wikitesto]

Nello sforzo di dare un significato geometrico alla meccanica, Poinsot mise in evidenza l'importanza del concetto di momento, mostrando come ridurre a un momento torcente un sistema di forze agenti su un solido. Nel suo libro Théorie nouvelle de la rotation des corps (1834), dimostrò come il movimento di un solido può decomporsi in una rotazione istantanea attorno ad un asse e in una traslazione istantanea parallela a tale asse; poichè il movimento di un solido attorno ad un punto fisso (ora chiamato moto alla Poinsot), può essere illustrato come il rotolamento di un cono legato al solido, su un cono fisso. Il suo studio del movimento del cono generalizza gli studi di Eulero sulla trottola (cono in rotazione attorno ad un asse fisso).

Geometria solida[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1809 Poinsot scoprì quattro nuovi poliedri regolari chiamati Poliedri di Keplero-Poinsot. Due di essi, ad insaputa di Poinsot, apparivano anche in un libro di Giovanni Keplero del 1609; gli altri due, il grande icosaedro ed il grande dodecaedro, sono oggi comunemente chiamati Poliedri di Poinsot. Nel 1810 Cauchy dimostrò, utilizzando la definizione di poliedro regolare data da Poinsot, che l'enumerazione dei poliedri regolari era così completa. Va ricordato che nel 1990 fu scoperto un errore nella definizione data da Poinsot e da Cauchy.

Altri studi[modifica | modifica wikitesto]

Poinsot lavorò alla teoria dei numeri studiando le equazioni diofantee. Tuttavia egli è maggiormente conosciuto per il suo lavoro in geometria e, insieme a Gaspard Monge, contribuì a farle assumere un ruolo primario nell'ambito della ricerca matematica della Francia del diciannovesimo secolo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Tra i suoi lavori troviamo:

  • Éléments de statique (1803)
  • Mémoire sur la composition des momens et des aires dans la Mécanique (1804)
  • Mémoire sur la théorie générale de l'équilibre et du mouvement des systèmes (1806)
  • Sur les polygones et les polyèdres (1809)
  • Théorie et détermination de l'équateur du système solaire (1828)
  • Théorie nouvelle de la rotation des corps (1834)
  • Théorie des cônes circulaires roulants (1853)

Onorificienze[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]