Utente:Jtorquy/Sandbox3
Ambasciatori del jazz[1] (in inglese Jazz ambassadors) è il nome dato ai musicisti jazz statunitensi inviati dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America della presidenza Eisenhower in una tournée in Europa orientale, nelle regioni centro-sud asiatiche e in Africa con lo scopo di diffondere la cultura e i valori statunitensi nel mondo.[2]
La cosiddetta «diplomazia del jazz», nel contesto delle discriminazioni razziali interne al Paese e di uno scenario internazionale sempre più aperto e polarizzato (i primi anni della Guerra fredda), era una forma di diplomazia culturale che aveva lo scopo di promuovere un'immagine degli Stati Uniti più accogliente e distante dalle accuse sovietiche di instabilità interna legata alle tensioni razziali.[3][4] Tra i primi ambasciatori nel 1956 figurano artisti del calibro di Louis Armstrong, Dizzy Gillespie, Dave Brubeck, Benny Goodman e Duke Ellington.[5]
Antefatti[modifica | modifica wikitesto]
Le tournée[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Satchmo, Dizzy e gli ambasciatori del Jazz, su rai.it, Rai, 15 settembre 2020. URL consultato il 9 novembre 2023.
- ^ (EN) Billy Perrigo, How the U.S. Used Jazz as a Cold War Secret Weapon, su time.com, Time, 22 dicembre 2017. URL consultato il 9 novembre 2023.
- ^ Paolo Petrocelli, Jazz e diplomazia, su treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 3 maggio 2023. URL consultato il 9 novembre 2023.
- ^ Von Eschen, 2006, pp. 3-–4
- ^ Marcello Lorrai, Ambasciatori del jazz, su rsi.ch, RSI, 1° dicembre 2015. URL consultato il 9 novembre 2023.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Penny M. Von Eschen, Satchmo Blows Up the World: Jazz Ambassadors Play the Cold War, Harvard University Press, 30 settembre 2006, ISBN 978-06-74022-60-7.