Utente:Fonexx84/Sandbox/Renzo Mercatini

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Renzo Mercatini (Chianni, 1924Pisa, 1984) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Renzo Mercatini nasce a Chianni, un paesino dell’entroterra pisano, i cui paesaggi saranno fonte di ispirazione per molti dei suoi dipinti.

Sin da piccolo dimostra uno spiccato talento per il disegno e passione per la pittura. Nel 1954, all’età di 30 anni, si trasferisce con la moglie Maria Luisa a Livorno per incontrare l’ambiente dei Postmacchiaioli (Carlo Domenici, Giovanni March, Renato Natali) eredi di Giovanni Fattori, alla pittura dei quali si ispirerà per alcune produzioni.

In quegli anni partecipa al Premio Rotonda, ma solo nel 1962 si sottopone al giudizio della critica con una personale alla galleria “Athena” di Livorno.

La sua pittura, dotata di una forte carica espressiva, si distingue subito per la sua pennellata ampia, con cromie che vanno dal giallo al blu all’arancio, uscendo così dai canoni seguiti dai pittori del Gruppo Labronico.

Nel 1963 un viaggio a Parigi arricchisce la sua espressione pittorica di nuovi elementi ed è lì, osservando la luce riflessa sui volti delle donne sedute di sera ai tavoli dei bar, che nascono le "donnine blu". Il soggiorno in questa città si conclude con una esposizione alla Galleria del “La Tournelle” .

Nel febbraio del 1964 a Viareggio vince il premio pittura “Maschere di carnevale” con un quadro raffigurante una composizione di maschere e sempre in quell'anno espone a Milano alla “Galleria Barbaroux”.

Frequenti saranno nei primi anni sessanta i soggiorni a Roma, con esposizioni alla “Galleria D'Urso”.

Una tematica nuova si sviluppa a seguito di un viaggio in Africa. Paesaggi caldi, colori accesi e soprattutto le scene di costume locale, con la loro impronta esotica, si traducono in rappresentazioni di particolare rilievo.

Gli anni dal 1965 al 1968 vedono la presenza di Mercatini in numerose mostre in Italia (Marina di Ravenna, Pistoia, e di nuovo a Roma). È in quegli anni che nascono i movimenti Bohème e Hippie, di cui fanno parte i cosiddetti "Figli dei fiori" i cui abbigliamenti stravaganti anticonformisti e soprattutto colorati, troveranno naturale inserimento nella pittura di Mercatini.

Nel 1968 si classifica primo al premio “Brandy” per la pittura e la grafica.

La varietà dei particolari architettonici, degli stili, delle decorazioni e dei colori di Venezia, dove si reca nel 1971, fornirà elementi per nuove composizioni.

Intorno agli anni '80 alcuni rari esemplari di opere inedite evidenziano un tentativo di Mercatini, a lungo meditato, di evolvere ulteriormente il proprio stile pittorico. Pur non pervenendo alla dissoluzione della forma si nota la tendenza a superare i limiti della figura reale.

Le già precarie condizioni di salute di aggravano negli ultimi anni portando Mercatini a momenti di riflessione e isolamento lavorando nel suo studio di Via Grande a Livorno.

Il 6 settembre 1984 muore a Pisa, senza essere riuscito a realizzare nella sua città l'esposizione di opere di grandi dimensioni su cui lavorava da tempo.

Sarà la famiglia che nel marzo del 1991, presso la Fortezza Nuova di Livorno ricorderà l’artista con una retrospettiva a lui dedicata. Successivamente l'esposizione sarà riproposta a Chianni, con la collaborazione del Comune, nella sala consiliare.

Lo stesso Comune di Chianni alcuni anni dopo omaggerà il pittore compaesano intitolando una piazza del paese al suo nome.

Nel 1997 Renzo Mercatini verrà inserito nel gruppo dei “Pittori della Riviera Etrusca”.

Galleria Fotografica[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cinzia Mercatini e Franco Fornaciari, Renzo Mercatini, Livorno, Editrice Nuova Fortezza, 1988.
  • Mario Portalupi, Renzo Mercatini, Roma, Editore Arti grafiche D’Urso.
  • Ferdinando Donzelli, Pittori Livornesi:Secondo Novecento, Cappelli Editore, 1987.
  • Mauro Barbieri, In ricordo di Renzo Mercatini, in Arte a Livorno…e oltre confine, Editrice Il quadrifoglio.

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Categoria:Pittori italiani del XX secolo Categoria:Storia di Livorno