Utente:Finalmentehounaccountancheio/Russofobia

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Una manifestazione degli ucraini all'ambasciata russa a Kiev

Con il termine russofobia[1], meglio conosciuto come sentimenti antirussi[2][3], si fa riferimento a qualsiasi pregiudizio dovuto a paura o a odio contro i russi, contro la Russia o contro la cultura russa.[4][5][6][7]

Il fenomeno è esploso durante la guerra russo-ucraina che delle istituzioni hanno iniziato a limitare l'economia russa, delle limitazioni sui social network.[8][9][10][11]

Il termine è stato talvolta utilizzato anche nel contesto di conflitti etnici e nella politica internazionale che coinvolge i russi o la Russia.

Oggi[la guerra fredda è finita dal 1990 circa], il termine "russofobia" è usato anche nella politica internazionale per descrivere la guerra Fredda.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime testimonianze scritte a noi note risalgono al XVIII secolo.

XVIII e XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 ottobre 1797 il Direttorio francese ricevette un documento da un generale polacco, Michał Sokolnicki, intitolato Aperçu sur la Russie. Questo divenne noto come la cosiddetta Volontà di Pietro il Grande e fu pubblicato per la prima volta nell'ottobre 1812, durante le guerre napoleoniche, nell'articolo Des progrès de la puissance russe di Charles Louis-Lesur: questo fu per volere di Napoleone I, che ordinò la pubblicazione di una serie di articoli che mostravano che "l'Europa fosse inevitabilmente in procinto di diventare un bottino per la Russia". Dopo le guerre napoleoniche, la propaganda contro la Russia fu portata avanti dall'ex confessore di Napoleone, Dominique Georges-Frédéric de Pradt, che in una serie di libri dipinse la Russia come una potenza "barbarica" assetata di potere e di conquista dell'Europa. Con riferimento alle nuove leggi costituzionali russe, nel 1811 il filosofo sabaudo Joseph de Maistre scrisse l'ormai nota affermazione: Ogni nazione ha il governo che merita (in lingua francese: "Toute nation a le gouvernement qu'elle mérite").[12][13]

A partire dal 1815 fino al 1840 circa, i commentatori britannici iniziarono a criticare l'estremo conservatorismo dell'Impero russo e la sua resistenza agli sforzi di riforma. Tuttavia, la russofobia in Gran Bretagna per il resto del XIX secolo era principalmente incentrata sui timori britannici che la conquista russa dell'Asia centrale fosse un precursore di un attacco all'India controllata dagli inglesi. Questi timori portarono al "Grande Gioco", una serie di scontri politici e diplomatici tra Gran Bretagna e Russia tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. In Italia, nella Gazzetta piemontese del 23 agosto 1876, si legge che: "Le ferite, dice il Treitschke, che una sterile orda asiatica inflisse alla civiltà cristiana, oggi, dopo cinque secoli, sono ancora aperte, come se fossero state fatte ieri. E non si rimargineranno mai finché l'Europa possederà uomini liberi e coraggiosi, che, non tocchi dalla russofobia o dal canto degl'Inglesi, osino chiamare col proprio nome l'ingiustizia storica".[14][15][5]

Nel 1843 il marchese Astolphe de Custine pubblicò il suo diario di viaggio di grande successo di 1800 pagine e quattro volumi La Russie en 1839. La feroce narrativa di Custine ripercorre quelli che erano ormai dei cliché che presentavano la Russia come un luogo in cui la patina della civiltà europea era troppo sottile per essere credibile. Tale fu il suo enorme successo che seguirono rapidamente diverse edizioni ufficiali e piratate, oltre a versioni condensate e traduzioni in tedesco, olandese e inglese. Nel 1846 erano state vendute circa 200 mila copie.

Nel 1867 Fëdor Ivanovič Tjutčev, poeta, diplomatico e membro della Cancelleria di Sua Maestà Imperiale, menzionò il termine effettivo di "russofobia" in una lettera a sua figlia Anna Aksakova il 20 settembre 1867, con il quale faceva riferimento a numerosi professionisti.[16][17]

Dagli anni '30 alla Guerra fredda[modifica | modifica wikitesto]

Il termine "russofobia" tornò nei dizionari politici dell'Unione Sovietica solo a metà degli anni '30.

L'economista John Maynard Keynes scrisse nella sua opera del 1932 A Short View of Russia che gli omicidi di massa avvenuti in Unione Sovietica erano il risultato della "natura russa ed ebraica" del paese, affermando che c'era una "bestia nei russi e nature ebraiche quando, come ora, sono alleate insieme", e che "dalla crudeltà e dalla stupidità della Vecchia Russia nulla potrebbe mai emergere, ma... sotto la crudeltà e la stupidità della Nuova Russia un granello dell'ideale può mentire e nascondere.[18]

Negli anni '30 e '40, Adolf Hitler e il Partito nazista consideravano l'Unione Sovietica come popolata da "slavi governati da maestri del bolscevismo giudaico". Convinzioni alla base anche del Generalplan Ost, delle atrocità dei nazisti contro i prigionieri di guerra sovietici e dell'Operazione Barbarossa.[19][20][21]

Durante la guerra fredda ve ne fu talvolta un uso strumentale nel blocco occidentale, speculare all'opposta propaganda antioccidentalistica di quello comunista.[22][23][24][25][26][27]

In età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Secondo uno studio dell'organizzazione internazionale Gallup, il sentimento anti-russo è relativamente forte in Europa, soprattutto in Occidente. Il fenomeno è tutt'oggi oggetto di studio e di dibattito.[28][29]

Dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991, la russofobia ha visto una significativa diminuzione globale. Questa tendenza è continuata indipendentemente da azioni come l'annessione russa della Crimea nel 2014. Il sentimento anti-russo ha iniziato a crescere fino a un livello che non si vedeva dalla Guerra Fredda dopo l'invasione russa dell'Ucraina del 2022. Stolichnaya, una delle esportazioni internazionali più famose della Russia, ora prodotta dal Gruppo Stoli in Lettonia, ha annunciato che avrebbe cambiato il proprio nome in semplicemente "Stoli" nel marzo 2022. Il cambio di nome è stato motivato da uno sforzo a livello aziendale per prendere le distanze dal marchio russo originale.[30][31][32][33][34][35][36][37]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Guerra Ucraina-Russia, Patriarca Kirill: "Russofobia si diffonde in Occidente", su adnkronos.com.
  2. ^ Quegli strani neonazisti europeisti e atlantisti in Ucraina, su micromega.net.
  3. ^ Lavrov, sentimenti antirussi minano Ue, su ansa.it.
  4. ^ AHD
  5. ^ a b Treccani
  6. ^ Kirill pro-Putin, atto secondo: no alla sua lettura faziosa, ma attenzione alla russofobia crescente, su famigliacristiana.it.
  7. ^ Paulo Coelho denuncia un clima di russofobia, su laregione.ch.
  8. ^ I russi che vivono in Francia scoprono la russofobia: "Perché così tanto odio contro di noi?", su it.euronews.com.
  9. ^ Russofobia anche in Svizzera, su rsi.ch.
  10. ^ Guerra Ucraina, Russia: "Clima odio e russofobia in Occidente", su adnkronos.com.
  11. ^ Teti: <<La guerra in Ucraina scatena la russofobia in Italia>>, su panorama.it.
  12. ^ Neumann, Iver B. "Europe's post-Cold War memory of Russia: cui bono?" in "Memory and power in post-war Europe: studies in the presence of the past" ed. Jan-Werner Müller. Cambridge University Press, 2002: p. 132-133
  13. ^ McNally, Raymond T. (April 1958). "The Origins of Russophobia in France: 1812-1830". American Slavic and East European Review. 17 (2): 173–189
  14. ^ John Howes Gleason (5 febbraio 1950). "The Genesis of Russophobia in Great Britain: A Study of the Interaction of Policy and Opinion" Harvard University Press. pp. 16–56. ISBN 9780674281097
  15. ^ Barbara Jelavich, St. Petersburg and Moscow: Tsarist and Soviet Foreign Policy, 1814–1974 (1974) p 200
  16. ^ Russofobia e nichilismo nazionale nel dibattito intellettuale russo di fine Novecento (PDF), su edizionicafoscari.unive.it.
  17. ^ Russia, Oriente slavo e Occidente europeo (PDF), su flore.unifi.it.
  18. ^ Keynes, John Maynard (1932). A Short View of Russia. London. pp. 297–312. ISBN 978-0-19-821927-9
  19. ^ Müller, Rolf-Dieter, Gerd R. Ueberschär, "Hitler's War in the East, 1941–1945: A Critical Assessment", Berghahn Books, 2002, ISBN 1-57181-293-8, p. 244
  20. ^ Adam Jones (2010), "Genocide: A Comprehensive Introduction (2nd ed.)", p.271
  21. ^ Stein, George H (1984). "The Waffen SS: Hitler's Elite Guard at War, 1939–1945" Ithaca, NY: Cornell University Press. p. 126. ISBN 978-0-8014-9275-4
  22. ^ The Voice of America and the Domestic Propaganda Battles 1945-1953 David F. Krugler, University of Missouri Press. Columbia, 2000 p.28-29 ISBN 0-8262-1302-2 "Voice of America, Preseident Roosevelt, Office of the Coordinator for Inter-American Affairs (CIAA), State Department and cultural programming"
  23. ^ David-Fox, Michael; Holquist, Peter.; Poe, Marshall. (2001). "Russophobia and the American Politics of Russian History". Kritika: Explorations in Russian and Eurasian History
  24. ^ Defty, Andrew. Britain, America and Anti-Communist Propaganda 1945-53: The Information Research Department (London: Routledge, 2004) on a British agency
  25. ^ Footitt, Hilary. "'A hideously difficult country': British propaganda to France in the early Cold War." Cold War History (2013) 13#2 pp: 153-169
  26. ^ Hixson, Walter L. Parting the curtain: Propaganda, culture, and the Cold War (New York: St. Martin's Press, 1997)
  27. ^ Shaw, Tony. British cinema and the Cold War: the state, propaganda and consensus (IB Tauris, 2006)
  28. ^ Russia, su news.gallup.com.
  29. ^ Russian news may be biased – but so is much western media, su theguardian.com.
  30. ^ Russian-owned businesses in US face discrimination, vandalism over Ukraine invasion, su fox6now.com.
  31. ^ Russian Tea Time restaurant in downtown Chicago was founded by Ukrainians. Now it faces misplaced backlash, su chicagotribune.com.
  32. ^ Russophobia Spreads Following the Russia-Ukraine War, su politicstoday.org.
  33. ^ L’insensatezza della russofobia, su left.it.
  34. ^ Teti: <<La guerra in Ucraina scatena la russofobia in Italia>>, su panorama.it.
  35. ^ I russi che vivono in Francia scoprono la russofobia: "Perché così tanto odio contro di noi?", su it.euronews.com.
  36. ^ Russofobia dilagante: è il solito odio xenofobo e nazionalista di chi confonde un popolo con il suo leader, su lanotiziagiornale.it.
  37. ^ Napoli, ballerine ucraine minacciate dai loro connazionali perché si esibiranno con le russe, su corriere.it.

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