Utente:Ferri Matteo/Sandbox

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Indice[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto][modifica | modifica wikitesto]

Il St Bartholomew’s Hospital è stato fondato nel 1123 da Rahere, un uomo di umili origini che divenne un cortigiano presso la corte di re Henry I. Gran parte delle informazioni riguardo la vita di Rahere e la fondazione dell’ospedale provengono da una raccolta di testimonianze, scritta nel 1180 da un monaco del priorato di St Bartholomew’s, intitolato “The Book of the Foundation of St. Bartholomew’s Church in London”.  Secondo la storia Rahere andò in pellegrinaggio a Roma circa nel 1120 durante il quale si ammalò di malaria. Fu preso in cura da dei monaci presso un piccolo ospedale per i poveri vicino ad una chiesa dedicata a S. Bartolomeo sull’isola Tiberina. Rahere, temendo la morte, fece un voto a Dio, promettendogli di fondare un ospedale nel caso in cui sarebbe guarito. Tornato in salute, iniziò il suo cammino verso casa, ma poco prima di arrivare finalmente a Londra ebbe una visione di San Bartolomeo. L’apostolo gli diede istruzioni riguardo la fondazione di una chiesa in suo nome presso Smithfield. Rahere, perciò, al suo arrivo a casa a perseguire due obbiettivi: la costruzione di un ospedale per i poveri, e la fondazione della Chiesa del priorato di San Bartolomeo.

Smithfield all’epoca era un’area paludosa fuori le vecchie mura cittadine, ritenuto da molti un posto poco adatto per un ospedale e una chiesa. Ad ogni modo, Rahere ottenne il supporto del vescovo di Londra e del re Henri I, e sembrerebbe che il sito del priorato fu concesso proprio dal Re, mentre la terra dell’ospedale fu acquistata dai cittadini e poi donata a Rahere. Non esiste nessuna donazione originale, ma è stata rinvenuta una carta del 1133 di Henri I, nel quale il Re garantì la protezione alla nuova istituzione di St Bartholomew, a Rahere ed ai poveri tenuti in cura nell’ospedale. È probabile che la chiesa fu fondata poco dopo rispetto all’ospedale, mentre è sicuro che la costruzione di quest’ultimo fu completata prima della morte di Rahere.

Rahere era sia a capo del priorato che dell’ospedale, ma presto l’amministrazione di essi fu separata. L’ospedale adottò un proprio sigillo simbolo di un’identità distinta dal priorato, ma ottenne la totale indipendenza solo nel 1420. Il St Bartholomew’s Hospital dipendeva dalla carità e beneficienza dei cittadini di Londra, raccolta da Alfune, un amico di Rahere. Gli aiuti più consistenti venivano dai macellai, mercanti di pesce della zona e dai nobili inglesi che donavano denaro e terreni.

Rahere morì nel 1143 e fu seppellito nella chiesa da lui fondata che è sopravvissuta fino ai giorni nostri con il nome di St Bartholomew the Great.

Scuola Medica[modifica | modifica wikitesto][modifica | modifica wikitesto]

All’inizio della loro storia le università inglesi proponevano uno studio della medicina prettamente basato sulla consultazione di libri e testi scritti. Successivamente, quando nel Medioevo vennero riscoperti i testi Greci, lo studio della Teologia e della Legge, prima ampiamente promosso, venne sostituito da attività pratiche. Il medico, quindi, all’avvio dei suoi studi si sforzava di acquisire conoscenze pratiche, studiando l’anatomia di Vesalio, e traendo vantaggio dagli aforismi di Ippocrate e dagli scritti di Galeno.

Origini[modifica | modifica wikitesto][modifica | modifica wikitesto]

Fin dall’ultimo quarto del 18esimo secolo, la professione del medico era ben distinta da quella del chirurgo. I primi studiavano ancora presso le università come quelle di Edimburgo e Leiden. I secondi, al contrario, imparavano la loro disciplina sul campo, attraverso l’apprendistato. Lo studio più sistematico delle pratiche chirurgiche doveva ancora essere introdotto in Inghilterra, ma già da mezzo secolo prima erano disponibili corsi privati aperti agli abili praticanti e a chiunque avesse la possibilità di pagare le tasse. Il St. Bartholomew’s ebbe un ruolo centrale durante questo secolo nello sviluppo della medicina e della chirurgia ed inoltre nel promuovere l’unione delle due pratiche.

Fin dall’inizio fu frequentato da studenti di tre diverse tipologie:

  • vi erano in primo luogo i medici che praticavano effettivamente la medicina, i quali erano supervisionati dai dottori dell’ospedale, che li introducevano alle corsie e gli permettevano di assistere alle autopsie.
  • Il secondo gruppo consisteva nei laureati di Oxford e Cambridge, che avevano appena conseguito la laurea in medicina, e che regolarmente frequentavano l’ospedale.
  • Tuttavia, il gruppo più numeroso era rappresentato dall’insieme degli studenti che assistevano i chirurghi, dagli apprendisti dei farmacisti e da altri tirocinanti che dall’esterno ottenevano il permesso di seguire la pratica all’interno del Barth’s.

Sappiamo grazie a Sir Robert Christison, studente nel 1820, che vi erano solamente tre veri e propri studenti che affiancavano il Medico, tutti laureati in Medicina; allo stesso tempo ci è noto che vi erano invece diverse centinaia di apprendisti chirurghi, ai quali non era permesso l’accesso alle corsie mediche. Differentemente, ai tre allievi prediletti era permesso frequentare sia gli ambienti medici che chirurgici. Ciò testimonia come, già agli inizi del 19esimo  secolo, vi furono dei primi avvicinamenti, se pur acerbi, fra la medicina e la chirurgia, che fino a questo momento venivano considerate pratiche a se stanti.

La svolta della scuola medica della struttura si ebbe con Edward Nourse (1701-61), chirurgo al St. Bartholomew’s, egli organizzava periodicamente letture anatomiche nella sua residenza, e offriva corsi di operazioni chirurgiche e bendaggio. L’assistente di Edward Nourse era Percivall Pott, esponente di rilievo al Barth’s ed è proprio grazie a lui che si deve l’unione fra la “chirurgia barbarica” e la “moderna arte” chirurgica. Egli è noto principalmente per la sua considerazione umana verso i pazienti e descrisse le amputazioni “terrible to bear and horrible to see”. (Terribili da sopportare e orribili da vedere). Egli stesso perse una gamba successivamente ad una caduta da cavallo, ed il suo nome è oggi associato alla malattia della colonna vertebrale di Pott e alla frattura di Pott, scrisse inoltre alcuni testi riguardo le fratture, i tumori e le ferite.

Più tardi i corsi privati mantennero la loro importanza ma si spostano all’interno dell’ospedale, anche grazie alla popolarità delle lezioni di John Abernethy a cui fu assegnata la cattedra a partire dal 1788. Un’ ampia gamma di discipline era insegnata, includendo la teoria e la pratica della medicina, anatomia, fisiologia, chirurgia, fisica, farmacia, ostetricia e malattie di donne e bambini. Le strutture dell’ospedale divennero presto troppo piccole per contenere tutti gli studenti ed Abernethy convinse il governo a raccogliere denaro per allargare e migliorare le sale delle lezioni. In virtù delle sue idee avanguardiste, John Abernethy è considerato il fondatore della Scuola di Medicina. Alla sua morte, il Barth potè vantarsi di essere la più grande scuola medica di Londra, che forniva un corso completo per gli studenti che si preparavano agli esami di medicina. La scuola medica ebbe una grande espansione durante il 19esimo secolo. Nel 1843 fu fondato un college residenziale con lo scopo di garantire un alloggio agli studenti. Anche la famiglia reale presto iniziò a mostrare interessi verso la scuola medica del Barth e nel 1879 il principe del Galles, Re Edward VII, raccolse i fondi destinati ad aprire la Libreria ed il Museo dell’ospedale londinese. Nel 1900 la Scuola di Medicina divenne una componente del college dell’università di Londra, nonostante fosse ancora composta da medici volontari e professori, senza alcuna base legale. Lo stato della Scuola cambiò radicalmente nel 1921 quando venne incorporata nella Royal Charter come “The Medical College of St Bartholomew’s Hospital in the City of London”. La Scuola Medica del Barth preparò negli anni moltissimi studenti meritevoli, insigniti di varie importanti onorificenze. James Pagett stesso, nel 1850, promosse l’ammissione della prima stendentessa di medicina, la famosa Elizabeth Blackwell. Tuttavia, sebbene tale atto dimostrasse un’ampia apertura mentale, 15 anni dopo un’altra studentessa, Ellen Colborne, fu costretta ad abbandonare il suo corso di studi presso il Barth a causa della prevalenza maschile sfavorevole all’ammissione di donne nella facoltà. Solamente nel 1947, circa un secolo dopo, le donne tornarono ad essere ammesse all’interno della Scuola Medica. La reputazione dello stesso college per l’eccellenza nell’insegnamento e nella ricerca continuò anche in epoca più recente. Nel 1995, con lo scopo di riuscire a dare ai propri studenti un insegnamento più ampio possibile sulle varie parti del corpo, il college venne accorpato con il London Hospital Medical College per diventare il Barth’s and The London School of Medicine and Dentistry, una parte dell’Università londinese “Queen Mary”.