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Lydia Maria Child in una foto scattata attorno al 1870

Lydia Maria Francis Child (Medford, 11 Febbraio 1802Wayland, 20 ottobre 1880) è stata una giornalista, scrittrice e attivista statunitense.

È stata una delle più importanti scrittrici e riformatrici americane del XIX secolo, nota per la sua attività di abolizionista e attivista in difesa dei diritti delle donne e dei nativi americani. [1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lydia Maria Francis Child naque nel 1802 a Medford, Massachussets, dall'unione fra David Cover Francis e Susannah Rand, abolizionisti, originari del New England. Studiò inizialmente in un istituto di sole donne ed in seguito in una scuola privata. Dopo la morte della madre nel 1814 si trasferì a Norridgewock dalla sorella Mary Francis Preston, dove visse fino al 1820. In questo periodo studiò in una scuola locale per diventare insegnante. [2][3]

Nel 1821 tornò in Massachussets e visse con il fratello Convers, ministro della chiesa unitaria di Watertown, città focolaio del pensiero trascendentalista che mirava ad affermare l'originalità della cultura americana rispetto a quella europea.[4] Il concetto di trascendentalismo era stato introdotto negli Stati Uniti da Ralph Waldo Emerson e venne trattato da Madame De Stäel nel suo romanzo De l'Allemagne (1810). La scrittrice francese influenzò fortemente lo sviluppo intellettuale e l'attivismo sociale di Lydia, che condivise l'ammirazione per questa donna forte e determinata con Margarett Fuller, brillante e ambiziosa scrittrice dell'epoca. Con Margaret iniziò lo studio delle opere Corinne, Delphine e De l'Allemagne, che descrivevano il ruolo della donna nella società francese,[5] e condivise l'anticonformismo nei confronti degli standard letterari dell'epoca.

Nel 1821 iniziò a scrivere i suoi primi romanzi e nel 1826 fondò la rivista The Juvenile Miscellany che trattava il tema dell'infanzia proponendo una prospettiva totalmente diversa da quella fino ad allora sostenuta da giornalisti come Nathaniel Willis: basandosi su alcune strofe del poeta inglese William Wordsworth, che finiranno per rappresentare gli ideali del suo pensiero, celebra la generosità e la solidarietà dell'infanzia come un paradigma che dovrebbe essere l'obiettivo di tutti gli uomini (cosa significa??). [6][3] La rivista raggiunse un alto livello di popolarità, promossa anche da pubblicazioni come The North American Review e Ladies' Magazine; attraverso racconti, poesie, biografie, contenuti di interesse storico, sostenne il principio dell'uguaglianza interrazziale. [3]

Nel 1828 Lydia si sposò con David Lee Child, avvocato laureato presso l'Harvard College, con il quale lavorò nella rivista Massachusetts Journal. Pur diventandone la direttrice, non era previsto dalla legislazione vigente che potesse disporre liberamente dei suoi guadagni; in quanto donna, essi dovevano andare direttamente al marito, anche se di fatto era a lei manteneva la famiglia.[3] Stessa sorte toccò ai proventi dei libri, di indiscutibile successo, che Lydia scrisse in quel periodo. [7][5]

Lydia e il marito, sotto l'influsso di William Lloyd Garrison, fautore dell'emancipazione degli schiavi afroamericani durante la guerra di secessione [8][9] cominciarono a sostenere il movimento abolizionista contro la schiavitù. Con Lucretia Mott e Maria Weston Chapman, attiviste statunitensi contro l'abolizionismo, Lydia avviò nel 1832 una campagna per l'abolizione della schiavitù negli Stati Uniti come membro del consiglio di amministrazione nella American Anti-slavery Society, fondata nel 1833 dallo stesso William Lloyd Garrison, attraverso il giornale settimanale The National Anti-Slavery Standard [3] [10] Lo scopo di questa società è descritto nell'articolo III del suo atto costitutivo nel 1833[11]

(EN)

«This Society shall aim to elevate the character and condition of the people of color, by encouraging their intellectual, moral, and religious improvement, and by removing public prejudice, that thus they may, according to their intellectual and moral worth, share an equality with the whites, of civil and religious privileges; but this Society will never, in any way, countenance the oppressed in vindicating their rights by resorting to physical force.»

(IT)

«Questa società ha l'obiettivo di migliorare il carattere e le condizioni delle persone di colore, incoraggiandone il miglioramento intellettuale, morale e religioso e rimuovendo i pregiudizi pubblici, cosicché essi possano, secondo il loro valore intellettuale e morale, condividere un'eguaglianza dei privilegi civili e religiosi con gli uomini bianchi. Questa Società non potrà mai, in alcun modo, tollerare gli oppressi nel rivendicare i loro diritti ricorrendo alla forza fisica.»

Lydia, a differenza delle sue compagne che cominciarono a promuovere la violenza come arma accettabile per risolvere la schiavitù, difendeva una società che non ricorresse all'uso della forza, e ciò la spinse nel 1840 a separarsi dall'associazione.[12][13] Nel 1841 a New York assunse il ruolo di direttrice nella National anti-slavery standard, il giornale della societá americana contro la schiavitú, dove lavoró fino al 1844. [3] Nel 1841 curò la rubrica Letters from New York nella rivista National anti-slavery standards, diventando molto popolare in materia di diritti delle donne, perché riuscì abilmente a combinare riflessioni personali, letterarie e religiose con le proteste sociali. [3][7][14]

Con lo scoppio della violenza in Kansas, Lydia cambiò opinione sull'uso della violenza e con Angelina Grimke, attivista statunitense per i diritti delle donne e della schiavitù, accettò la necessità di farne uso per proteggere gli emigranti. Nel 1850 scrisse la poesia The Kansas emigrants come risposta a Charles Sumner, politico statunitense sostenitore dell'antischiavismo (e cosa diceva in questa poesia?). [13] Arrivò perfino ad ammirare il coraggio e la convinzione del radicale abolizionista John Brown, fautore dell'abolizionismo negli USA, che sosteneva l'insurrezione armata come unico modo per eliminare la schiavitù. Ciò la portò a scrivere al governatore della Virginia Henry A. Wise in cui loda le idee di John Brown ma non approva la violenta insurrezione come soluzione (ma se prima hai detto il contrario!!!). La serie di lettere venne pubblicata in Correspondence between Lydia Maria Child and Gov. Wise and Mrs. Mason of Virginia. [3][13][10][15]

Nel 1841 Lydia e il marito soggiornarono a New York ospiti a casa di Isaac T. Hopper, un quacchero, fedele di un movimento cristiano appartenente al calvinismo puritano, e militante abolizionista, che ottenne una significativa rilevanza nella sua carriera. Infatti, nel 1852, quando Hopper morì, Mary Child ferita dalla grande perdita tornó a Wayland e scrisse Isaac T. Hopper – A true life. Essa e divenne propaganda riguardo all'importanza dell’individuo e della libertà dell’ortodossia quacchera (assolutamente confuso!!!). Questa biografia fu l’ultima che scrisse dopo The Ladies Family Library ed entusiasmò il pubblico di lettori fino a raggiungere 12.000 copie vendute nel 1881. [16] In questo periodo scrisse inoltre Through Successive Ages in cui espresse la sua preoccupazione riguardo alla violenza e fu poi inserita in Autumnal Leaves: Tales and Sketches in Prose and Rhyme (1857). [3][17]

Nel 1852 la coppia decise di trasferirsi in Wayland, Massachussetts, e nonostante la città non fosse coinvolta nella guerra civile americana scoppiata nel 1861, sostenne la causa della liberazione degli schiavi pubblicando dei trattati rivolti ad influenzare la campagna elettorale. Con The Right Way The Safe Way, Proved by Emancipation in the British West Indies, and Elsewhere Lydia sostenne che l'immediata ed incondizionata emancipazione degli schiavi avrebbe contribuito alla sicurezza e alla prosperità della città, cercando quindi di vincere la paura nei loro confronti e di preparare i suoi lettori ad accettarli come membri della Repubblica a tutti gli effetti. [9][2][3]

Lydia raggiunse il culmine della fama come attivista contro la schiavitù nel 1859, quando il radicale abolizionista John Brown fece incursione nell'arsenale federale Harpers Ferry con l'intenzione di dare il via ad una rivolta di schiavi. Questo evento la spinse a pubblicare Correspondence between Lydia Maria Child and Gov. Wise and Mrs. Mason of Virginia, una serie di lettere scambiate tra la stessa Lydia Maria Child e il Governatore dello stato della Virginia, che ebbe una vasta distribuzione per quell'epoca: più di 300.000 copie vennero distribuite negli stati in cui la schiavitù era proibita. [3] In questa corrispondenza le venne concesso il permesso di poter visitare lo stato della Virginia con il solo scopo di prendersi cura del capitano John Brown che era stato arrestato per "omicidio, rapina e tradimento". [18]

Nel 1865 il segretario dello stato William H. Seward proclamò ufficialmente l'abolizione degli schiavi ma Lydia, nonostante avesse soddisfatto l'obiettivo per cui aveva lavorati per trent'anni, decise di scrivere The Freedman's Book che serviva da guida agli schiavi ora emancipati. Il libro raccoglieva 14 articoli scritti da lei molti dei quali erano consigli pratici e suggerimenti riguardo alla salute. Dopo il 1865, quegli anni da lei chiamati "anni del tramonto", pubblicherà Looking Towards Sunset, una serie prose e versi che avevano lo scopo di dare consolazione. [19]

Nel 1874, dopo la morte del marito, Lydia Maria Child decise di rimanere a Wayland, dove morirà il 20 Ottobre 1880.[3]

Temi e opere[modifica | modifica wikitesto]

Lydia Maria Child era attivista per i diritti delle donne e degli schiavi, ma non credeva che un progresso per le donne potesse avvenire prima dell’abolizione della schiavitù. Credeva infatti che le donne e gli schiavi fossero esseri simili in quanto erano soggiogati dall'uomo che li dominava rendendoli una loro proprietà invece di considerarli come esseri umani. [3]

Femminismo[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei principali temi di cui si occupò fu la necessità di migliorare l'educazione delle donne per assicurare il loro rispetto e indipendenza come sostenne nel suo scritto del 1829 "The first settlers of New England".[20][21] Credeva che le donne avrebbero dovuto istruirsi da sole ma dato lo scarso materiale a loro disposizione, decise di scrivere "The Ladies Family Library" il cui obiettivo era di fornire una serie di volumi che si adattassero a qualsiasi gusto ed interesse delle donne. Tra 1832 e 1835 ne completò quattro volumi i cui temi principali affrontavano tematiche riguardo la figura femminile: conteneva biografie di studi da lei compiuti riguardo Madame de Staël e Madame Roland poi seguiti da opere simili riguardo Lady Rachel Russell e Madame Guyon. Privilegiava queste donne nella sua scrittura perché offrivano uno standard di educazione, coraggio e dedizione che Lydia ammirava fortemente. Lady Rachel Russell era considerata un modello di tolleranza religiosa, di spirito di perdono e di virtù cristiana da cui prendere esempio. Ammirava Madame Guyon perché riuscì ad uscire trionfante dalla sofferenza dell'abuso domestico e diventò per Lydia un modello di forza e resistenza alle sofferenze. Inserì Madame Roland e Madame De Stäel perché influenzarono le sue opere: erano state oppresse per le loro credenze politiche e per lottare contro l'ingiustizia e la tirannia. Decise di scrivere delle biografie perché il loro stile era semplice, chiaro, breve e offriva un ritratto fedele dell'individuo lasciando al lettore la libertà di analizzarlo. "The Ladies Family Library" contiene una serie di aneddoti riguardo donne che seppure sposate erano considerate figure rilevanti ed infine nel quarto volume spiega come l'impatto del cristianesimo aveva cambiato le loro condizioni. Questa raccolta di volumi venne considerata importante a livello storico perché fu il primo tentativo in America di organizzare le informazioni riguardo il femminismo. Dopo il 1835 Lydia Child decise di lasciare il progetto in primo luogo perché iniziò a dedicarsi all'attività di abolizionista ed in secondo luogo a causa del fallimento della casa editrice che pubblicava i suoi volumi "Carter, Handee and co." [22][23]

Nel corso del 1840 continuò a scrivere in numerose riviste promuovendo l’uguaglianza delle donne.[12] Nel 1843 infatti pubblica Letters from new york che contenevano storie, speculazioni e eventi effimeri. Thomas Higginson, abolizionista che lottò per i diritti e la libertà degli schiavi, le definì come "genere precursore dei giornali contemporanei che avevano il fascino delle lettere private delle donne in cui predomina la descrizione rispetto al dibattito". [24][25]

Nel 1846 scrisse Philotea in cui manifesta una certa tensione matrimoniale. Infatti, il personaggio principale è il suo autoritratto e si colloca in un ambiente che le permette di distanziarsi dalla sofferente situazione economica che tutte le donne del XIX secolo avvertivano: i diritti d’autore dei loro libri riportavano il nome del marito e conseguentemente tutto ciò che guadagnavano veniva dato a lui. Era quindi ostico per le donne che scrivevano professionalmente raggiungere un cospicuo successo in quell'epoca, in quanto non potendo apparire nella pubblicazione di un libro si nascondevano con uno pseudonimo o in anonimato e venivano scoraggiate se scrivevano articoli politici, ma Lydia Child riuscì comunque ad ottenere grandi risultati critici importanti grazie alla scoperta di un nuovo mercato di lettori, ovvero donne che cercavano di capire i cambiamenti delle loro funzioni sociali. [7][5]

Abolizionismo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1824 scrisse un noto romanzo storico intitolato Hobomok: A tale of early times che fu pubblicato anonimo con lo pseudonimo An American da Cummigs, Hilliard and Company of Boston. Homobok è ispirato al poema narrativo Yamoyden di Dr. John G. Dalfrey pubblicato in The north american review in cui viene introdotto il matrimonio misto di una donna bianca con un guerriero nativo americano e Homobok fu il primo romanzo in prosa ad introdurre questo tema. La trama racconta la storia di Mary una ragazza del New England di origine inglese che, venuta a conoscenza della falsa notizia della morte di suo marito Charles Brown, si sposa con Homobok il capo della tribù di nativi americani da cui ebbe un figlio. Tre anni dopo, il marito che si supponeva fosse morto, fa ritorno e Homobok decide che la cosa migliore da fare è divorziare da Mary lasciandole il figlio. [13] L’eroina si risposerà più tardi cercando di reintegrare lei e suo figlio nella società puritana. Ma il problema della misoginia causò scandali nella comunità letteraria e il libro non fu un successo secondo la critica, The North American Review lo aveva infatti considerato come “non solo innaturale ma anche come ribellione di ogni sensazione di delicatezza nell'uomo o nella donna”. [26] Homobok secondo la critica è considerato come il lavoro di una “giovane inesperta a cui gli indiani erano sconosciuti”. Se da una parte questa critica si considera veritiera in quanto il personaggio di Homobok viene idealizzato secondo la tradizione, da un’altra viene smentita dal fatto che Lydia conosceva il capo della tribù di nativi della regione del Panobsot e di fatto il personaggio di Homobok si basa su suo nipote Etalexis. [27]

L'opera che senza dubbio fu considerata una delle più importanti riguardo all'abolizionismo fu An appeal in favor of that class of Americans called African, pubblicata nella rivista "Juvenile Miscellany" nel 1833 che racconta la storia della schiavitù denunciandone le ineguaglianze riguardo all'educazione e al lavoro. In essa è infatti presente, attraverso fatti reali e documentati, una visione comparata della schiavitù nelle diverse epoche e nazioni includendo aspetti veritieri della schiavitù contemporanea negli Stati Uniti. [28] Fu considerata una delle più importanti opere riguardo l'abolizionismo perché fu la prima che introdusse un'opposizione che mai nessuno prima aveva sostenuto: si argomentava a favore della immediata emancipazione degli schiavi senza dare un compenso ai padroni. Fu, inoltre, la prima opera che venne pubblicata e ciò condusse all'ostracizzazione sociale e al fallimento della sua rivista “Juvenile Miscellany” nel 1834. [3] Infatti La pubblicazione di An appeal in favor of that class of Americans called African provocò indignazione, critiche e censure da parte dalle associazioni letterarie. [29] Prima della pubblicazione Lydia già presumeva, dato che era considerato un genere poco popolare all'epoca, che sarebbe stato censurato e considerato ridicolo ma decise di dare comunque luce all'opera in quanto la divulgazione di tali informazioni era un processo inevitabile per raggiungere la verità e la giustizia. [30]

Nel 1869 Lydia pubblicò The Right Way, The Safe Way che racconta la storia dell'emancipazione degli schiavi dell'impero Britannico dando suggerimenti utili da applicare nella situazione critica dell'America. Molte di queste informazioni si basano su libro pubblicato dal marito David Lee Child Oration in Honour of Universal Emancipation in the British Empire. [31]

Nel 1860 la Child scrisse opuscoli politici riguardo ai diritti dei nativi americani e il più noto fu An appeal for the Indians (1868) in cui fece appello agli ufficiali del governo e ai leader religiosi per portare giustizia ai nativi americani. La sua presentazione accese l’interesse di Peter Cooper riguardo al problema degli indiani e condusse alla fondazione del "US board of indian commissioners" e la conseguente pace politica . [10][13]

Nel 1878 scriverà l'ultima sua opera "Aspirations of the World. A Chain of Opals" in cui continuerà a sostenere l'uguaglianza di tutti gli uomini. [3]

Elenco delle opere[modifica | modifica wikitesto]

  • 1824. Hobomok, a tale of early times. By an American, Boston, Cummings, Hilliard & Co.
  • 1829. The first settlers of New England. Boston [Mass.].
  • 1832. The American frugal housewife: dedicated to those who are not ashamed of economy / by Mrs. Child, Boston. Carter, Hendee, and Co.
  • 1833. The mothers book / by Mrs. Child, London .T. T. and J. Tegg,
  • 1833. Good wives, Half title: Ladies' family library, vol. III; American literature, BAL, no. 3115. Boston : Carter, Hendee.
  • 1842. The Quadroons A tale of early times. Boston, Massachusetts Anti-Slavery Fair.
  • 1843. Slavery’s pleasant homes: a faithful sketch. Pious Pagan Publishing.
  • 1846. Philothea. Boston : Otis, Broaders ; New York : George Dearborn
  • 1848. The girl's own book / by Mrs. Child. London. Tegg.
  • 1853. Isaac T. Hopper: A True Life. American Theological Library Association Historical Monographs Collection.
  • 1855. The progress of religious ideas, trough successive ages 1, 2, 3 / L. Maria Child, New York : C. S. Francis & co. ; London : S. Low, son & co.
  • 1857. Autumnal Leaves: Tales and Sketches in Prose and Rhyme. New York, Boston : C.S. Francis & co.
  • 1860. The Right Way The Safe Way, Proved by Emancipation in the British West Indies, and Elsewhere. New York,: Ann Arbor, Michigan: University of Michigan Library.
  • 1860. Correspondence between Lydia Maria Child and Gov. Wise and Mrs. Mason of Virginia. Boston, American Anti-Slavery Society.
  • 1860. The Patriarchal Institution, As Described by Members of Its Own Family.
  • 1860. The Duty of Disobedience to the Fugitive Slave Act: An Appeal to the Legislators of Massachusetts. Boston : American Anti-slavery Society.
  • 1861. Incidents in the Life of a Slave Girl. Chapel Hill, NC ibiblio Boston Publ. for the Author.
  • 1865. The Freedmen's Book. Boston : Ticknor and Fields
  • 1866. Looking Towards Sunset, Boston [Mass.], Cambridge [Mass., printed].
  • 1867. A Romance of the Republic. Ticknor and Fields
  • 1868. An appeal for the Indians. New York : Tomlinson.
  • 1878. Aspirations of the World. A Chain of Opals. Boston : Roberts

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Carolyn L. Karcher, The First Woman in the Republic: A Cultural Biography of Lydia Maria Child, Stati Uniti d'America, Duke University Press, 2 Marzo 1998, ISBN 0822321637.
  2. ^ a b (EN) Lydia Maria Francis Child, su Encyclopedia.com, 1º Febbraio 2018.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o (EN) Deborah P. Clifford, Lydia Maria Child 1802–1880, su Poetry Foundation.
  4. ^ Trascendentalismo, su Treccani.
  5. ^ a b c (EN) Susan Toth Lord, Extraordinary women all: The influence of Madame de Staël on Margaret Fuller and Lydia Maria Child, ProQuest Dissertations and Theses, Agosto 2004.
  6. ^ (EN) Catherine Teets- Parzynski, Child, Lydia Maria Francis (1802-1880) author and abolitionist, su American National Biography.
  7. ^ a b c (EN) Patricia G. Holland, Lydia Maria Child as a Nineteenth-Century Professional Author, in Studies in the American Renaissance, p. 157.
  8. ^ Abolizionismo, su Treccani.
  9. ^ a b (EN) The Editors of Encyclopaedia Britannica (a cura di), Lydia Maria Child, su Encyclopædia Britannica, Encyclopædia Britannica, inc., 28 Febbraio 2018.
  10. ^ a b c (EN) American Abolitionists and Antislavery Activists: Conscience of the Nation, su Encyclopedia of Slavery and Abolition in the United States, 25 Gennaio 2014.
  11. ^ (EN) The Executive Committee Of The Society, The constitution of the American Anti-slavery Society : with the declaration of the National Anti-Slavery Convention at Philadelphia, December, 1833, and the address to the public (TXT), su archive.org, The Internet Archive, Settembre 1835.
  12. ^ a b (EN) Appletons' Cyclopædia of American Biography, su Wikipedia.
  13. ^ a b c d e (EN) Lydia Maria Child, su Academic Dictionaries and Encyclopedias.
  14. ^ Taylor, p. 161
  15. ^ (EN) Samuels Shirley, The Culture of Sentiment: Race, Gender and Sentimentality in Nineteenth-Century America, in Legacy, vol. 13, n. 1, University of Nebraska Press, 1996, pp. 79 - 81.
  16. ^ Lamberton, P. 115
  17. ^ Taylor, pp. 222 - 227
  18. ^ (EN) Lamberton Berenice Grieve, A biography of Lydia Maria Child, University of Maryland, College Park, ProQuest Dissertations Publishing, 1953, pp. 122 - 123.
  19. ^ Lamberton, Pp. 134-142
  20. ^ (EN) Lydia Maria Francis Child, The First Settlers of New-England, Boston, Munroe and Francis, 1829, pp. 244,245, ISBN 1275844227.
  21. ^ (EN) Lloyd C. Taylor, Jr., Lydia Maria Child: Biographer, in The New England Quarterly, vol. 34, n. 2, Giugno 1961, pp. 211 - 227, DOI:DOI: 10.2307/362527.
  22. ^ (EN) Lydia Maria Francis Child, Good Wives, Boston, Carter, Hendee and co., 1833, pp. 9-10, OCLC 15553136.
  23. ^ Taylor, pp. 211 - 219
  24. ^ Lamberton, P. 99
  25. ^ (EN) Higginson Thomas Wentworth, Contemporaries, Boston : Houghton, Mifflin, 1899, p. 127.
  26. ^ Lamberton, pp. 11-22
  27. ^ (EN) The North American Review, Miscellaneous Notices, in The North American Review, vol. 19, n. 44, University of Northern Iowa, Luglio 1824, pp. 262-263.
  28. ^ Lamberton, P. 68
  29. ^ Lamberton, Pp. 65-68
  30. ^ (EN) Child Lidia Maria Francis, An Appeal in Favor of That Class of Americans Called Africans, Boston, Allen & Ticknor, 1833, p. Prefazione, OCLC 918995200.
  31. ^ Lamberton, P. 132

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]