Militante

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Il militante in senso letterale è colui che fa parte di una milizia,[1] ovvero un combattente informale non inserito nell'esercito regolare di alcuno Stato. I militanti godono di una maggiore libertà d’azione, svolgendo per lo più attività di guerriglia.[2]

In senso esteso il militante è colui che partecipa in modo attivo e impegnato alla vita dell’organizzazione, del partito o del movimento religioso di cui è membro (ovvero un attivista). Il termine militante indica una partecipazione particolarmente combattiva, caratterizzata da un'azione concreta di lotta, polemica e propaganda sia all'interno che all'esterno dell'organizzazione.[1][3] Può indicare una partecipazione aggressiva e determinata all'uso della violenza, ovvero il terrorismo politico.[4]

In particolare l'espressione "critico militante", indica un intellettuale che partecipa in modo attivo alla discussione letteraria e artistica del proprio tempo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Militante, in Enciclopedia Treccani. URL consultato il 12 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2016).
  2. ^ Milizia, in Enciclopedia Treccani. URL consultato il 4 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2022).
  3. ^ Aldo Gabrielli, Militante, in Grande dizionario della lingua italiana, Hoepli, 2020, ISBN 9788820397142. URL consultato il 24 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2022).
  4. ^ Militant, in Cambridge Dictionary. URL consultato il 28 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2021).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco Milanesi, Militanti. Un'antropologia politica del Novecento, Punto Rosso, Milano 2010, ISBN 8883511433

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