Utente:Camillofornasieri2016/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Il logo del Centro Culturale di Milano (CMC).

Centro Culturale di Milano (CMC) [modifica | modifica wikitesto]

Il Centro Culturale di Milano (CMC) è un'Associazione Culturale di Promozione Sociale, costituita a Milano il 22 maggio 1981, riconsociuto come Ente Morale con Personalità giuridica dalla Regione Lombardia DPGR 7R 83 Leg.9.02.84. Ha sede a Milano in Largo Corsia dei Servi, 4 e si propone di svolgere la promozione, la divulgazione della cultura, tutelare e promuovere e valorizzare i beni di interesse storico e artistico e persegue le sue attività nell'ambito del territorio della Lombardia (STATUTO cit)

Svolge da 35 anni un'intensa attività culturale e di ricerca nei campi della filosofia, letteratura e poesia, storia dell'arte, scienza, economia, arte e fotografia, teatro, ricerca e informazione. Attraverso convegni, conferenze, mostre, dibattiti e seminari, rivolti al pubblico riceve il contributo di personaggi del mondo della cultura italiana e internazionale. Nel 2000 ha ricevuto la benemerenza Civica della Medagflia del Comune di Milano Ambrogino d'Oro e nel 2008 il premio Isimbardi per la Cultura. Il Centro Culturale di Milano (CMC) svolge le attività sia presso la sua sede, edificio di architettura storica realizzato dallo Studio Caccia Dominioni nel 1991, attrezzatura di Interesse Generale del Comune di Milano, collocata a fianco della importante Chiesa di S. Vito al Pasquirolo (link), tra il Duomo e la piazza San Babila (link a Terme). sia presso teatri e Sale della metropoli, in collabroazione con Case editrici, Università, Fondazioni, enti pubblici e privati. Nel 2015 il Comune di Milano ha sottoscritto una Convenzione con il CMC per dar vita ad attività di fotografia, libri e un info Point delle attività cultura di del Comune.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'ingresso del Centro Culturale di Milano, nella precedente sede situata in via Zebedia 2

Nel maggio del 1981 un gruppo di giovani ricercatori delle università milanesi raccoglie l'invito rivolto a don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, di dar vita a un luogo di cultura e incontro per i giovani. Presso la Basilica di San Carlo al Corso prendono vita le prime attività di scienza, teologia, politica, cultura. Il 20 1 21 giugno 1981, presso il Museo della Scienza di Milano, si svolge il Convegno fondativo rivolto alla città "Cultura, strumento di ripresa della vita" sul Discorso di Giovanni Paolo II all'Unesco del 2 giugno 1980 (citare libro), "con studiosi di diversi Paesi europei che si incontrano per riprendere il senso del messaggio pontificio e tentare di individuarne alcune linee di svolgimento" (cit copertina libro ). Vi partecipano, tra gli altri, il Cardinale Carlo Maria Martini, Giovanni Testori, John Eccles, Ennio De Giorgi, Vincenzo Cappelletti, Nicolò Dallaporta, Jean Luc Marion, Vladimir Maksimov, Jozel Tischner, Guzman Carriquiry, (CITARE GLI ALTRI) . " "Quando oggi si parla di dialettica fra "privato" e "pubblico" nella società si evoca un aspetto centrale del problema etico culturale e, forse, si suggeriscono i termini per uan sua corretta impostazione. Privato e pubblico sono due momenti insopprimibili della convivenza umana in continua e recirpoca correlazione, come i poli di un campo magnetico" (Card. C.M. Martini)

I Tese , vicino al Duomo La prima fase delle attività rivolte subito a tutta la città prende il nome di Centro Culturale San Carlo e si svolge presso Corso Matteotti 14.

sulla scia di una tradizione, nata a partire dall’esperienza di Comunione e Liberazione. Aderisce all’Associazione Italiana Centri Culturali, della quale è fondatore proprio in quegli anni, e collabora attivamente al Meeting per l’amicizia fra i popoli. Fino a giugno 2015, la sede è stata in Via Zebedia 2, accanto a Piazza Missori; attualmente, è in corso il trasferimento in Largo Corsia de’ Servi, 4.

Le origini


Il CMC fu fortemente voluto e seguito da don Luigi Giussani, come un polo culturale e di libertà nel cuore di Milano; nacque nel 1981 per l’azione di un gruppo di ragazzi poco più che ventenni, «decisi a vivere la fede fino alle sue conseguenze ultime, culturali, sociali e politiche»[1]. A tal proposito, nella prefazione del libro Dove la domanda si accende[2], Luca Doninelli afferma:

«Era il 1981. Anno cruciale, con gli ultimi fuochi della stagione del terrorismo e l’aspra battaglia civile intorno alla legge sull’interruzione della gravidanza e il conseguente referendum, che ci consegnò l’immagine di un’Italia nella quale l’incidenza culturale del cristianesimo appariva sempre più labile. […] Don Giussani si era accorto di come, dietro l’apparenza di un cattolicesimo trionfante, la fede cristiana stesse perdendo in capacità di adesione al reale e, quindi, in vera autorevolezza».

(Luca Doninelli, prefazione a Dove la domanda si accende, a cura di C. Fornasieri e T. Lanosa, Castel Bolognese, Itaca, 2012.)

Dall’amicizia nata intorno a questo gruppo di studenti, docenti, universitari, nacquero incontri e amicizie straordinarie, mosse dalla necessità di creare un luogo dove le riflessioni messe a tema potessero trovare libera espressione. Spiega Camillo Fornasieri, il Direttore, «un luogo dove la passione per la verità e l’ascolto della bellezza uniscano gli uomini e la loro esperienza in un incontro permanente: un centro culturale».

Attività del Centro Culturale[modifica | modifica wikitesto]

Il folto pubblico accorso ad uno degli eventi della passata stagione, a cura del Centro Culturale.

Da trentacinque anni, il Centro svolge un’intensa attività con l’obiettivo di «informare, promuovere e divulgare la cultura in tutte le sue forme»[3]. Generato dall’esperienza cristiana, il CMC intende comunicare la fatica e la bellezza dell’umana ricerca e valorizzare il tentativo antitetico di ogni cultura che nasca dall’umano bisogno; si propone inoltre di offrire un punto di incontro, in una dimensione internazionale e laica, attraverso la letteratura, la scienza, la filosofia, la scienza e l’economia. In questo orizzonte, il CMC si è confrontato con i diversi momenti storici ed è diventato un luogo della storia di Milano dove posizioni differenti si incontrano e dialogano tra loro. Dal 1995 si intrattiene un dialogo con il mondo musulmano, anzitutto per conoscerlo, ma anche per costruire un rapporto d’amicizia e di comprensione a livello locale e internazionale[4]. Altro tema di frontiera, solo oggi considerato, è la situazione dei cristiani perseguitati nel mondo. Negli anni '80 il Centro è stato la casa e l’incontro per il nostro Paese di numerosi dissidenti dell'Unione Sovietica e dei Paesi dell’est Europa, da Andrej Sinjavskij, Vladimir Bukovskij a padre Aleksandr Vladimirovič Men’[5]. Si è sviluppato nel tempo il dialogo con il mondo laico e gli intellettuali liberali e socialisti; è molto vivo il dialogo e incontro con il mondo ebraico, con scrittori e rabbini, con il mondo evangelico luterano e il mondo ortodosso.

Personaggi e collaboratori

Il CMC è divenuto un punto di riferimento per la vita della città, richiamando oltre 2500 relatori provenienti dal mondo della scienza, dell’arte, della letteratura, della filosofia, dell’economia con premi Nobel, italiani e stranieri[6]. Si snoda così l’incontro con i “grandi che ci sanno parlare” in rapporto con “i piccoli che sanno ascoltare”: tra gli altri, ricordiamo personaggi e collaboratori come Hans Urs von Balthasar, Chaim Potok, Anthony Burgess, Mario Luzi, David Grossman, Alain Finkielkraut, Samir Kahlil, Sergej Averincev, Aharon Appelfeld, Cesare Segre, Giuseppe Conte, Claudio Magris, Ezio Raimondi, Oliver Sacks, John Barrow, Paul Davies, Andrè Frossard, Martin Hengel, Laurent Lafforgue e molti altri. Il Centro si avvale di una Redazione culturale impegnata in vari campi[7] e diverse associazioni, enti – istituzionali e non –, realtà di ricerca e fondazioni collaborano a vario titolo; inoltre accoglie e sviluppa collaborazioni con una pluralità di soggetti operanti nella città e nel Paese: università, case editrici, orchestre, giornali, musei, teatri, gallerie, associazioni, istituzioni comunali e regionali.[8] Il CMC vive del lavoro di giovani studenti e professionisti che dedicano gratuitamente un po’ della loro vita, per permettere quella del Centro.

Le proposte

Ad ogni inizio stagione, il CMC divulga il programma annuale dove propone circa 50 eventi: gli incontri letterari, la Scuola di Scrittura Creativa «Flannery O’Connor» e l’«Officina del racconto»; dibattiti, convegni sull’attualità, conferenze, presentazione di libri; conversazioni musicali e concerti; conferenze sulla letteratura e sulla filosofia, con testimoni provenienti dall’Italia e dal mondo; tavole rotonde sulle nuove scoperte della scienza; le serate nei cortili con letture di poesie e degustazione di vini «vinidiVersi»; mostre di fotografia e rassegne cinematografiche[9]. Sono oltre 20.000 le presenze registrate che ogni anno affollano la sede o le altre sale cittadine, nelle quali hanno luogo gli eventi. Il Centro Culturale di Milano favorisce la partecipazione dei cittadini, in particolare milanesi, alle proprie iniziative con un ingresso gratuito o ridotto; destina il suo impegno in particolar modo agli oltre 7000 soci, che tramite le loro donazioni sostengono il Centro. A loro sono destinati gratuitamente gli e-book di Società Editrice Fiorentina, nella collana Le Staffette del CMC.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Dove la domanda si accende, a cura di C. Fornasieri e T. Lanosa, Castel Bolognese, Itaca, 2012.

Cultura, religione e trasformazione sociale. Milano e la Lombardia dalle riforme all’unità, a cura di M. Bona Castellotti, E. Bressan, C. Fornasieri, P. Vismara, Milano, FrancoAngeli, 2001.

La carità a Milano nei secoli XII-XV, a cura di M. P. Alberzoni, O. Grassi, Milano, Jaca Book, 1989.

La città e i poveri. Milano e le terre lombarde dal Rinascimento all’età spagnola, Milano, Jaca Book, 1995.

Il lavoro, l’Empire State Building, l’epopea di un popolo. L’America nelle fotografie di Lewis Wickes Hine, Milano, Centro Culturale di Milano, 2006.

La zona degli asteroidi. L’Università e la città. Due mondi paralleli, a cura di L. Doninelli, Milano, Guerini e Associati, 2014.

M. Sordi, La svolta costantiniana, Pro Manuscripto, in I cristiani e l’impero romano, Milano Jaca Book, 2004.

Allargare la ragione, a cura di A. Gamba, Milano, Vita e Pensiero, 2007.

La cultura strumento di ripresa della vita. Colloquio internazionale del Centro Culturale San Carlo, Milano, Jaca Book, 1982.

O. Sacks, Memoria e identità, in «KOS», 203/204 (2002), pp. 10-18.

J. Polkinghorne, Il tempo, la fisica, la teologia, in «KOS», 202 (2002), pp. 40-48.

M. Oki, Madre Teresa. Amore senza limiti, Genova, Marietti 1820, 1999.

G. Testori, Kei Mitsuuchi. Ai piedi della croce, Milano, Centro Culturale San Carlo, 1985.

R. Spaemann, La cultura europea e il nichilismo banale, in «Studi Cattolici», 57 (2013), pp. 4-8.

M. Hengel, Sacra scrittura. Quattro Vangeli, unico Vangelo, in «Studi Cattolici», 468 (2000), pp. 103-110.

Y. Hamant, A. Men’, S. Averincev, Aleksandr Men’: un testimone dei nostri giorni, in «La nuova Europa», 6 (1993), pp. 42-56.

Per la cultura. Il contributo del Centro Culturale San Carlo, a cura del Centro Culturale San Carlo, Milano, Pro Manuscripto, 1982.

I camuni. Alle radici della civiltà europea. Mostra del comune di Milano presso la Triennale dal 17 aprile al 17 ottobre 1982, a cura del Centro Camuno di Studi Preistorici e del Centro Culturale San Carlo, Milano, Pro Manuscripto,1982.

C. Di Martino, Multiculturalismo e identità. Alle radici della convivenza, in «Tramvai», 5 (2005), pp. 1-3.

Quartana. Disegni e sculture 1973-84, a cura di R. Balzarotti e H. Bauchau, Milano, Jaca Book, 1985.

Pasolini, il poeta che sfidò il nulla. Mostra ed eventi nel 40° anniversario (1975/2015, 2 Novembre), Castel Bolognese, Itaca, 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Comunione e Liberazione

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

http://www.centroculturaledimilano.it/

  1. ^ C. Fornasieri e T. Lanosa, Dove la domanda si accende, Castel Bolognese, Itaca, 2012.
  2. ^ C. Fornasieri e T. Lanosa, Dove la domanda si accende, Castel Bolognese, Itaca, 2012.
  3. ^ Statuto dell’associazione, Milano, 1981.
  4. ^ Sul tema del rapporto con le altre culture cfr. C. Di Martino, Multiculturalismo e identità. Alle radici della convivenza, in Tramvai, n. 5, 2005, pp. 1-3.
  5. ^ Y. Hamant, A. Men’, S. Averincev, Aleksandr Men’: un testimone dei nostri giorni, in La nuova Europa, n. 6, 1993, pp. 42-56.
  6. ^ Un esempio a riguardo è R. Spaemann, La cultura europea e il nichilismo banale, in Studi Cattolici, n. 57, 2013, pp. 4-8.
  7. ^ M. Bona Castellotti, E. Bressan, C. Fornasieri, P. Vismara, Cultura, religione e trasformazione sociale. Milano e la Lombardia dalle riforme all’unità, Milano, FrancoAngeli, 2001.
  8. ^ Un esempio è offerto da I camuni. Alle radici della civiltà europea. Mostra del comune di Milano presso la Triennale dal 17 aprile al 17 ottobre 1982, Milano, a cura del Centro Camuno di Studi Preistorici e del Centro Culturale San Carlo, 1982.
  9. ^ A titolo di esempio si veda la mostra realizzata dal CMC, dalla quale nasce il catalogo, Il lavoro, l’Empire State Building, l’epopea di un popolo. L’America nelle fotografie di Lewis Wickes Hine, Milano, Centro Culturale di Milano, 2006.