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Castrum Abbatis (Rimini - Bordonchio)

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Foto della Fortezza dopo la ristrutturazione avvenuta nel 1500 con l'ampliamento delle due torri di vedetta.

Dal latino <<Castrum>> antico Fortilizio ove si accampavano truppe dell’esercito romano, solitamente di forma rettangolare contornato da un fossato a sua protezione, per poi evolversi nel corso dei secoli in dimora Fortificata, a difesa di signori feudali, nobili proprietari terrieri o di funzionari che esercitavano la propria autorità nella zona.


Dal latino <<Abbatis>> in italiano Abate, figura più alta all’interno del monastero la quale aveva il compito di direzionare coloro che intendevano dedicarsi a vita religiosa.

La zona Castrum Abbatis, oggi meglio conosciuta con il nome di Castellabate, ha origini antichissime, riconducibili al II° secolo, più precisamente tra il 117 – 138 d.C. circa.

Testimonianza di tutto ciò sono i molteplici i ritrovamenti archeologici da parte di contadini nella zona adiacente, oggi conservati nel Museo di Rimini.

Ciò farebbe presagire la presenza di Coloni Romani di buona cultura e levatura sociale, ma la testimonianza più accreditata la si deve al ritrovamento di una lapide dedicata a Petronilla Flaminica, sacerdotessa della diva Sabina (moglie dell’imperatore Adriano).


La zona Castellabate è attraversata dalla via Popilia, detta anche via Romea, che prende il nome dal console Publio Popilio Lentate, via che venne tracciata nel 132 a.C. e che partiva da Rimini (Ariminum all’epoca) sino ad Altino e Aquileia (Friuli Venezia Giulia).

Vecchio ingresso della Fortezza Castrum Abbatis ad arco Romano
Vecchio ingresso della Fortezza Castrum Abbatis ad arco Romano

La denominazione <<Castello Abbatis nominati>> apparve per la prima volta il 31 luglio 1152, quando il Conte Rainerio, figlio del Conte Rainerio di Bertinoro e Altruda, sottoscrisse un atto per la cessione della zona, nella pieve di Bordonchio, in favore dell’Abbazia di San Pietro in devozione a San Giuliano, rinunciando ad ogni diritto.

Nel 1186 Druideia, figlia di Maria Pater Civitatis, richiede la conferma dei propri terreni in cambio di “Campanaris” e ”Castrum Abbatis”, da notare che quest’ultima possedeva i diritti che giungevano sino alle mura del Borgo di San Giuliano mare di Rimini.

Nel 1302 viene attestata l’appartenenza del Castrum Abbatis al monastero di San Giuliano e successivamente a tale avvenimento compare un documento nel quale si attesta la proprietà alla Santa Sede nel 1358

Torre eretta nel 1673 nella frazione di Castrum Abbatis a difesa dalle navi pirate


Mentre nel 1371 Il Castello Abate entra in possesso alla famiglia Malatesta, sino al 1509 anno della loro caduta, i quali nella zona contavano 12 “focularia” o fuochi che servivano ad attestare i nuclei famigliari presenti (generalmente 4-6 persone per ciascuna famiglia)

Fortezza Castrum Abbatis dopo la seconda guerra mondiale
Come si presenta attualmente la Fortezza Castrum Abbatis, dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Nel 1500 la Fortezza denominata Castrum Abbatis viene ristrutturata rendendola più signorile con due torri merlate.

Nel 1511 Papa Giulio II° attesta al Comune di Rimini il Castello dell’Abate

I primi di Marzo del 1557, con l’avvento dei Francesi, il Castello Abate subì il saccheggio e il danneggiamento della chiesa

Nel 1673, per volere dello stato Pontificio vennero costruite quattro torri a difesa del territorio dai corsari saraceni e invasioni turche, una di queste venne eretta a difesa della Fortezza nella Pedriera di Castellabate, dalla quale poi prese il nome la zona Torre della Pedriera, oggi comunemente conosciuta con il nome di Torre Pedrera


Nel 1754 il Parroco di Bordonchio, in una relazione inviata al Cardinale Marcantonio Zollo informa che il Palazzo Castellabate era <<abbazia dell’eminentissimo Cardinale Torregiani>>

Era Contemporanea

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Fondamenta della Fortezza di Castrum Abbatis
Fondamenta della Fortezza di Castrum Abbatis

I moti rivoluzionari, del 14 marzo del 1848, innescarono “Le cinque giornate di Milano” che avrebbero portato alla liberazione temporanea della stessa, sotto il dominio Austriaco. Successivamente vi furono avvisaglie di rovesciamento politico il 15 novembre ed il pontefice Papa Pio IX°, preoccupato per la sua incolumità e dietro consiglio di Carlo Luigi Napoleone Bonaparte (conosciuto come Napoleone III), lasciò Roma il 24 novembre con destinazione Gaeta sotto false spoglie indossando i panni di un semplice sacerdote.

Tale operazione venne affidata al Conte Giuseppe Bennicelli, ufficiale dell’esercito pontificio che comandò le truppe che portarono in salvo il medesimo, e per i suoi eccellenti servizi venne ricompensato con la cessione del latifondo denominato Castrum Abbatis, che venne poi utilizzata come dimora estiva sino ai primi del 1900 quando in seguito venne disgregata la proprietà come oggi la conosciamo.


Tra il 1943 e il 44 la Fortezza Abbate venne bombardata, distruggendo l’intero stabile millenario, ad oggi rimangono solamente le fondamenta dello stabile, ma la stalla venne ricostruita con i resti del medesimo ed attualmente è divenuto un ristorante.

Comune di Bellaria Igea Marina Assessorato al Turismo, Il viale dei Tigli (ovvero la via castellabate), in Da Bellaria Igea Marina alle sorgenti del Fiume Uso, Rimini, 1994.[1]

Anna Falcioni (a cura di), Storia di Bellaria-Bordonchio-Igea Marina (1200-1500), 2009, p. 48, 51, 76.[2]

Elisa Tosi Brandi (a cura di), Castelli e Fortificazioni del Riminese, Bologna, CLUEB, 2008, p. 75, ISBN 978-88-491-3004-1.[3]

  1. ^ citazione
  2. ^ citazione
  3. ^ citazione