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Dante Bizzotto, nato Giuseppe Bizzotto, (Allensbach, 21 settembre 1911Rossano Veneto, 26 febbraio 1967), è stato un pittore italiano.

Biografia (1)

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Nacque in Germania da Giuseppe Bizzotto e Giovanna Cocco e venne battezzato con il nome di Giuseppe come il padre. La famiglia rientrò ben presto a Rossano Veneto, suo paese d’origine, dove Giuseppe, detto “Dante”, vivrà fino alla morte. Nel 1923, terminate le scuole elementari, cambiò diversi lavori prima di dedicarsi all’arte. Tuttavia nelle pause e nel tempo libero non mancò mai di dipingere.

Nel 1926/28 circa, tra i quindici e i diciassette anni, conobbe il pittore Gaspare Fontana, il quale lo accettò “a bottega” e di cui divenne presto l’allievo preferito. Sempre in questo periodo realizzò il suo primo dipinto ad olio “Madonna della Seggiola” copia da Raffaello Sanzio. Quest’ultimo avvalorerebbe anche la presenza di Bizzotto nello studio del pittore, il quale, proprio in quegli anni, era intento ad eseguire delle copie di Raffaello.

Nel 1932 venne chiamato a compiere il servizio militare che svolse nel corpo di artiglieria di montagna. Nel 1936 partì volontario per la guerra di Abissinia. Rimase in Africa tre anni, durante i quali proseguì nell’esercizio della pittura. Di questo periodo è il “San Giorgio a Cavallo” situato all’interno della chiesa copta di Oletta. Dipinse anche un “San Giorgio evangelista” per un ufficiale appassionato d’arte.

Il 3 febbraio 1940 si sposò con Edra Luigia Dionello dalla quale ebbe quattro figli: Renzo, Bruno, Ester e Patrizia. Nello stesso anno ricevette la lettera del richiamo di leva, e fu di stanza a Strigno e Bergamo, dove rimase per dodici mesi.

Nel 1942, dopo un breve congedo, venne richiamato nuovamente sotto le armi, per la terza volta. Fu di stanza a Belluno. Qui dipinse la “Santa Lucia” da destinare alla chiesa di Longano, nel comune di Bribano. Venne congedato a breve e riuscì così ad evitare gli orrori della guerra.

Durante gli anni delle leva ebbe modo di seguire un “corso di disegno e pittura” per corrispondenza, che gli fece ottenere un “Certificato Accademico di Licenza”.

A partire dal 1963, a seguito dell’aumento della sua notorietà ricevette commissioni presso varie chiese per l’esecuzione di pale d’altare. Lavorò principalmente per le diocesi di Vicenza, Verona e Padova.

Nel 1950 aveva avuto modo di esporre in una collettiva a Bassano del Grappa e nel 1959 a Vicenza allestì una personale, presso la Galleria di Palazzo Zilieri, con 84 opere. In questo periodo, Giovanni Armano di Cittadella, collezionista d’arte, divenne suo mecenate ed amico, tanto che l’ultima opera di Bizzotto “Giovanni Battista Armano col figlio” restò incompiuta a seguito della morte dell’artista dovuta a grave malattia.

Stile pittorico e influenze (2)

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La prima copia raffaellesca di Dante Bizzotto, anche se formalmente non perfetta, rivelava già la tecnica del pittore. Eseguita attraverso l’ausilio della quadrettatura della stampa e del compasso, lasciava intravvedere la composizione pezzo per pezzo del quadro, in cui ogni zona risultava completamente modellata e finita prima della sovrapposizione della successiva. Questa tecnica è tipica della pittura neoclassica in cui il quadro è iniziato attraverso un disegno preciso e lineare, in cui le figure vengono disegnate e rifinite un pezzo alla volta. Questo modo di procedere è evidente anche nei ritratti eseguiti da Bizzotto, in cui prima vengono dipinti gli occhi, poi la fronte, il naso, la bocca, in seguito le vesti e da ultimo lo sfondo. Questa tecnica accompagnerà il pittore fino alla morte come si può desumere dal ritratto incompiuto di Gian Battista Armano con figlio, al quale mancano ancora una mano e i piedi del ragazzo. Il pennello è utilizzato dal pittore in piccoli tocchi di colore più che per grandi campiture, la stesura della materia pittorica tende spesso ad assecondare la forma nella quale è racchiusa. Le ombre sono quasi sempre colorate, mai nere, secondo il modo di dipingere veneto (di cui i caposcuola sono Giorgione e Tiziano), a dispetto dell’arte neoclassica da lui seguita nelle forme. L’attenzione alla resa dei dettagli, è massima. La sua formazione passa attraverso l’osservazione diretta delle opere da lui copiate, opere che spaziano dal neoclassicismo al romanticismo e il cui riassunto pittorico si può ritrovare nello stile di Michelangelo Grigoletti, dal Bizzotto copiato molte volte.

Cronologia delle opere principali (3)

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  • 1929 Copia ad olio della “Madonna della seggiola” di Raffaello.
  • 1935 Pala d’altare della chiesa di Galliera Veneta, con la raffigurazione del “Sacro Cuore di Gesù”.
  • 1943 Pala d’altare per la chiesa dei PP Camilliani di Mottinello.
  • 1948 “Maria Immacolata” e “Sacro cuore di Gesù” per la chiesa di Fratta di Fontaniva e una “Immacolata” per la chiesa di Rosà.
  • 1949 Pala d’altare per la chiesa di Mottinello ed una tela col “Battesimo di Gesù”. Per la chiesa di Tombolo dipinge un “San Pietro” ed un “San Paolo”. Dipinge anche una “Madonna” per l’asilo di Cassola.
  • 1952 “Decollazione di San Giovanni Battista” per la chiesa parrocchiale di Stoccaredo di Gallio.
  • 1953 “Deposizione” per una cappella funeraria di Fontaniva.
  • 1954 “Madonna della salute” per la cappella dell’ospedale civile di Padova. “Santa Bertilla” e “Sant’Antonio da Padova” per la chiesa parrocchiale di Grancona. Per la chiesa di Santa Sofia di Padova “Gesù che appare alle sante Beatrice e Guglielmina”.
  • 1956 “Sacro Cuore di Gesù” e “Maria Assunta” per la chiesa di Castiglion di Loria. “Sant’Antonio da Padova” per la chiesa di San Gaetano di Vicenza.
  • 1958 “Sacra Famiglia” per la chiesa dei Servi di Maria a Vicenza. “San Giovanni Evangelista” per la chiesa del Beato Lorenzino di Marostica. Per la Cattedrale di Reggio Emilia copia di A. Ciseri“Cristo che appare a Santa Maria Alacoque”
  • 1959 “San Gregorio Barbarigo” per la cappella del Patronato di Rossano. “San Pio X°” per la chiesa vicentina dedicata al santo. Un altro “San Pio X°” e i “Misteri del Rosario” per la Chiesa delle Guizzolle di Montegaldella. “San Giuseppe Calzolaio” e “Immacolata” per la Chiesa di San Giuseppe di Verona. Per l’istituto D. Calabria, della stessa città “Annunciazione”.
  • 1961 “Martirio di San Lorenzo” per la Chiesa di San Lorenzo di Bassano. “San Lorenzo” per la chiesa di Caracao di Rossano.
  • 1964 Dipinge sette ritratti di Don Calabria, una “Madonna col Bambino” ed un medaglione con Papa Pio VI per l’istituto D. Calabria di Verona. “Santa Teresa d’Avila”, “Maria Santissima”, “San Bovo” per la Parrocchiale di Belvedere di Tezze sul Brenta.
  • 1966 “Maria Salusinfirmorum” per il Santuario della Madonna di Scaldaferro.

1949 Articolo su “Il Gazzettino” del 24 agostoper la pala di Mottinello.

1950 Catalogo della mostra collettiva a Bassano, ottobre.

1953 Articolo del 30 giugno su “La voce del Pastore”.

1959 Catalogo della Personale a Palazzo Zilieri di Vicenza, dicembre.

1961 Articolo su “Il Gazzettino” del 9 agosto per la copia della Pala del Giorgione di Castelfranco.

1963 Articolo su “Il Gazzettino” del 9 agosto per la Mostra di pittura dei Casoni. Giuseppe Stragliotto il 23 febbraio scrive e data l’ultima pagina del suo Diario Manoscritto su Dante Bizzotto.

1971 C. B. Tiozzo “I tempi che cambiano, racconti” Venezia.

1987 Articolo su “Il Gazzettino” del 1° marzo su Dante Bizzotto a vent’anni dalla sua scomparsa.

2002 C. B. Tiozzo, “La pittura veneziana dalle origini al Novecento” Venezia.

2004 C. B. Tiozzo “Dario Zausa”, Vicenza.

2007 C. B. Tiozzo, “I tempi che cambiano”, Vol. 1, Mirano. Articolo su “Il Grillo pensante” del mese di marzo dal titolo “I creativi di casa nostra”.

2009 C. B. Tiozzo, “Dante Bizzotto, pittore di Rossano Veneto”, Mirano.


(1) Su questo punto cfr. C. B. Tiozzo 2009, pp. 35-40 inoltre pp. 55-59. Vedi anche http://www.dantebizzotto.it/m4n/it/Pagine/9/La-vita.html

(2) Ibid. pp. 45-51. Crf. Anche http://www.dantebizzotto.it/m4n/it/Pagine/7/Testi-critici.html, inoltre cfr. Tiozzo 1971, 2002, 2004, 2007.

(3) Cfr. http://www.dantebizzotto.it/m4n/it/Pagine/2/Le-opere.html e C.B. Tiozzo pp. 55-59.