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Sophia de Mello Breyner Andresen

Sophia de Mello Breyner Andresen (Porto, 6 novembre 1919Lisbona, 2 luglio 2004) è stata una poetessa portoghese, seconda donna, dopo la scrittrice brasiliana Rachel de Queiroz nel 1993, a vincere il Premio Camões nel 1999.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sophia de Mello Breyner Andresen nasce il 6 novembre 1919 a Porto da Maria Amélia de Mello Breyner e João Henrique Andresen. La famiglia paterna era di origini danesi. Il nonno Jan Andresen sbarcò a Porto e si insediò in una fattoria nella zona del Giardino Botanico dopo la nascita del figlio João Henrique, nel 1895[1][2]. La madre, Maria Amélia de Mello Breyner, era figlia di Tomás de Mello Breyner, conte di Mafra, medico e amico del re Carlo di Braganza, e nipote di Henrique de Burnay, uno degli uomini più ricchi del tempo.

Sophia dimostra la sua abilità nella recitazione fin dalla prima infanzia. All'età di tre anni viene soprannominata dalla sua tata Laura "A Nau Catrineta" e più tardi il nonno le insegna le poesie di Camões e Antero de Quental.[3] Dall'età di dodici anni e per tutta la sua adolescenza e prima giovinezza scrive versi compulsivamente.

Dal 1936 al 1939 studia Filologia classica all'Università di Lisbona, dove diventa leader del movimento universitario cattolico[4]. Non riuscirà a portare a termine la sua carriera universitaria, ma rimarrà fortemente influenzata dagli studi sulla civiltà della Grecia antica: motivi ellenistici compariranno spesso nel suo lavoro. 

Nel 1939 torna a Porto, dove vivrà fino al 1946. Nel 1944 pubblica il suo primo libro, Poesía, in un'edizione di trecento copie pagate dal padre. In questo libro, pubblicato all'età di 25 anni, ma in cui compaiono anche alcune poesie raccolte quando aveva solo quattordici anni, si avverte la coesistenza fra un intenso e vitale entusiasmo giovanile con un lato notturno e disincantato, una caratteristica che comparirà anche nei suoi lavori successivi. (MANCA FONTE)

Nel 1946 si trasferisce a Lisbona, dopo essersi sposata con il giornalista, politico e avvocato Francisco Sousa Tavares[1][4], con il quale avrà cinque figli. La famiglia la motiverà verso la scrittura di racconti per bambini.

Dopo il matrimonio, il lavoro di Sophia de Mello diventa più impegnato e attento alle realtà sociali, e si esprime attraverso una visione del mondo di orientamento umanistico cristiano; tale impegno è particolarmente evidente in poemi come Livro Sexto (1962), che le verrà il Grande Premio di Poesia dall'Associazione portoghese degli scrittori (1964), e Dual (1967). L'influenza politica del marito si riconosce nella dedica del libro Contos exemplares (1967) rivolta a "Francico che mi ensinou fare coragem gioia ea combattere disuguale". (MANCA FONTE) 

Collabora con la rivista "Cadernos de Poesia", dove conosce autori influenti come Ruy Cinatti e Jorge de Sena.[1][4]

Sophia de Mello diventa una figura rappresentativa dell'opposizione alla dittatura di Salazar. Inizialmente filomonarchica, la poetessa si evolve verso una posizione politica liberale. La sua "Cantata da Paz" diventa un celebre inno interventista, con il ritornello: "Vemos, Ouvimos e Lemos. Não podemos ignorar!" ("Vediamo, Ascoltiamo e Leggiamo. Non possiamo ignorare!"). Sarà co-fondatrice della Commissione Nazionale per l'assistenza ai prigionieri politici e presidente dell'Assemblea Generale dell'Associazione portoghese di scrittori.

Dopo la Rivoluzione dei Garofani, nel 1975, viene eletta nella lista del Partito Socialista per l'Assemblea Costituente nella circoscrizione di Porto, mentre il marito milita nel Partito Socialdemocratico.

Si distingue anche come autrice di racconti (Contos Exemplares), anche destinati all'infanzia (A Menina do Mar, O Cavaleiro da Dinamarca, A Floresta, O Rapaz de Bronze, A Fada Oriana, etc.), come traduttrice di Dante Alighieri, Shakespeare, Paul Claudel e Leif Kristianson. Ha anche tradotto in francese l'opera di poeti portoghesi. E' stata membro dell' Academia das Ciências de Lisboa.

Nel 1998 riceve la Laurea honoris causa dall'Università di Aveiro[4], l'anno seguente viene insegnita del Prémio Camões e nel 2003 del Premio Regina Sofia.

Muore a Lisbona all'età di 84 anni, il 2 luglio 2004, nell'ospedale "Cruz Vermelha", e viene sepolta nel Cimitero di Carnide. Nel 2014, durante l'Assemblea della Repubblica si decise di omaggiare la poetessa trasferendo la sua salma nella chiesa di Santa Engrácia.

Dal 2005 le sue poesie con tema marittimo sono esposte nelle aree di visita dell'Oceanário di Lisbona.

Caratteristiche stilistiche[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1944 e il 1997 Sophia de Mello Breyner scrive quindici libri di poesia. La sua poesia è caratterizzata da sobrietà espressiva. Scriverà la stessa autrice: "In una poesia ogni parola deve essere necessaria. Le parole non possono essere decorative, non possono servire per guadagnare tempo fino alla fine del pentametri, le parole devono essere lì perché sono assolutamente indispensabili." (MANCA FONTE)

Le caratteristiche più salienti della sua poesia sono il valore intrinseco della parola, l'espressione rigorosa, la ricchezza di simboli e di allegorie.  

Sophia de Mello accettava la definizione di poeta ispirato: sosteneva che la sua poesia le succedeva, come a Fernando Pessoa (FARE NOTA CON FRASE SOTTO: "Con Pessoa condivide ...", ma aggiungere fonte): "Fernando Pessoa diceva: «Mi è successa una poesia». La mia maniera di scrivere è molto vicina all'idea di «accadere». (…) Ho trovato la poesia prima ancora di sapere che esistesse la letteratura. Pensavo addirittura che le poesie non fossero scritte da nessuno, che esistessero di per sè, da sole, che fossero come un elemento naturale, che fossero immanenti (…). É difficile descrivere la stesura di una poesia. C'è sempre una parte che non riesco ad identificare, che si realizza dove non riesco a vedere".[5] 

Con Pessoa condivide l'influenza di Platone, l'appello all'infinito, il ricordo dell'infanzia, il sebastianismo e il messianismo (MANCA FONTE). La figura di Pessoa è presente in diverse poesie: "Homenagem a Ricardo Reis", Dual, 1972; "Cíclades (evocando Fernando Pessoa)", Il nome delle cose , 1977. 

Temi ricorrenti[modifica | modifica wikitesto]

I temi ricorrenti includono il mare e la natura, la notte, i ricordi di infanzia e di gioventù, i valori dell'antichità classica e mediterranea, il perseguimento della giustizia, l'armonia e l'equilibrio, il desiderio di un tempo assoluto ed eterno, archetipico e primordiale, una sorta di età dell'oro precedente al "tempo parziale" in cui viviamo, il tempo della solitudine e della menzogna.(MANCA FONTE)  

Nei ricordi d'infanzia l'autrice evoca spesso anche il tema della casa. Alle abitazioni in cui ha vissuto dedica ampie descrizioni nelle sue opere: "Ho molta memoria visiva e ricordo sempre le case, stanza per stanza, mobile per mobile e non dimentico nemmeno case che non sono più presenti nella mia vita (…). Io provo a «rappresentare», cioè, «far tornare presenti» le cose che mi sono piaciute, e questo è ciò che accade con le case: voglio che la loro memoria non vada alla deriva, non si perda".[6] 

Il tema della notte ricorre in varie poesie ("Noite", "O luar", "O jardim e a noite", "Noite de Abril", "Ó noite"). Le ore notturne sono quelle che la poetessa afferma di preferire nel suo lavoro creativo: "Non riesco a scrivere di mattina, (…) ho bisogno di quella concentrazione speciale che si crea quando fuori è buio".[6]

La sua vita ed i suoi ricordi sono una delle sue fonti di ispirazione; come spiega Dulce Maria Quintela, Sophia "parla di sè, attraverso la sua poesia" (MANCA FONTE). La sua è stata definita una "poética da presença"[7], ovvero una sperimentazione in prima persona di ciò che scrive che Leila Costa descrive come uno "estar-no-mundo"[8] (stare nel mondo) di un "io" che si muove interpretando gli elementi che ha intorno.

Un altro concetto importante della sua poetica è la magia che, come spiega Clara Rocha, va intesa come "proiezione ed assimilazione tra soggetto e mondo (..) tentativo di unire il soggetto e le cose"[9], espressa tramite l'uso di lessico che denota il legame affettivo con l'oggetto. Questa frase non vuol dire niente, cosa c'entra la magia?

Luisa Pessoa (MANCA FONTE) individua i temi più rilevanti nella creazione letteraria di Sophia nell'idea di infanzia e gioventù, fonte di ispirazione di molte opere ("O jardim e a casa", Poesia, 1944; "Casa", Geografia, 1967; "Casa Branca", Poesia, 1944; "Jardim Perdido", Poesia, 1944; "Jardim e a Noite", Poesia, 1944), nella natura come simbolo di libertà, bellezza, perfezione e mistero, sia nelle allusioni alla Terra (alberi, uccelli, o chiaro di luna), sia per i riferimenti al mare (spiaggia, conchiglia, onde).

In particolare il mare é uno dei concetti-chiave nella produzione letteraria di Sophia de Mello Breyner Andresen: "Dalla riva del mare/ Dove tutto cominciò il primo giorno di me".[10] L'effetto ispiratore del mare si può osservare in varie poesie, come ad esempio, "Homens à beira-mar" o "Mulheres à beira-mar", che l'autrice commenta in questo modo (NELLA CITAZIONE SOTTO, PIU' CHE DAL MARE PARLA DELL'INFLUENZA DI PICASSO):

(PT)

«"Esses poemas têm a ver com as manhãs da Granja, com as manhãs da praia. E também com um quadro de Picasso. Há um quadro de Picasso chamado Mulheres à beira-mar. Ninguém dirá que a pintura do Picasso e a poesia de Lorca tenham tido uma enorme influência na minha poesia, sobretudo na época do Coral… E uma das influências do Picasso em mim foi levar-me a deslocar as imagens."»

(IT)

«"Queste poesie riguardano le mattine di Granja e le mattine in spiaggia. Ed anche con un quadro di Picasso. c'è un quadro di Picasso chiamato "Due donne che corrono sulla spiaggia". Nessuno direbbe che la pittura di Picasso e la scrittura di Lorca abbiano influenzato tanto la mia poesia, soprattutto nell'epoca del Coral.. E una delle influenze di Picasso su di me fu quella di dislocare le immagini".»

Altri esempi in cui si percepisce chiaramente il motivo del mare sono: "Mar" in Poesia, 1944; "Inicial" in Dual, 1972; "Praia" in No Tempo dividido; "Praia" in Coral, 1950; "Açores" in Il nome delle cose, 1977. In esse si esprime l'osservazione delle qualitò del mare e dei suoi miti. Il mare appare qui come simbolo della dinamica della vita. Tutto va e viene. É lo spazio della vita, dei mutamenti e della morte.

La città è un altro tema frequentemente ripetuto nelle opere di SMB ("Cidade" em Libro Sesto, 1962; "Há Cidades Acesas", Poesia, 1944; "Cidade" em Libro Sesto, 1962; "Fúrias", Ilhas, 1989). La città qui appare come un simbolo negativo che rappresenta il mondo freddo, artificiale, ostile e disumanizzato, in opposizione alla natura che rassicura.

Il tempo: il molteplice e l'assoluto che si oppongono. Il primo è il tempo della solitudine, della paura e la menzogna, mentre il tempo assoluto è eterno, unisce la vita e il tempo dei valori morali ("Este é o Tempo", Mar Novo, 1958; "O Tempo Dividido", No Tempo Dividido, 1954). Secondo Eduardo Prado Coelho,[11] il tempo molteplice é il tempo dell'esilio, associato alla città, a sua volta prodotta dallo scorrere del tempo e dalla conseguente degradazione progressiva delle cose.

Sophia de Mello Breyner Andresen ammirava la letteratura classica. Nelle sue opere appaiono frequentemente parole dalla grafia antica (Eurydice, Delphos). Il culto per l'arte e la tradizione della cultura greca traspaiono nella sua scrittura ("O Rei de Itaca", Il nome delle cose, 1977; "Os Gregos", Dual, 1972; "Exílio", Il nome delle cose , 1977; "Soneto de Eurydice", No Tempo Dividido, "Crepúsculo dos Deuses", Geografia; "O Rei de Itaca", Il nome delle cose, 1977; "Ressurgiremos", Libro Sesto, 1962).

(IO FAREI FINIRE QUA IL PARAGRAFO e cancellerei la parte sotto)

In generale l'universo tematico dell'autrice si può rappresentare attraverso i seguenti punti:

  • La ricerca di giustizia, equilibrio, armonia e la necessità della morale
  • Presa di coscienza della realtà in cui viviamo
  • La Natura e il Mare –spazi metaforici per qualsiasi essere umano
  • Il tema della casa
  • Amore
  • Vita in opposizione alla morte
  • Ricordo dell'infanzia
  • Valori di antichità classica, naturalismo ellenico
  • Idealismo e individualismo a livello psicologico
  • Il poeta come pastore dell'assoluto
  • L'umanesimo cristiano
  • Credenza nel Sebastianismo e Messianismo
  • Separazione

Quanto allo stile linguistico i punti principali sono: il valore ieratico della parola, l'espressione rigorosa, l'appello ad una visione chiarificatrice, ricchezza di simboli e allegorie, sinestesie e ritmo che evocano una dimensione rituale. Si nota una " trasparenza nella sua relazione linguistica con le parole, la luminosità di un mondo in cui intelletto e ritmo si armonizzando in modo melodico , perfetto".[12]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Poesia (titoli in portoghese)[modifica | modifica wikitesto]

Busto de Sophia de Mello Breyner no Jardim Botânico do Porto.
  • Poesia (1944, Cadernos de Poesia, nº 1, Coimbra; 3.ª ed. 1975)
  • O Dia do Mar (1947, Lisboa, Edições Ática; 3.ª ed. 1974)
  • Coral (1950, Porto, Livraria Simões Lopes; 2.ª ed., ilustrada por Escada, Lisboa, Portugália, 1968)
  • No Tempo Dividido (1954, Lisboa, Guimarães Editores)
  • Mar Novo (1958, Lisboa, Guimarães Editores)
  • Livro Sexto (1962, Lisboa, Livraria Morais Editora; 7.ª ed. 1991)
  • O Cristo Cigano (1961, Lisboa, Minotauro, ilustrado por Júlio Pomar)
  • Geografia (1967, Lisboa, Ática)
  • Grades (1970)
  • 11 Poemas (1971)
  • Dual (1972, Coímbra Moraes Editores; 3.ª ed., Lisboa, Salamandra, 1986)
  • Antologia (1975)
  • O Nome das Coisas (1977, Lisboa, Moraes Editores)
  • Navegações (1983)
  • Ilhas (1989)
  • Musa (1994)
  • Signo (1994)
  • O Búzio de Cós (1997)
  • Mar (2001) - antologia organizada por Maria Andresen de Sousa Tavares
  • Primeiro Livro de Poesia (infanto-juvenil) (1999)
  • Orpheu e Eurydice (2001)
  • A Menina do Mar (1958)

Poesie non incluse nella Bibliografia dell'autrice (titoli in portoghese)[modifica | modifica wikitesto]

  • "Juro que venho para mentir"; "És como a Terra-Mãe que nos devora"; "O mar rolou sobre as suas ondas negras"; "História improvável"; "Gráfico", Távola Redonda - Folhas de Poesia, nº 7, Julho, 1950.
  • "Reza da manhã de Maio"; "Poema", A Serpente - Fascículos de Poesia, nº 1, Janeiro, 1951.
  • "Caminho da Índia", A Cidade Nova, suplemento dos nº 4-5, 3.ª série, Coimbra, 1958.
  • "A viagem" [Fragmento do poema inédito "Naufrágio"], Cidade Nova, 5.ª série, nº 6, Dezembro, 1958.
  • "Novembro"; "Na minha vida há sempre um silêncio morto"; "Inverno", Fevereiro - Textos de Poesia, 1972.
  • "Brasil 77", Loreto 13 - Revista Literária da Associação Portuguesa de Escritores, nº 8, Março, 1982.
  • "A veste dos fariseus", Jornal dos Poetas e Trovadores - Mensário de Divulgação Cultural, nº 5/6, 2.ª série, Março/Abril, 1983.
  • "Oblíquo Setembro de equinócio tarde", Portugal Socialista, Janeiro, 1984.
  • "Canção do Amor Primeiro", Sete Poemas para Júlio (Biblioteca Nacional, cota nº L39709), 1988.
  • "No meu Paiz", Escritor, nº 4, 1995.
  • "D. António Ferreira Gomes. Bispo do Porto"; "Naquele tempo" ["Dois poemas inéditos"], Jornal de Letras, 16 Jun., 1999[13].

Narrativa[modifica | modifica wikitesto]

Racconti[modifica | modifica wikitesto]

  • Contos Exemplares (1962, Lisboa, Livraria Morais Editora; 24.ª ed. 1991)
  • Histórias da Terra e do Mar (1984, Lisboa, Edições Salamandra; 3.ª ed., Lisboa, Texto Editora, 1989)

Racconti per bambini[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • O Bojador (2000, Lisboa, Editorial Caminho)
  • O Colar (2001, Lisboa, Editorial Caminho)
  • O Azeiteiro (2000, Lisboa, Editorial Caminho)
  • Filho de Alma e Sangue (1998, Lisboa, Editorial Caminho)
  • Não chores minha Querida (1993, Lisboa, Editorial Caminho)

Saggistica[modifica | modifica wikitesto]

  • "A poesia de Cecíla Meyrelles" (1956), Cidade Nova, 4.ª série, nº 6, Novembro 1956
  • Cecília Meyrelles (1958), in Cidade Nova
  • Poesia e Realidade (1960), in Colóquio : Revista de Artes e Letras, nº 8
  • "Hölderlin ou o lugar do poeta" (1967), Jornal de Comércio, 30 de Dez. 1967.
  • O Nu na Antiguidade Clássica (1975), in O Nu e a Arte, Estúdios Cor, (2.ª ed., Lisboa, Portugália; 3.ª ed. [revista], Lisboa, Caminho, 1992)
  • "Torga, os homens e a terra" (1976), Boletim da Secretaria de Estado da Cultura, Dezembro 1976
  • "Luiz de Camões. Ensombramentos e Descobrimentos" (1980), Cadernos de Literatura, nº 5
  • "A escrita (poesia)" (1982/1984), Estudos Italianos em Portugal, nº 45/47

Traduzioni di Sophia De Mello Breiner[modifica | modifica wikitesto]

  • L'Annunciazione di Maria (Paul Claudel) – 1960, Lisboa, Editorial Aster
  • Purgatorio (Dante) – 1962, Lisboa, Minotauro
  • "A Hera", "A última noite faz-se estrela e noite" (Vasko Popa); "Às cinzas", "Canto LI", "Canto LXVI" (Pierre Emmanuel); "imagens morrendo no gesto da", "Gosto de te encontrar nas cidades estrangeiras" (Edouard Maunick), O Tempo e o Modo, nº 22 - 1964
  • Molto rumore per nulla (William Shakespeare) - 1964
  • Medea (Euripide) - 1964
  • Amleto (William Shakespeare) – 1965
  • "I Re Magi", traduzione di una poesia di Eré Frene, Colóquio : Revista de Artes e Letras, nº 43, 1967.
  • Quattro Poeti Portoghesi (Camões, Cesário Verde, Mário de Sá-Carneiro, Fernando Pessoa) – 1970
  • La vita quotidiana nel Tempo di Omero, de Émile Mireaux, Lisboa, Livros do Brasil, s.d. [1979]
  • Essere felice, de Leif Kristianson, Lisboa, Presença, 1980
  • Un amico, de Leif Kristianson, Lisboa, Presença, 1981

Premi[modifica | modifica wikitesto]

  • 1964 - Grande Prémio de Poesia da Sociedade Portuguesa de Escritores, atribuito a Libro Sesto.
  • 1977 - Premio Teixeira de Pascoaes
  • 1979 – Medaglia d'onore della francese Societé de Encouragement au Progrés
  • 1983 - Premio della critica, del Centro Portoghese dell' Associazione Nazionale di Critica Letteraria, per l'insieme delle sue opere
  • 1989 - Prémio D. Dinis, della Fondazione della Casa de Mateus
  • 1990 - Gran Premio di Poesia Inasset / Inapa; Premio P.E.N. Clube Português de Poesia
  • 1992 - Gran Premio Calouste Gulbenkian de Literatura para Crianças
  • 1993 - Gran Premio Vida Literária APE/CGD
  • 1995 - Premio Petrarca Associazione di Editori Italiani
  • 1995 – Riconoscimento della Facoltà di Teologia dell'università Cattolica di Lisbona, per il 50° anniversario dalla prima pubblicazione di Poesia
  • 1995 - Placca di onoreficenza per il Premio Francesco Petrarca, Padova, Italia
  • 1996 - Carrefour des Littératures
  • 1998 - Premio della Fondazione Miguel Nava
  • 1999 - Prémio Camões[16] (prima donna portoghese a riceverlo)
  • 2000 - Premio Rosalia de Castro, do Pen Clube Galego
  • 2001 - Premio Max Jacob Étrange
  • 2003 - Premio Reina Sofia.

Onoreficenze[modifica | modifica wikitesto]

Omaggi all'autrice[modifica | modifica wikitesto]

  • 2003 - Statua dello scultore Francisco Simões nel Parco dei Poeti a Oeiras.[17]
  • 2009 - Fu dato il suo nome, "Miradouro Sophia de Mello Breyner Andresen"[18] all'antico Miradouro da Graça, a Lisbona e inaugurato un busto, replica i quello creato da António Duarte nel 1950.
  • 2011 - Busto presso la Quinta do Campo Alegre o Casa dos Andresen a Lordelo do Ouro, attuale Giardino Botanico di Porto.
  • 2014 - Spostamento delle spoglie alla Chiesa di Santa Engracia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Clara Rocha, «Sophia de Mello Breyner Andersen : Biografia.», su instituto-camoes.pt, Instituto Camões (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2008).
  2. ^ Maria Andresen Sousa Tavares, «Sophia de Mello Breyner Andresen no seu tempo : Momentos e Documentos», su purl.pt.
  3. ^ Maria Armanda Passos, Sophia: um retrato, in Jornal de Letras, vol. 26, febbraio 1982.
  4. ^ a b c d (PT) Rita Roby Gonçalves (21-07-2009), «O barco dos Andresen da Dinamarca ancorou em Portugal», su Diário de Notícias.
  5. ^ Sophia de Mello Breyner, in rivista Crítica, 1972
  6. ^ a b Eduardo Prado do Coelho, Intervista a Sophia de Mello Breyner Andresen, in ICALP REVISTA, 1986.
  7. ^ Ceia, Carlos, Monólogo Crítico-Nos 50 Anos De Vida Literária De Sophia De Mello Breyner Andresen, in Coloquio, Letras, n. 132-133, 1994.
  8. ^ Leila Costa, Experimentar a Poesia: A moderna Ars Portica de Sophia de Mello Breyner Andresen, in Revista de letras, vol. 45, n. 1, 2005, p. 173-188.
  9. ^ Clara Rocha, Sophia de Mello Breyner Andresen: Poesia e Magia, in Colóquio. Letras, vol. 132-133, 1994, p. 165.
  10. ^ Sophia de Mello Breyner Andresen, A orla do Mar, Delphos, 1970.
  11. ^ "Sophia, a Lírica e a Lógica", in Colóquio : Revista de Artes e Letras, n. 57, 1981.
  12. ^ (PT) Manuel da Costa Pinto, «Sophia de Mello Breyner deu vigor à poesia sobre o homem moderno», su Folha de S. Paulo, (05-07-2004).
  13. ^ (PT) Teresa Tudela (a cura di), «Sophia de Mello Breyner Andresen», su Mulheres Portuguesas do Século XX, Fundação do Instituto Politécnico do Porto / Instituto para o Desenvolvimento Tecnológico (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2001).
  14. ^ (PT) «Capa da 1.ª edição e ficha biliográfica de Noite de Natal», su Sophia de Mello Breyner Andresen no seu tempo : Momentos e Documentos.
  15. ^ A árvore / Sophia de Mello Breyner Andresen, su Biblioteca Nacional de Portugal.
  16. ^ (PT) Prêmio Camões de Literatura, su Brasil: Fundação Biblioteca Nacional, 16- 03- 2016 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
  17. ^ «Parque dos Poetas», su Brasil: Fundação Biblioteca Nacional (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2012).
  18. ^ Miradouro Sophia de Mello Breyner Andresen, su visitasvirtuais.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (PT) Andresen, and Rodrigues Lopes, Poesia De Sophia De Mello Breyner Andresen, Lisboa, Editorial Comunicacao, 1990.
  • (PT) Ceia, Carlos, Monólogo Crítico-Nos 50 Anos De Vida Literária De Sophia De Mello Breyner Andresen., in Coloquio, Letras 132-133, 1994.
  • (PT) Costa, Leila Aguiar A., Experimentar a Poesia: A Moderna Ars Portica De Sophia De Mello Breyner Andresen, in Revista De Letras 45.1, vol. 173-88, 2005.
  • (PT) Rocha, Clara, Sophia De Mello Breyner Andresen: Poesia E Magia, in Colóquio, Letras132, n. 165, 1994.