Utente:Aieieprazu/sandbox1

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White AM
Descrizione
Tipoautoblindo
Equipaggio4
CostruttoreSégur & Lorfeuvre
White Motor Company
Data entrata in servizio1915
Data ritiro dal servizio1943
Utilizzatore principaleFrancia
Altri utilizzatoriStati Uniti d'America
Esemplari>250
Sviluppato dalWhite (autoblindo)
Altre variantiWhite AM Mle 1915

White AM Mle 1917/18 White-Laffly AMD 50 White-Laffly AMD 80

Dimensioni e peso
Lunghezza5,6 m
Larghezza2,1 m
Altezza2,75 m
Peso6 t
Propulsione e tecnica
MotoreWhite, 4 cilindri a benzina
Potenza35 hp
Trazione4×2
Sospensionia balestra
Prestazioni
Velocità max45 km/h
Autonomia240 km
Armamento e corazzatura
Armamento primario1 × cannone da [Puteaux SA 18
Armamento secondario1 × mitragliatrice 8 mm Hotchkiss Mle 1914
Corazzatura5-8 mm
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La Gendron-Somua modèle 1939 (AMR[1] 39) era un prototipo di autoblindo progettata dall'ingegner Gendron per la cavalleria francese a partire dal 1934. I primi esemplari di serie avrebbero dovuto essere consegnati dalla ditta SOMUA nel luglio 1940.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dodici anni dopo la fine della prima guerra mondiale, il parco autoblindo dell'Armée de terre era ancora costituito dalle obsolete AM White. Il 16 gennaio 1932 l'alto comando dell'esercito diede inizio al progetto Automitrailleuse de Cavalerie type Reconnaissance (AMR) per una moderna autoblindo. Panhard, Renault, Peugeot e un progettista indipendente, l'ingegnere Gendron, presero parte al progetto[2][3][4].

Prototipi[modifica | modifica wikitesto]

Primo prototipo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1934, il signor Gendron progettò il primo prototipo dell'autoblindo AMR 39 e la SOMUA lo realizzò.

Poiché l'esercito francese non disponeva di fondi per l'acquisto di veicoli blindati costosi, Gendron decise di massimizzare il rapporto qualità/prezzo creando una inusuale configurazione 3×1: due ruote sterzanti anteriori e una singola motrice posteriore, munite di pneumatici; una coppia di ruote metalliche addizionali sulle fiancate, tra primo asse e ruota posteriore, dovevano facilitare il superamento di dossi. Lo scafo, cui si accedeva tramite due porte laterali, era costituito dal compartimento anteriore del pilota; dalla camera di combattimento centrale, dotata della torretta rotante esagonale del carro armato AMR 33; dal vano motore posteriore, che ospitava un motore a benzina quadricilindrico, erogante 75 hp. L'armamento principale era costituito da una mitragliatrice MAC 1931 calibro 7,5 mm.

Il prototipo fu sottoposto a prove ma venne respinto a causa della sua instabilità nei percorsi fuoristrada[5].

Secondo prototipo[modifica | modifica wikitesto]

In seguito al responso delle prove, Gendron passò ad una più convenzionale configurazione 4×4, su due assi entrambi sterzanti. Due ruote metalliche con catene da neve erano fissate alle fiancate per il superamento di ostacoli. Le modifiche allo scafo comportarono modifiche al sistema di ventilazione e raffreddamento e nella posizione del tubo di scappamento[5].

Il secondo prototipo venne completato nel 1935, fu sottoposto a prove e ne venne autorizzata la produzione in serie[6]. Tuttavia, Gendron non possedeva i mezzi per una produzione in massa, che venne assegnata alla SOMUA[5].

Terzo prototipo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1938, SOMUA sviluppò un terzo prototipo. Venne installata la torretta del APX-5 dell'Atelier de construction de Puteaux, utilizzata anche sul AMR_35 TZ 2. L'armamento principale venne potenziato con il cannone anticarro da 25 mm SA 35. L'armamento secondario era costituito dalla solita mitragliatrice MAC 1931 da 7,5 mm . La potenza del motore venne aumentata a 79 hp, che consentiva all'autoblindo di raggiuntere 69 km/h, con un consumo di carburante di 42 l/h. Il prototipo superò con successo le prove[6][5].

Nel settembre 1939 l'Armée emise un ordine per 150 AMR 39. Tuttavia alla resa della Francia, solo 4 veicoli erano stati completati[5][7].

Galleria[modifica | modifica wikitesto]

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  1. ^ Automitrailleuse de Reconnaissance.
  2. ^ François Vauvillers, Les automitrailleuses de reconnaissance, Tome 2, Histoire & Collections, Parigi, 19 marzo 2006, ISBN 2-915239-70-3
  3. ^ François Vauvillers, L'automobile sous l'uniforme 1939-1940, Histoire & Collections, Parigi, ISBN 2-915239-70-3
  4. ^ Ivo Pejcoch, Obrněná technika 7 : Francie 1919-1945, Ares, Praga 2007, ISBN 978-80-86158-47-1
  5. ^ a b c d e (RU) AM Gendron SOMUA 39 Light Armored Car, su aviarmor.net, Aviarmor, 2 settembre 2018. URL consultato il 25 aprile 2023.
  6. ^ a b (FR) 1934 GENDRON SOMUA AMR, su chars-francais.net, Chars français sur le net. URL consultato il 25 aprile 2023.
  7. ^ (EN) Gendron AM 39, su france1940.free.fr. URL consultato il 25 aprile 2023.