Utente:Actormusicus/Turismo nero
Il turismo nero (in inglese: dark tourism) o turismo macabro o, mediaticamente, turismo dell'orrore è una forma di turismo verso luoghi legati a catastrofi, guerre, delitti o in generale associati alla morte. Pur essendo un fenomeno tipico della contemporaneità, indotto dalla comunicazione mediatica, nasce in realtà con lo stesso turismo moderno (XIX secolo) e presenta affinità con altre attrazioni legate alla morte diffuse in passato.[1][2][3]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Antecedenti del turismo nero sono individuati in alcune attrazioni del mondo antico e medievale come i giochi gladiatori romani, le pubbliche esecuzioni le visite alle tombe dei santi. In età moderna e contemporanea luoghi d'attrazione furono le rovine di Pompei, gli obitori di Parigi,[2] il campo di battaglia di Waterloo (già pochi giorni dopo l'evento) e i distretti di Londra teatro dei crimini di Jack lo squartatore.[4]
L'atto di nascita del fenomeno parrebbe comunque situarsi nel corso del XIX secolo, quando l'operatore turistico Thomas Cook organizzò un viaggio in Cornovaglia finalizzato ad assistere ad alcune impiccagioni.[3] Questo perché il turismo nero, nella sua forma genuina, è sostenuto da un'autentica industria.[4] Nel corso del XX secolo, inoltre, esso si è chiaramente differenziato dai suoi precedenti storici, perdendo interesse per la morte tout court e rivolgendosi solo alla morte atroce o comunque insolita e significativa, in una società in cui vige il tabù della morte.[1] Sullo scorcio del secolo e all'inizio del successivo, il turismo macabro ha conosciuto un picco, indubbiamente al traino dei media; non è chiaro tuttavia se l'incremento sia dovuto più alla domanda o all'offerta.[2]
Tipologia[modifica | modifica wikitesto]
La letteratura accademica sul turismo nero è quasi esclusivamente in lingua inglese. Essa distingue diverse sfumature del fenomeno.[4]
Interpretazioni[modifica | modifica wikitesto]
Mete[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Philip Stone e Richard Sharpley, Consuming dark tourism: a thanatological perspective (PDF), in Annals of Tourism Research, vol. 35, n. 2, Elsevier, 2008, pp. 574-595.
- (EN) Philip Stone, Dark tourism and Significant other death (PDF), in Annals of Tourism Research, vol. 39, n. 3, Elsevier, 2012, pp. 1565-1587.
- (ES) Anne Marie van Broeck e Álvaro López López, Turismo oscuro. De la conmemoración a la comodificación de la muerte, los desastres y lo macabro, in Teoría y praxis, n. 24, Cozumel, Universidad de Quintana Roo, gennaio-aprile 2018, pp. 23-68, ISSN 1870-1582 .
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Institute for Dark Tourism Research (IDTR), in University of Central Lancaster. URL consultato il 4 maggio 2018.
- (EN) Debra Kamin, The rise of dark tourism, in The Atlantic, 15 luglio 2015. URL consultato il 4 maggio 2018.
- Federico Ciapparoni, Un nuovo modo di viaggiare: la rapida ascesa del dark tourism, in SmartWeek, 23 luglio 2014. URL consultato il 4 maggio 2018.