Ugo Montemurro
Ugo Montemurro | |
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Nascita | Portoferraio, 1891 |
Morte | Sirmione, 7 settembre 1979 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia Italia |
Forza armata | Regio Esercito Esercito Italiano |
Corpo | Bersaglieri |
Reparto | IV Battaglione Ciclisti 8º Reggimento bersaglieri |
Grado | Generale |
Guerre | Prima guerra mondiale Seconda guerra mondiale |
Campagne | Battaglia delle Alpi Occidentali Campagna del Nordafrica Campagna di Russia Resistenza Italiana |
Decorazioni | 3 MAVM 1 MBVM 1 Croce di Ferro di I Classe 4 Croce di Guerra al Valor Militare |
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Ugo Montemurro (Portoferraio, 1891 – Sirmione, 8 settembre 1979) è stato un generale italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Prima Guerra Mondiale
[modifica | modifica wikitesto]Ugo Montemurro nasce a Portoferraio nel 1891[1] e frequenta l'Accademia di Modena nel 1910, uscendone con il grado di Sottotenente dei Bersaglieri nel 1913[1].
Allo scoppio della Grande Guerra, è comandante del IV Battaglione Ciclisti[1] e si distinguerà a fianco del III e dell'XI negli scontri di Quota 85, Case Bonetti e Quota 144[1], guadagnando 3 MAVM, 1 MBVM e 4 Croce di Guerra al Valor Militare. Durante la Battaglia di Caporetto sarà fatto prigioniero dalle truppe tedesche comandate da Erwin Rommel, ma riuscirà a fuggire dalla prigionia e a tornare entro le linee amiche[1], in tempo per partecipare alla Battaglia del Solstizio e a quella di Vittorio Veneto. Al suo nome verrà intitolato un piccolo paese vicino a Vittorio Veneto[1].
Seconda Guerra Mondiale
[modifica | modifica wikitesto]Dopo essere stato assegnato al comando dell'8º Reggimento Bersaglieri nel 1939, Montemurro, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, viene brevemente inviato in Francia[1] e poi, insieme alla Divisione Corazzata "Ariete", in Africa Settentrionale, come rinforzo alle truppe italiane duramente provate dall'Operazione Compass, sotto il comando dello stesso Rommel, che, conoscendo le sue capacità, richiederà la sua presenza sotto il proprio diretto comando[1].
Dopo una difficile avanzata nel deserto africano[1] con tappe Homs, Misurata e Sirte[2], il battesimo del fuoco arriva ad El Mechili l'8 Aprile del 1941[1][2][3], quando Rommel richiede al Reggimento di Montemurro di portarsi a sud della città, diventata nel frattempo un importante centro logistico britannico e difesa dalle truppe della 3ª Brigata Motorizzata Indiana, insediatesi nei vecchi trinceramenti costruiti dagli italiani: il campo era stato già aggirato e circondato il giorno precedente dalla colonna del Tenente Colonnello Fabris[2].
Insieme a reparti corazzati della 5ª Divisione Leggera Tedesca[2][3], Montemurro attaccherà gli anglo-indiani comandati dal Generale Vaughan[3], obbligandoli alla resa dopo aver vanificato un contrattacco di due reggimenti nemici (grazie all'azione di cannoni da 75/27 e di due reparti di motomitraglieri)[2]: alla conclusione della battaglia, verranno catturati due generali nemici, due colonnelli e circa 1800 uomini tra truppa e ufficiali[2][3]. Per quest'azione si meriterà l'elogio di Rommel ed una Croce di Ferro di I Classe[1].
Viene quindi inviato in Russia nel 1942, dove combatté fino all'anno successivo, e partecipò alla Resistenza tra il 1944 e il 1945[1].
Dopo il Conflitto
[modifica | modifica wikitesto]Finite le ostilità, Montemurro sarà promosso a Generale per Meriti di Guerra nel 1946 e collocato nella Riserva nel 1949; si ritirerà a 58 anni sulle colline di Negrar e presiederà l'Associazione Orfani di Guerra a Verona, diventando anche Vicepresidente dell'Associazione Nazionale Bersaglieri: appassionato disegnatore, ha realizzato numerosi schizzi dei suoi bersaglieri[1].
Si spegne a Sirmione nel 1979, nel cui camposanto oggi riposa[1].
Onorificenze[1]
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze Italiane
[modifica | modifica wikitesto]— El Mekili, 8 aprile 1941, Sollum Capuzzo, 15 maggio 1941
— Monfalcone 6-9 maggio 1916.
— Monfalcone, 15-17 maggio 1916.
— Flondar, 26-27 maggio 1917
— Selz, 25 aprile 1916
— S. Osvaldo (Udine), 27 maggio 1917
— S. Bartolomeo Molino Nuovo (Piave), 15-17 giugno 1918
— S. Pietro di Stevenà, 30 ottobre 1918
— A. S., Marmarica, gennaio luglio 1941; Starobelsk, fronte russo, 15-26 gennaio 1943; Lotta clandestina, 1944-1945.
Onorificenze Straniere
[modifica | modifica wikitesto]— El Mekili, 8 aprile 1941
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o Ugo Montemurro, su digilander.libero.it. URL consultato l'8 aprile 2021 (archiviato il 22 aprile 2018).
- ^ a b c d e f I Bersaglieri in Africa Settentrionale, su qattara.it. URL consultato l'8 aprile 2021 (archiviato il 13 giugno 2017).
- ^ a b c d La vittoria dei bersaglieri del colonello Montemurro a El Mechili, 8 aprile 1941, su italianiinguerra.wordpress.com. URL consultato l'8 aprile 2021 (archiviato il 28 maggio 2021).