Vittorio Veneto
Vittorio Veneto comune | |||
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Veduta della città dal Col Visentin | |||
Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Antonio Miatto (Lega-liste civiche) dal 27-5-2019 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 45°59′N 12°18′E / 45.983333°N 12.3°E | ||
Altitudine | 138 m s.l.m. | ||
Superficie | 82,8 km² | ||
Abitanti | 28 107[1] (31-5-2019) | ||
Densità | 339,46 ab./km² | ||
Comuni confinanti | Alpago (BL), Belluno (BL), Cappella Maggiore, Colle Umberto, Conegliano, Fregona, Limana (BL), Revine Lago, San Pietro di Feletto, Tarzo | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 31029 | ||
Prefisso | 0438 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 026092 | ||
Cod. catastale | M089 | ||
Targa | TV | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media) | ||
Nome abitanti | vittoriesi | ||
Patrono | |||
Giorno festivo | 16 gennaio, 22 agosto | ||
Cartografia | |||
Il territorio comunale nella provincia di Treviso | |||
Sito istituzionale | |||
Vittorio Veneto (IPA: /vit'tɔrjo 'vɛneto/; Vitorio Veneto o, più semplicemente, Vitorio in veneto, IPA: /vi'tɔrjo 'vɛneto/) è un comune italiano di 28 107 abitanti[1] della provincia di Treviso in Veneto. Vi si combatté l'omonima battaglia durante la prima guerra mondiale; la vittoria dell'esercito italiano su quello austro-ungarico ebbe come conseguenza la resa austriaca e la fine della guerra.
La città è composta da quelli che un tempo furono due comuni distinti, Cèneda e Serravalle. È inoltre sede della diocesi di Vittorio Veneto.
Indice
- 1 Geografia fisica
- 2 Storia
- 3 Monumenti e luoghi d'interesse
- 4 Società
- 5 Cultura
- 5.1 Istruzione
- 5.1.1 Musei
- 5.1.1.1 Museo di geologia di Nove
- 5.1.1.2 Museo della battaglia
- 5.1.1.3 Museo del Cenedese
- 5.1.1.4 Oratorio dei Santi Lorenzo e Marco della confraternita dei Battuti di Serravalle
- 5.1.1.5 Galleria civica di arte medievale, moderna e contemporanea VITTORIO EMANUELE II
- 5.1.1.6 Museo del Baco da Seta
- 5.1.1.7 Museo diocesano Albino Luciani
- 5.1.1.8 Museo diocesano di scienze naturali Antonio De Nardi
- 5.1.1.9 Palazzo Minucci poi De Carlo
- 5.1.1 Musei
- 5.2 Media
- 5.3 Teatro
- 5.4 Musica
- 5.5 Cinema
- 5.1 Istruzione
- 6 Geografia antropica
- 7 Amministrazione
- 8 Infrastrutture e trasporti
- 9 Sport
- 10 Note
- 11 Voci correlate
- 12 Altri progetti
- 13 Collegamenti esterni
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio, il più vasto della provincia, è caratterizzato dalla presenza di rilievi collinari e montuosi, trovandosi a ridosso delle prealpi che lo separano dalla Valbelluna e dall'Alpago.
Oltre al centro di Vittorio Veneto, diviso tra Ceneda e Serravalle, sono presenti altri quartieri e sobborghi quali San Giacomo di Veglia, San Lorenzo, Costa e Salsa. Si contano inoltre numerose frazioni e località sparse sulle pendici dei monti o nella Val Lapisina, ossia la vallata che, inserendosi tra le prealpi, mette in comunicazione la Marca Trevigiana con la provincia di Belluno attraverso la Sella di Fadalto (è attraversata dalla SS51 e dalla A27). Lungo questa valle si trovano il Lago Morto, uno dei più estesi della provincia, e i più modesti lago del Restello e lago di Negrisiola, entrambi di origine artificiale. L'altitudine minima di Vittorio Veneto è di 89 m s.l.m., mentre la massima è di 1.763 m s.l.m. (in corrispondenza alla cima del Col Visentin). Il municipio si trova a 138 m s.l.m.
Viste le caratteristiche fisiche, la zona di Vittorio Veneto è ricca di corsi d'acqua a carattere torrentizio, molti dei quali nascono proprio all'interno del territorio comunale. Il principale corso d'acqua è indubbiamente il Meschio, che nasce in località Savassa ed è affluente del Livenza, che attraversa il capoluogo. Sono da ricordare inoltre il Cervada, affluente del Monticano, ed il Sora, affluente del Meschio stesso.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Vittorio Veneto nacque il 27 settembre 1866 con l'unione dei preesistenti comuni di Ceneda e Serravalle. Assunse il nome di "Vittorio" il 22 novembre 1866 in omaggio a Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia. L'appellativo "Veneto" era usato abitualmente soprattutto dopo la battaglia del 1918 e venne ufficializzato, assieme al conferimento del titolo di città, con RD 22 luglio 1923 n. 1765[2].
A partire dalla fine dell'Ottocento, vennero creati dei nuovi quartieri attorno alla strada che collegava le due cittadine, l'attuale Viale della Vittoria, di modo che l'unione fosse anche fisica, e lo stesso municipio fu collocato a metà strada[3]. Tuttavia la città continua ancora oggi a dimostrare una certa bipolarità, e in effetti Ceneda e Serravalle, nonostante la vicinanza, hanno identità storiche ben distinte[4].
Vittorio Veneto è la città italiana che fu protagonista sul fronte italo-austriaco della omonima battaglia che pose fine alle ostilità tra i due paesi sul finire della prima guerra mondiale. Fu inoltre sede del comando austro-ungarico per il fronte italiano
Ceneda[modifica | modifica wikitesto]

Di probabili origini celtiche, in epoca romana ospitò forse un vicus fortificato legato al municipium di Oderzo. Crebbe d'importanza durante l'alto medioevo, divenendo sede di un ducato longobardo e di una diocesi. I vescovi locali ebbero inoltre il titolo di conti che mantennero anche dopo l'assoggettamento alla Serenissima. In età moderna il suo sviluppo fu ostacolato dall'accrescersi di Serravalle, mantenendo le caratteristiche di piccolo borgo ad economia agricola raccolto attorno alla piazza della cattedrale.
Serravalle[modifica | modifica wikitesto]
Sorta attorno a un fortilizio di probabili origini romane, fu un centro di secondaria importanza finché, sul finire dell'XI secolo, divenne feudo dei Da Camino. Cominciò per Serravalle un periodo di costante sviluppo economico e urbanistico che fu continuato anche quando passò a Venezia, divenendo sede di una podesteria.
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Lo stemma, riconosciuto con Decreto Ministeriale del 25 gennaio 1872, ha la seguente blasonatura:[5]
«Scudo inquartato di rosso e di azzurro, alla croce d'argento, attraversante; esso scudo cimato dalla corona di città.» |
(Comune di Vittorio Veneto - Statuto, art. 3) |
L'arma comunale risulta essere la sovrapposizione di quelli di Ceneda e Serravalle, entrambi crociati d'argento ma con fondo rispettivamente rosso e blu.
Il comune si fregia anche del motto "Victoria nobis vita", chiaro riferimento agli eventi della grande guerra[6].
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
Vittorio Veneto è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione:
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Croce al merito di guerra |
«Perché a travolta dall'invasione nemica, mantenne sempre un contegnonobile e fiero, attendendo con fede il giorno della riscossa e della vittoria, cui dette il nome e lo spontaneo concorso dei suoi figli generosi.[7]» — Roma, 29 ottobre 1919 |
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Medaglia d'oro al valor militare |
«Amore di Patria, spronando l'antica volontà di vittoria a piegare il destino, risuscita Vittorio Veneto. Per venti mesi di guerriglia atrocissima, sola ed indoma, organizza, sostiene ed alimenta i cittadini compatti nella rivolta contro il duplice servaggio e di cinquemila partigiani che, scolta insonne, lottano sulla sinistra del Piave e sui valichi montani a difesa della dignità d'Italia. Contro la rabbia nemica i volontari della libertà, donando ai vivi l'anima dei morti, confermano fieramente la nobilissima tradizione a conservare la libertà piegando la ferocia e la distruzione. Domata la tracotanza avversaria, costretto alla resa il nemico in ritirata, la città, libera per la tenacia dei figli, consacra all'epopea del nuovo riscatto il suo sacrificio di sangue e di mezzi.[8]» — settembre 1943 - aprile 1945 |
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Titolo di Città |
— Vittorio Veneto, 27 settembre 1866 |
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Cattedrale di Vittorio Veneto - Ceneda[modifica | modifica wikitesto]
La Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Tiziano Vescovo, principale edificio di culto della diocesi di Vittorio Veneto, ha origini antichissime. Probabilmente, sul luogo esisteva una chiesetta già prima dell'arrivo del corpo di San Tiziano di Oderzo (VII-VIII secolo), fatto che sancì il trasferimento della diocesi da Oderzo e l'erezione della cattedrale. Distrutta dai Trevigiani nel 1199 mentre vi trafugavano le spoglie del patrono, fu ricostruita in stile romanico. L'edificio mantenne questo aspetto sino a metà Settecento, quando fu riedificata in stile neoclassico su progetto di Ottavio Scotti: sostanzialmente completata nel 1773, fu consacrata il 26 settembre 1824, ma venne definitivamente ultimata solo negli anni cinquanta del Novecento. All'interno sono conservati preziosi dipinti che vanno dal XVI al XVII secolo (tra cui una storia di San Tiziano di Pomponio Amalteo). Nella cripta sono conservate le spoglie di San Tiziano, patrono della città e della diocesi. L'organo fu costruito dalla ditta Ruffatti di Padova nel 1949.
Il campanile è una delle poche parti rimaste dell'antica chiesa (fu innalzato attorno al 1261): di aspetto romanico e più volte restaurato, in origine era una torre di difesa.
Duomo di Santa Maria Nova - Serravalle[modifica | modifica wikitesto]
Fu innalzato all'inizio del XIV secolo e poi ricostruito nel 1776. La pala dell'altare maggiore, Madonna con Bambino in gloria e santi Andrea e Pietro, è di Tiziano Vecellio.
Centro storico di Serravalle[modifica | modifica wikitesto]
A nord del centro città si trova il centro storico di Serravalle, formato da piazze e viuzze con ai lati stupendi palazzi cinquecenteschi, dimore degli abitanti prima della fusione tra Serravalle e Ceneda.
Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]
Pino monumentale[modifica | modifica wikitesto]
In località Costa sorge un grande Pinus pinea, la cui circonferenza è di 3,1 metri, per un'altezza di 20; è classificato nella lista dei circa 22.000 alberi monumentali italiani tutelati dalla guardia forestale e uno dei 16 dislocati in provincia di Treviso[9].
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[10]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 2 922, ovvero il 10,3% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[11]:
- Macedonia del Nord 404
- Romania 375
- Ucraina 354
- Marocco 269
- Albania 229
- Bangladesh 132
- Senegal 106
- Nigeria 96
- Moldavia 86
- Cina 76
- Sri Lanka 76
Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Istruzione[modifica | modifica wikitesto]
Scuole
Ci sono 5 scuole dell'infanzia pubbliche,più altre paritarie. Vi sono inoltre 8 scuole elementari pubbliche e due paritarie, ci sono 4 scuole medie di cui due sono paritarie. Nella città sono situate molteplici scuole superiori tra cui:
1) liceo classico
2) liceo delle scienze umane
3) liceo scientifico
-ordinario
-scienze applicate
4) liceo scientifico ad indirizzo sportivo
5) liceo scientifico ad indirizzo digital business creativity
6) liceo artistico
-Arti Figurative
-Architettura e Ambiente
-Design della Moda
-Design del Gioiello
-Design Industriale
-Grafica
-Audiovisivo Multimediale
7) istituto professionale statale per l'industria e l'artigianato (IPSIA)
-manutenzione e assistenza tecnica
-industria e artigianato per il made in italy
-gestione delle acque e risanamento ambientale
8) istituto professionale statale per i servizi alberghieri e di ristorazione(IPSSAR) [alberghiero]
-accoglienza
-sala
-cucina
9) istituto tecnico tecnologico (ITT)
-informatica e telecomunicazioni
-elettrotecnica e elettronica
10) ist. Tecnico economico (ITE)
-amministrazione finanza e marketing
-relazioni internazionali per il marketing
- turistico
n°7,9,10 i.i.s. vv città della vittoria
n°8 ipssar a. beltrame
n°6 liceo munari
n°4,5 dante international college
n°1,2,3 licei a. flaminio
Musei[modifica | modifica wikitesto]
Museo di geologia di Nove[modifica | modifica wikitesto]
Vi sono raccolti circa 1.500 reperti donati da Egidio Visentini, il tutto corredato da pannelli illustrativi, con particolare riferimento alla storia geologica locale e delle Dolomiti. Il museo, gestito dalla pro loco Nove-San Floriano, si trova presso la sede di quest'ultima, a Nove. La visita è gratuita previa prenotazione[12].
Museo della battaglia[modifica | modifica wikitesto]
Il museo dotato delle più moderne tecnologie permette attraverso le diverse sezioni La Trincea, L'armeria, L'occupazione, Dalla Battaglia al Mito, Memoriale dei Cavalieri di Vittorio Veneto, distribuite sui tre piani dell'edificio di scoprire le diverse testimonianze di quella che fu ricordata come La Grande Guerra che proprio a Vittorio Veneto si concluse.
Museo del Cenedese[modifica | modifica wikitesto]
Ospitato in quella che fu l'antica Loggia della Comunità di Serravalle raccoglie nelle diverse sezioni le memorie archeologiche, storiche ed artistiche dell'antico territorio Cenedese. Tra le opere più importanti spiccano lo splendido rilievo in cartapesta della Madonna con il Bambino di Jacopo Sansovino, i dipinti di Pietro Paietta.
Oratorio dei Santi Lorenzo e Marco della confraternita dei Battuti di Serravalle[modifica | modifica wikitesto]
Riconosciuto nel 2015 dal Touring Club Italiano come uno dei gioielli nascosti d'Italia. L'interno dell'oratorio è decorato da un ciclo di affreschi, realizzati nel corso della prima metà circa del XV secolo da diversi artisti, riferibili alla cosiddetta "pittura gotico devozionale".
Galleria civica di arte medievale, moderna e contemporanea VITTORIO EMANUELE II[modifica | modifica wikitesto]
Ha sede presso Villa Croze elegante villa nel centro della città lungo viale della Vittoria. Raccoglie la collezione personale di Giovanni Paludetti (1912-2002), uomo di grande cultura fu insegnante e preside in vari istituti, collaborò con diverse testate giornalistiche e pubblicò libri di poesie, saggi di storia e di arte. Al suo interno raccolte di disegni, stampa, dipinti, sculture e arredi. pesenti opere del Paietta, Gina Roma, Filippo De Pisis, Cillo, Tonello, Cadorin.
Museo del Baco da Seta[modifica | modifica wikitesto]
Ambientato in una ex Filanda in località San Giacomo di Veglia, documenta attraverso strumenti, attrezzature, pubblicazioni, filmati e foto d'epoca, una delle principali risorse economiche presenti a Vittorio Veneto dalla fine del XVIII secolo ai primi decenni del XX, l'allevamento e lavorazione del baco da seta.
Museo diocesano Albino Luciani[modifica | modifica wikitesto]
Museo diocesano di scienze naturali Antonio De Nardi[modifica | modifica wikitesto]
Palazzo Minucci poi De Carlo[modifica | modifica wikitesto]
Media[modifica | modifica wikitesto]
Teatro[modifica | modifica wikitesto]
A Vittorio Veneto ha sede la prestigiosa Accademia Teatrale Lorenzo Da Ponte, scuola d'arte drammatica che annovera tra i suoi allievi Irene Casagrande, protagonista di Intreatment e di 1992 e Ludovico Girardello, protagonista del film di Gabriele Salvatores "Il ragazzo invisibile". L'Accademia Lorenzo Da Ponte ogni anno gestisce una rassegna estiva di teatro classico che attira pubblico da tutto il Nord Italia.
Musica[modifica | modifica wikitesto]
Ogni anno a Vittorio Veneto si svolge il Concorso Nazionale Corale Trofei Città di Vittorio Veneto, che vede confrontarsi i migliori cori provenienti da tutta Italia. Da alcuni anni, il Concorso è stato affiancato dalla Rassegna nazionale di cori scolastici "Roberto Goitre" e dal Festival nazionale di cori giovanili e di scuole superiori. Sempre annualmente viene indetto all'interno del concorso il Gran Premio dedicato al celebre compositore ed elaboratore vittoriese Efrem Casagrande.
La città è inoltre sede del concorso nazionale biennale di violino e delle Rassegne Nazionali D'Archi “Mario Benvenuti”, che rappresentano un punto di riferimento nel panorama dei concorsi italiani rivolti ai più giovani violinisti, violisti, violoncellisti e contrabbassisti. Proprio a Vittorio Veneto si è tenuto un concerto alla memoria di Alberto Gentili.
Cinema[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1996 a Vittorio Veneto sono state girate alcune scene di guerra del film Amare per sempre (titolo originale In love and war) di Richard Attenborough con Sandra Bullock e Chris O'Donnell[13].
Nel 2000 sono state girate alcune riprese del film Vajont di Renzo Martinelli[14]. Il set per le scene riguardanti la città di Longarone è stato allestito in Piazza Giovanni Paolo I a Ceneda, la quale per la sua struttura era molto simile alla piazza principale di Longarone, prima del disastro del Vajont.
Dal 2010 vi si tiene il Vittorio Veneto Film Festival, festival internazionale di cinema per ragazzi, organizzato dall'Associazione 400 Colpi e diretto da Elisa Marchesini. La quinta edizione si è tenuta dall'8 al 13 aprile 2014.[15]
Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]
Frazioni e suddivisione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]
Secondo quanto emerge dallo statuto, il comune non riconosce al suo interno alcuna frazione, tuttavia sono presenti numerosi centri abitati ancora ben distinti dai due sobborghi che formano il capoluogo. D'altra parte, l'autonomia locale è garantita dall'esistenza di sette quartieri: di seguito sono riportate le circoscrizioni con i principali abitati che ne fanno parte.
- 1 - Val Lapisina: Fadalto, Nove, San Floriano, Savassa, Forcal, Longhere, Maren, Fais.
- 2 - Serravalle-S. Andrea: San Lorenzo, Serravalle
- 3 - Centro: Centro[16], Salsa
- 4 - Costa-Meschio: Costa, Meschio
- 5 - Ceneda: Ceneda Alta e Ceneda Bassa (Santi Pietro e Paolo)
- 6 - San Giacomo: San Giacomo di Veglia
- 7 - Val dei Fiori: Carpesica, Cozzuolo, Formeniga
È presente il nucleo abitativo disabitato di Borgo Brigola.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1946 | 1951 | Giovanni Poldemengo | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
1951 | 1956 | Vittorio Della Porta | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1956 | 1960 | Ferruccio Faggin | Partito Socialista Italiano | Sindaco | |
1960 | 1961 | Enrico Talin | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1961 | 1965 | Mario Ulliana | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1965 | 1975 | Aldo Toffoli | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1975 | 1982 | Giorgio Pizzol | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
1982 | 1988 | Franco Concas | Partito Socialista Italiano | Sindaco | |
1988 | 1995 | Mario Botteon | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1995 | 1999 | Antonio Della Libera | Centrosinistra | Sindaco | |
1999 | 2009 | Giancarlo Scottà | Lega Nord | Sindaco | |
2009 | 2014 | Gianantonio Da Re | Lega Nord | Sindaco | |
2014 | 2019 | Roberto Tonon | Centrosinistra | Sindaco | |
2019 | in carica | Antonio Miatto | Lega Nord | Sindaco |
Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]
São Caetano do Sul, dal 1984
Finale Ligure, dal 1998
Criciúma, dal 2000
Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]
La denominazione del comune fino al 1923 era Vittorio[17].
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
Strade[modifica | modifica wikitesto]

Autostrade[modifica | modifica wikitesto]
- Vittorio Veneto è attraversata dall'autostrada A27 Venezia-Belluno.
Dispone di tre uscite:
- Vittorio Veneto sud
- Vittorio Veneto nord
- Fadalto - Lago di Santa Croce
Strade statali[modifica | modifica wikitesto]
Tangenziale est (SS51 variante)[modifica | modifica wikitesto]
È in costruzione un traforo che collegherà la località "sega" vicino al casello A27, con la località "sant' Andrea", quartiere residenziale vicino al centro città, quest'opera rendera il traffico del centro storico di serravalle più fluido e privo di mezzi pesanti che difficoltavano a passare tra i palazzi storici; intasando il traffico
Autobus[modifica | modifica wikitesto]
Vittorio Veneto dispone di una rete di autobus urbani costituita da 9 linee che copre l'intero comune e le zone limitrofe. + 3 linee di navette scolastiche.
Nella zona centrale del centro è ubicata la stazione degli autobus extraurbani, punto di collegamento tra la pianura padana e il bellunese. Da qui si diramano linee verso il pordenonese, il trevigiano e il vicentino
Il servizio di mobilità è reso possibile dalla società "MOM".
Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]
La città di Vittorio Veneto possiede due stazioni ferroviarie servite dalla linea Belluno-Conegliano. La stazione di Soffratta situata nel quartiere di Ceneda maggiormente indicata per raggiungere la zona sud e la stazione di Vittorio Veneto situata in centro città. Sono già in atto dei lavori di elettrificazione della linea
Sport[modifica | modifica wikitesto]
Automobilismo[modifica | modifica wikitesto]
Nel territorio comunale e limitrofi viene organizzato il "Rally delle Prealpi Trevigiane" giunto nel 2012 alla 17ª edizione. Sono previste diverse prove speciali, interamente su asfalto, distribuite in due giorni.
Ma la gara automobilistica entrata nella storia è la Cronoscalata Vittorio Veneto-Cansiglio arrivata nel 2012 alla 40ª edizione e tornata proprio da quest'anno a far parte del Campionato Italiano Velocità Montagna, il massimo riconoscimento a livello nazionale. La gara odierna si svolge interamente nel territorio comunale di Fregona ma ha mantenuto il nome originale che l'ha fatta diventare grande. In passato, lungo i tornanti che portano al Passo La Crosetta, si sono sfidati i migliori specialisti delle gare in montagna e nell'albo d'oro spiccano nomi come Tazio Nuvolari, Arturo Merzario, Mauro Nesti, Ezio Baribbi, il compianto Fabio Danti e Simone Faggioli, fino all'idolo locale e detentore del maggior numero di vittorie assolute (6) Denny Zardo.
Ciclismo[modifica | modifica wikitesto]
Le due semitappe della 21ª, e ultima, tappa del Giro d'Italia 1988 si sono concluse a Vittorio Veneto con le vittorie dello svizzero Urs Freuler nella prova in linea e del polacco Lech Piasecki nella prova a cronometro.
È stata inoltre sede di tappa per altre sette volte:
Anno | Tappa | Partenza | km | Vincitore di tappa | Maglia Rosa |
---|---|---|---|---|---|
1937 | 15ª | Forlì | 266 | ![]() |
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1947 | 14ª | Padova | 132 | ![]() |
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1961 | 18ª | Trieste | 161 | ![]() |
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1966 | 21ª | Belluno | 181 | ![]() |
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1968 | 13ª | Cortina d'Ampezzo | 163 | ![]() |
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1985 | 5ª | Selva di Val Gardena | 225 | ![]() |
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1988 | 21ª 1ª Semitappa | Jesolo | 73 | ![]() |
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1988 | 21ª 2ª Semitappa | Vittorio Veneto C | 43 | ![]() |
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2014 | 17ª | Sarnonico | 204 | ![]() |
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Nel Giro d'Italia 1937, la tappa successiva, la 16ª, fu la Vittorio Veneto - Merano, che entrò nella storia per l'ingresso della prima volta delle Dolomiti con il Passo Rolle e il Passo Costalunga, splendido scenario tra le Pale di San Martino, il Latemar e il Catinaccio. Il Giro d'Italia 1961 è stato il Giro del Centenario dell'Unità d'Italia e furono toccate le città più importanti della storia d'Italia come Torino, Firenze, Roma, Trento, Trieste, e anche Vittorio Veneto. La 21ª tappa del Giro d'Italia 1966 fu caratterizzata dal primo e sinora unico passaggio della carovana rosa sul Passo San Boldo. Nel Giro d'Italia 1968 durante la 13ª tappa Lino Farisato, scalatore vicentino e gregario del Cannibale è in fuga con Giancarlo Polidori, Vito Taccone e il tedesco Rudi Altig. Con un colpo da maestro lascia la pericolosa compagnia sul Nevegal mentre i tre non reagiscono e non si organizzano neanche quando vengono raggiunti dallo spagnolo Mariano Díaz e Farisato va a catturare la prima delle due più prestigiose vittorie della carriera, l'altra è quella di Ponte di Legno dopo il Gavia al Giro d'Italia 1971. La classifica finale del Giro d'Italia 1988 conclusosi a Vittorio Veneto in occasione dei settant'anni dalla fine della prima guerra mondiale vede il trionfo dello statunitense Andrew Hampsten per 1'43" sull'olandese Erik Breukink, il vincitore dell'eroica tappa Chiesa in Valmalenco - Bormio del 5 giugno 1988 entrata nella storia del ciclismo mondiale per la tormenta di neve sul Gavia. Passano ben 26 anni per il successivo arrivo di tappa: si dovrà attendere la 17ª tappa del Giro d'Italia 2014, mercoledì 28 maggio[18]. La carovana partì da Sarnonico, percorse la Valsugana, superò le "scale" di Primolano, attraversò Feltre, Valdobbiadene e Pieve di Soligo, affrontò il Muro di Ca' del Poggio ed entrò in Vittorio Veneto da Carpesica[19]. L'arrivo fu posto in Viale della Vittoria e a vincere fu Stefano Pirazzi[20][21][22].
Altri sport[modifica | modifica wikitesto]
Le principali squadra di calcio della città sono l'Unione Sportiva Vittorio Veneto e, per quanto riguarda il campionato femminile, la Permac Vittorio Veneto. Inoltre, vi sono nati alcuni sportivi degni di nota: Ilario Castagner (ex allenatore calcio), Luigi Polentes (calciatore), Samuela De Nardi (moto), Francesca Segat (nuoto), Giampietro De Faveri (triathlon), Livio Pin (calciatore), Gabriele Pin (ex calciatore), Elvi Pianca (calciatore), Diego Bortoluzzi (ex calciatore, ora allenatore), Renato Longo (ciclocross), Marisa Celletti (campionessa italiana di judo), Ivan Carminati (capo dei preparatori atletici dell'Internazionale, già preparatore della nazionale inglese, Lazio, Parma e Reggina), Andrea Poli (calciatore), Michele Fornasier (calciatore) ed il compianto ex calciatore ed allenatore Paolo Barison al quale e stato intitolato lo stadio comunale di Vittorio Veneto. Nella sua carriera di calciatore vanta la presenza in squadre come: Genoa, Milan (Vincitore della Coppa Campioni del 1963) Sampdoria, Roma, Napoli e vesti´ per 9 volte la maglia della Nazionale.
Judo[modifica | modifica wikitesto]
In città si svolge da 20 anni il più importante torneo di judo nazionale, il Trofeo "Città della Vittoria": solo nell'ultima edizione hanno partecipato oltre 1.500 atleti provenienti da tredici nazioni, tra cui Ucraina, Marocco, Russia, Azerbaigian. Al torneo partecipano tutti i migliori judoka italiani dei gruppi militari, che formano poi il blocco della nazionale.
Atletica[modifica | modifica wikitesto]
Dal 2004 da Vittorio Veneto parte la Maratona di Treviso, manifestazione che negli anni ha visto un crescendo di partecipanti culminato nell'edizione 2007 con circa 4000 podisti.
Dal 2010, in occasione dei festeggiamenti della patrona di Vittorio Veneto il 22 agosto, l 'Associazione Pro Loco di Vittorio Veneto organizza la "Cronoscalata di Sant'Augusta": il percorso, lungo 1,2 km per un dislivello complessivo di 200 m con circa 300 gradini, si estende lungo i tornanti che portano al Santuario di Santa Augusta. Il record del tracciato stabilito nell'edizione del 2011 è di 6'44", stabilito da Abdoullah Bamoussa.
Triathlon[modifica | modifica wikitesto]
Dal 2 giugno 2010 si disputa presso il complesso delle piscine comunali e della pista di atletica leggera il "Triathlon Super Sprint Città di Vittorio Veneto" organizzato da "ASD Silca Ultralite Vittorio Veneto", aperto sia alle categorie giovanili e sia dal 2012 a quelle amatoriali.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2019.
- ^ Giulio Ceva, Teatri di guerra. Comandi, soldati e scrittori nei conflitti europei, Franco Angeli Editore, 2005, p. 142, ISBN 88-464-6680-2.
- ^ Pro Loco Vittorio Veneto - Centro cittadino.
- ^ Italia da scoprire. Viaggio nei centri minori, Milano, Touring Editore, 1996, p. 118, ISBN 88-365-0656-9.
- ^ Collezione celerifera delle leggi, dei decreti e delle istruzioni e circolari, anno LIII, Firenze, Tipi della Stamperia Reale, 1874, p. 99.
- ^ Mary Falco Moretti, Stemmi di Comuni e Provincie venete. Analisi araldica dei Comuni mandamentali del Veneto, Venezia, Edizioni In Castello, 1985, p. 81.
- ^ Città di Vittorio Veneto e Scuola Media Statale "Lorenzo Da Ponte", "Cittadini Onorari di Vittorio Veneto", Collana "Storia e Memoria" n° 1, TipSe, Vittorio Veneto, gennaio 2004, pag.160
- ^ www.quirinale.it
- ^ Cfr. il censimento nazionale degli alberi monumentali Archiviato il 26 giugno 2014 in Internet Archive.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2017 per sesso e cittadinanza, ISTAT. URL consultato il 2 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
- ^ Museo di Geologia di Nove, Comune di vittorio Veneto. URL consultato il 23 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2012).
- ^ Informazioni dall'Internet Movie Database
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- ^ Sito web del Vittorio Veneto Film Festival Archiviato il 4 settembre 2012 in Internet Archive.
- ^ Si intendono i rioni sorti tra Ceneda e Serravalle.
- ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
- ^ A Vittorio Veneto vince Pirazzi. Quintana resta in rosa - Notizie Giro d'Italia 2014
- ^ Percorso Tappa 17 - Giro d'Italia 2014 - Gazzetta dello Sport
- ^ SCHEDA Il Giro tra Vittorio e il Grappa - Sport - la Tribuna di Treviso
- ^ Vittorio fa festa al Veneto in fuga - Sport - la Tribuna di Treviso
- ^ Il Paese dei Balocchi e le tavole imbandite - Sport - la Tribuna di Treviso
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Battaglia di Vittorio Veneto
- Diocesi di Vittorio Veneto
- Stazione di Vittorio Veneto
- Stazione di Soffratta
- Cattedrale di Vittorio Veneto
- Duomo di Serravalle
- Chiesa di San Gottardo (Vittorio Veneto)
- Chiesa di Santa Giustina (Vittorio Veneto)
- Cronoscalata Vittorio Veneto-Cansiglio
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito della Pro Loco Vittorio Veneto, su prolocovittorioveneto.it.
- Sito del Consiglio di Quartiere n.° 1 Val Lapisina, su sites.google.com.
- Sito del Consiglio di Quartiere n.° 3 Centro, su vittoriovenetoquartierecentro.it. URL consultato il 28 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2009).
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