Tiziana Weiss

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Tiziana Weiss
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Alpinismo
 

Tiziana Weiss (Trieste, 2 febbraio 1952Verona, 26 luglio 1978) è stata un'alpinista italiana.

La tomba di Tiziana Weiss a Barcola, Trieste

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Formatasi nell’ambiente alpinistico triestino, frequentando fin da giovanissima la Val Rosandra, nel 1970, incontra Enzo Cozzolino[1], l’arrampicatore triestino che è stato uno degli esponenti del movimento che ha aperto la via al settimo grado, e che sarà per lei prima maestro e poi compagno di vita. Alpinista totale, ha arrampicato sia su calcare e dolomia, sia su granito. La sua attività spazia su tutto l'arco alpino nel corso degli anni settanta.

Pur arrampicando da capocordata su difficoltà classificate estreme, ha vissuto e interpretato l’alpinismo non come mera pratica sportiva ma come un percorso più complesso. È tra le poche donne che in quegli anni affrontano il sesto grado da capocordata[2]. Tra le centinaia di scalate dolomitiche è da rimarcare la prima invernale della via Castiglioni-Detassis al Sass Maor, salita con Piero Mozzi e lo spigolo Tissi alla Torre Trieste, in cordata femminile assieme a Riccarda de Eccher.

Per i meriti alpinistici, nel 1975, le viene conferito il Premio Panathlon Sport e Studio[3], lo stesso premio che cinque anni prima era stato di Enzo Cozzolino. A metà degli anni settanta il suo nome inizia ad essere conosciuto al di fuori dell’ambiente triestino. Arrampica con importanti alpinisti, alcuni incontrati in montagna, altri ai festival di Trento o ai raduni, come Gino e Silvia Metzeltin Buscaini, Peter Habeler, Giampiero Motti, Franco Piana, Alessandro Gogna. Dopo la laurea in Scienze Naturali, si dedica all’insegnamento. Da sempre affascinata dalle montagne himalayane partecipa alla spedizione che salirà l’Annapurna III[4], dove si adopera ad attrezzare i campi intermedi per la cordata di punta. L’esperienza la porta a decidere di riprovare partecipando alla spedizione che nel 1980 si propone di salire sull’Everest[5].

Il 23 luglio 1978 è sulla via Frisch-Corradini alla Pala del Rifugio nelle Pale di San Martino, una salita già percorsa. Cade durante una manovra di corda, per lo sciogliersi di un nodo. Muore tre giorni dopo nell’ospedale di Verona.[4][6] Riposa nel piccolo cimitero di Barcola alle porte di Trieste.

Attività alpinistica di rilievo[modifica | modifica wikitesto]

  • Tofane - Tofana di Rozes - via Tridentina Bonatti-Contini - 06/01/73 - 1^ invernale
  • Pale di S.Martino - Sass Maor - via Castiglioni Detassis - 21-22/12/74 - 1^ invernale
  • Pale di S.Martino - Sass d'Ortiga - via delle Guide - parete N - 06/07/75 - 1^ ripetizione
  • Brenta - Torre di Brenta - via Alimonta - 20/07/75 - 1^ ripetizione
  • Brenta - Torre Prati - via degli Astronauti - 23/07/75 - 2^ ripetizione
  • Civetta - Torre Trieste - via Tissi - 21/09/75 - 1^ femminile

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • "Sogni", Le Alpi Venete, 1971-1, Primavera estate, pag. 49
  • "Enzo Cozzolino (in memoria)", 1972-2, Autunno inverno, pag. 74
  • "Una cresta da incubo", 1973-1, Primavera estate, pag. 21
  • "Considerazioni di una sera in Civetta", 1974-1, Primavera estate, pag. 49
  • "Una via come tante", 1975-1, Primavera estate, pag. 17
  • "Schiodatori", 1975-1, Primavera estate, pag. 55
  • "Il Cimon della Pala (recensione libro)", 1976-2, Autunno inverno, pag.171

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2008/07/27/NZ_10_SPAL.html
  2. ^ Emanuele Cassarà, Un alpinismo irripetibile, Arti Grafiche San Rocco, Grugliasco, 1996
  3. ^ Copia archiviata, su panathlontrieste.it. URL consultato il 28 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2016).
  4. ^ a b http://www.caixxxottobre.it/la-sezione/10-la-xxx-ottobre/la-biblioteca/336-la-biblioteca
  5. ^ Messaggero Veneto - Dalla parete alla pittura - 11/12/2007
  6. ^ http://www.paretiverticali.it/VIA%20FRISCH%20-%20CORRADINI%20ALLA%20PALA%20DEL%20RIFUGIO.htm

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Spiro dalla Porta Xydias,OH COME È BELLO quaranta anni di parete, Edizioni Nuovi Sentieri, Belluno, 1985
  • Spiro Dalla Porta Xydias, SE TU VENS… Cento anni di alpinismo triestino, Edizioni Lindt, Trieste, seconda edizione, 1985
  • Spiro dalla Porta Xydias, DONNE IN PARETE, Nordpress, Trieste, 2004
  • Spiro dalla Porta Xydias, ARRIVA LA TRENTA, Storie e imprese di alpinisti triestini, Edizioni Lindt, Trieste, 2011
  • Williams Cicely, DONNE IN CORDATA, con un'appendice a cura di Silvia Metzeltin Buscaini, Dall’Oglio, Milano, 1980
  • Livio Sirovich e Fabrizio Martini, Il Tinisa; ambiente e cultura di una montagna carnica (guida al sentiero naturalistico «Tiziana Weiss» tra Ampezzo e Sauris), Lint 1983, premio Cardo d'Argento al Festival della Montagna di Trento, ristampato nel 1992.
  • Emanuele Cassarà, Un alpinismo irripetibile, Arti Grafiche San Rocco, Grugliasco, 1996.
  • Nereo Zeper, Gli uomini e le montagne, Produzione Rai Regione FVG, 1998

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]