Tito Verginio Tricosto Celiomontano (console 448 a.C.)
| Tito Verginio Tricosto Celiomontano | |
|---|---|
| Console della Repubblica romana | |
| Nome originale | Titus Verginius Tricostus Caelimontanus |
| Gens | Gens Verginia |
| Consolato | 448 a.C. |
Tito Verginio Tricosto Celiomontano, in latino Titus Verginius Tricostus Caelimontanus (fl. V secolo a.C.), è stato un politico romano del V secolo a.C.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Tito Verginio Tricosto Celiomontano fu eletto con console nel 448 a.C. insieme al collega Larcio (o Spurio) Erminio Coritinesano Aquilino[1][2]. Appartenente al ramo Tricosto della Gens Verginia, suo padre era forse Spurio Verginio Tricosto Celiomontano, console nel 456 a.C. o Aulo Verginio Tricosto Celiomontano, console nel 469 a.C., questi ultimi probabilmente fratelli.
La storiografia romana ci informa che sotto il suo consolato non si verificarono eventi importanti.
«[I due consoli], privi di particolari inclinazioni nei confronti della plebe o del patriziato, mantennero la pace in Patria e all'estero»
Fu durante il suo consolato che il tribuno della plebe Lucio Trebonio Aspro propose al Senato la Lex Trebonia: dopo che erano stati eletti solo cinque dei dieci tribuni previsti, per legge sarebbero stati i primi cinque a dover nominare i colleghi, dopo che furono scelti due patrizi (Spurio Tarpeio Montano Capitolino e Aulo Aternio Varo Fontinale, consoli nel 454 a.C.), temendo che ciò fosse usato dal Senato come strumento per controllare i tribuni, la Lex Trebonia stabilì che l'assemblea dovesse continuare ad oltranza fino all'elezione di tutti e dieci i tribuni. Fu dalla sua fiera opposizione ai patrizi che Lucio Trebonio guadagnò il soprannome di Aspro[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Diodoro Siculo, Storia universale, XII, 11
- ^ Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, XI, 51
- ^ Tito Livio, Ab urbe condita, III, 65, 3-4