The Little King

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The Little King
serie regolare a fumetti
Lingua orig.inglese
PaeseUSA
AutoreOtto Soglow
1ª edizione1930 – 1975
Genereumoristico

The Little King (nota in Italia anche come Piccolo Re, Re Puccio o Re Bombolo) è stata una serie a fumetti ideata da Otto Soglow nel 1929.[1][2][3] La serie venne pubblicata negli Stati Uniti d'America fino alla morte dell'autore nel 1975 divenendo una delle serie più famosa e amata della storia del fumetto americano[4] e, oltre a essere pubblicata anche in altri paesi del mondo, ispirò varie serie di cartoni animati e i personaggi vennero impiegati come testimonial per campagne pubblicitarie della Standard Oil.[3][5][6] La serie venne premiata nel 1966 dalla National Cartoonists Society.[3][7] Il protagonista era un piccolo uomo baffuto e barbuto e vestito di velluto e ermellino, largo quanto era alto, sempre allegro quanto infantile che viveva per divertirsi. In quanto monarca, ottiene tutto ciò che vuole.[2][8]

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

Riproduzione del protagonista della serie su un aereo B-25J Mitchell 44-86872 in mostra nell'hangar della seconda guerra mondiale al Warner Robins Museum of Aviation in Georgia, Stati Uniti.

Il personaggio esordì in alcune vignette realizzate da Soglow pubblicate sul New Yorker e presto divenne protagonista di una serie regolare che esordì il 7 giugno 1930, sempre sul New Yorker, raggiungendo presto il successo. La serie venne pubblicata anche in formato comic book dal 1933.[4][5] Il successo della serie attirò l'attenzione di William Randolph Hearst che la volle per la sua syndication, la King Features Syndicate, ma gli obblighi contrattuali di Soglow impedivano la rescissione del contratto col New Yorker. Soglow quindi produsse per Hearst una nuova serie con caratteristiche e personaggi principali simili, The Ambassador, che venne distribuita così dal King Features fino a che non si estinsero gli obblighi contrattuali.[9] Una settimana dopo la conclusione della sua pubblicazione sul New Yorker, The Little King riprese le pubblicazioni distribuita dal Features esordendo sui quotidiani di Hearst il 9 settembre 1934.[2][5] La serie continuò con successo fino alla morte dell'autore nel 1975.[3]

Altri media[modifica | modifica wikitesto]

Cinema

  • The Little King (1933-1934): serie di cortometraggi animati realizzati dai Van Beuren Studios.[3]
  • Betty Boop Meets The Little King (1935): cortometraggio realizzato dai Fleischer Studios.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ FFF - LITTLE KING, su lfb.it. URL consultato il 23 gennaio 2019.
  2. ^ a b c Guida Fumetto Italiano, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 23 gennaio 2019.
  3. ^ a b c d e f (EN) Otto Soglow, su lambiek.net. URL consultato il 23 gennaio 2019.
  4. ^ a b Don Markstein's Toonopedia: The Little King, su toonopedia.com. URL consultato il 23 gennaio 2019.
  5. ^ a b c Jared, The Comics Journal Gardner, Otto Soglow and The Ambassador (excerpt), su tcj.com, 29 ottobre 2007. from The Comics Journal #286
  6. ^ graphic-design.tjs-labs.com, http://graphic-design.tjs-labs.com/gallery-view.php. URL consultato il 23 gennaio 2019.
  7. ^ National Cartoonists Society, The Reuben, su reuben.org.
  8. ^ (EN) The Little King Vintage Comic Strip for April 15, 2012, su Comics Kingdom. URL consultato il 23 gennaio 2019.
  9. ^ Time Magazine, Old King, New Kingdom, su time.com, 17 settembre 1934. URL consultato il 23 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianni Bono, Guida al fumetto italiano, Epierre, 2003.

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