Thérèse Sita-Bella

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Thérèse Sita-Bella, pseudonimo di Thérèse Bella Mbida (1933Yaoundé, 27 febbraio 2006), è stata una regista cinematografica, giornalista, pilota e modella camerunese, la prima donna pilota e la prima donna regista di cinema del Camerun.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque nella tribù Beti nel sud del Camerun e venne educata dai missionari cattolici. Negli anni '50, dopo aver ottenuto il diploma di maturità in una scuola nella capitale camerunese di Yaoundé, andò a Parigi per continuare gli studi. Fu in Francia che si sviluppò il suo interesse per il giornalismo e il cinema.

Nel 1955, Sita-Bella iniziò la sua carriera come giornalista. Più tardi, nel 1963, divenne la prima donna regista cinematografica in Camerun e in tutta l'Africa. Dal 1964 al 1965, lavorò in Francia per il quotidiano francese La Vie Africane, che co-fondò. Dopo essere tornata in Camerun nel 1967, entrò nel Ministero dell'Informazione e divenne Vice Capo del servizio dell'Informazione[1].

Tam Tam à Paris[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1963, diresse il documentario Tam-Tam à Paris, che ha seguito una troupe del Camerun National Ensemble durante una tournée a Parigi[2]. Tam Tam à Paris è spesso citato come il primo film di una donna dell'Africa subsahariana[3]. Nel 1969, Tam Tam à Paris partecipò alla prima Settimana del cinema africano, un festival che in seguito divenne noto come FESPACO[4].

Sita-Bella viene considerata una pioniera e una delle rare donne che lavoravano nel cinema dominato dagli uomini. Parlando dell'industria cinematografica negli anni '70 diceva:

«Operatrice di macchina negli anni 1970? A quei tempi eravamo pochissimi, c'erano pochi indiani occidentali, una donna senegalese che si chiamava Safi Faye e io. Ma sai che il cinema non è un affare da donna[5]»

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Il 27 febbraio 2006 morì in un ospedale di Yaoundé per complicazioni a seguito dell'operazione di rimozione del tumore per un cancro al colon[6] e fu sepolta nel cimitero di Mvolye.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

A lei è stata intitolata la sala cinematografica all'interno del Camerun Cultural Centre.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Thérèse Sita-Bella, vol. 233. URL consultato il 16 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2019).
  2. ^ (EN) Women in Film in Cameroon: Thérèse Sita-Bella, Florence Ayisi, Oswalde Lewat and Josephine Ndagnou, vol. 4, DOI:10.1386/jac.4.2.191_1.
  3. ^ (EN) Africa in Motion: Lost African Classics, su africa-in-motion.org.uk. URL consultato il 16 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2007).
  4. ^ African Women and the Documentary: Storytelling, Visualizing History, from the Personal to the Political, vol. 8.
  5. ^ (EN) Sita Bella: The Final Journey of a Renaissance Woman, su dibussi.com.
  6. ^ (FR) Jean-François Channon, La grande Sita Bella est morte, su bonaberi.com, 28 febbraio 2006. URL consultato il 13 luglio 2013.
  7. ^ Copia archiviata, su crtv.cm. URL consultato il 16 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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