Thetystrombus latus

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Thetystrombus latus
Thetystrombus latus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Mollusca
Classe Gastropoda
Sottoclasse Caenogastropoda
Ordine Littorinimorpha
Superfamiglia Stromboidea
Famiglia Strombidae
Genere Thetystrombus
Specie T. latus
Nomenclatura binomiale
Thetystrombus latus
Gmelin, 1791
Sinonimi

Strombus bubonius Lamarck, 1822
Strombus mediterraneus Duclos, 1844
Strombus latus Gmelin, 1791
Persististrombus latus (Gmelin, 1791)

Thetystrombus latus, noto anche come Strombus bubonius, è un gasteropode marino attualmente presente lungo le coste del Senegal.[1]

È una specie che ha abitato il Mediterraneo in diversi periodi geologici, in particolar modo nel Tirreniano, periodo risalente a 115-120.000 anni fa, caratterizzato da un livello del mare di circa sei metri più alto di quello attuale.

Si trova, come fossile, lungo le coste del Mediterraneo e in particolar modo a Gallipoli, Cagliari e Reggio Calabria. La presenza di questo fossile ci fa capire che il periodo in cui questi organismi sono vissuti lungo le coste salentine e di tutto il Mediterraneo occidentale, era caratterizzato da condizioni climatiche quasi tropicali, tipiche dell’areale del gasteropode, in questo caso il Senegal; mediante l'osservazione dei suoi depositi fossili, si possono ricavare delle informazioni di grandissima importanza per una regione e per la sua tettonica, come ad esempio la velocità di sollevamento; infatti si è giunti a scoprire che la Calabria si sta innalzando di circa 1 millimetro all'anno verso nord est, mentre la Sicilia si sta innalzando verso sud, con il conseguente allargamento dello Stretto di Messina.

Strombus a Gallipoli[modifica | modifica wikitesto]

Lo Strombus di Gallipoli è un geosito, ovvero una località nella quale sono rappresentati in maniera esemplare eventi geologici passati; anche per questo motivo infatti è un luogo di importanza mondiale dal punto di vista scientifico e didattico e per questo è stato oggetto di numerose pubblicazioni scientifiche nazionali ed internazionali, come quella di Cosimo De Giorgi, oltre esser stato oggetto di studio in numerosi congressi europei:

  • 1953 - IV Congresso International Union for Quaternary Research (INQUA) -Associazione Internazionale per lo Studio del Quaternario
  • 1987 - Riunione Annuale del Gruppo Nazionale di Geografia fisica e Geomorfologia
  • 1993 - XII Congresso della Società Paleontologica Italiana
  • 2003 - Puglia 2003 ,Final Conference of IGCP 437 Project
  • 2003 - Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana Docenti di Geografia

Nonostante l'importanza, alcuni di questi geositi si trovano clamorosamente in uno stato di completo abbandono senza alcun tipo di protezione.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Di dimensioni variabili, generalmente sui 6–7 cm, presenta una conchiglia solida, robusta e abbastanza pesante, con un colore quasi giallastro. Vive principalmente nei fondali sabbiosi di riva o in fondali molto bassi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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