Stemma della provincia di Rieti

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Stemma della provincia di Rieti
Stemma della provincia di Rieti

Lo stemma della provincia di Rieti è costituito da uno scudo sannitico di color rosso con una banda dello stesso colore delimitata da due filetti di color oro riportante la sigla S.P.Q.S. (Senatus Populusque Sabinus) alternata a gruppi di anelli intrecciati anch'essi d'oro, lo scudo è timbrato da una corona da provincia.

Blasonatura[modifica | modifica wikitesto]

Gonfalone concesso nel 1928

Lo stemma, concesso con R.D. del 12 maggio 1928, ha la seguente blasonatura:

«Di rosso, alla banda dello stesso, bordata caricata delle lettere maiuscole S.P.Q.S. alternate da tre gruppi di anelli, intrecciati, il tutto d'oro. Motto:"Tota Sabina Civitas". Lo scudo è sormontato dalla corona di Provincia

La descrizione del primo gonfalone, concesso con lo stesso decreto dello stemma, è la seguente:

«un drappo di stoffa rettangolare terminante in basso a forma di vaso irregolare, bordato e frangiato, nei lati ed in basso d’oro con fiocchi dello stesso. Il drappo attraversato da una banda pure di rosso, bordata caricata delle stesse maiuscole S.P.Q.S. alternate da tre gruppi di anelli intrecciati con in capo il motto: Tota Sabina Civitas, il tutto d’oro. Il drappo medesimo sarà inchiodato per il lato corto ad un’asta orizzontale, terminata ai due lati con artistici pomi dorati e sospesa mediante lacci con fiocchi dello stesso ad altra perpendicolare ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate, poste a spirale e sormontata da una freccia con gambo di ottone con lo stemma della Provincia a traforo. Sul gambo è inciso il nome della Provincia con la data della sua costituzione

In seguito questo vessillo è stato sostituito con un nuovo stendardo concesso con D.P.R. del 5 giugno 2001:

«drappo di giallo con la bordatura di rosso...»

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gonfalone attualmente in uso

La prima citazione di quello che è, all'epoca, lo stemma della regione Sabina si trova nell'opera del Piazza Gerarchia ecclesiastica:

«Tiene un bel mistero e gieroglifico questa provincia della Sabina per sua impresa tre gruppi di triplicati anelli in una fascia posta in uno scudo di campo verde che attraversa dall'angolo superiore sinistro tutto il medesimo scudo sino al destro : significante il sempre fiorente imperio dei Sabini. Gli anelli, oltre gli altri significati misteriosi che seco portano, l'uno di colore rosso, l'altro di terra e l'altro bianco, denotano la congiunzione dell'uno e l'altro imperio romano e sabino dopo il famoso ratto delle vergini.[1]»

Stemma della Sabina

L'anello riportato come di terra è in realtà da tradursi (a causa di un errore del Piazza nel riportare il termine latino luteus) come dorato. Comunque questa spiegazione, abbastanza arbitraria,[1] fu in seguito ripresa dal Moroni e dal Guattani. Un gruppo di tre anelli intrecciati è visibile anche sulla facciata del Palazzo Comunale di Rieti, in corrispondenza del campanile. Altre possibili spiegazioni del significato degli anelli sono che essi vogliano richiamare le nove tribù che componevano il popolo sabino oppure che ricordino che i «Sabini avevano, come i Romani, il diritto di suffragio»[2]; il colore verde alluderebbe alla terra essendo questo popolo, all'epoca di creazione dell'arme, eminentemente agricolo.[3] La fascia dello scudo, il cui colore non è presente nell'opera del Piazza, è probabilmente color argento così come la troviamo in una mappa di fine XVII - inizio XVIII secolo (una mappa molto simile è presente nell'opera del 1790 Sabina sagra e profana, antica e moderna di Francesco Paolo Sperandio); lo scudo presente nella mappa e di colore verde e si presenta di forma barocca con a lato due festoni di frutta e fiori, rispettivamente; anche in questo caso gli anelli si presentano di colori differenti.[1]

I tre anelli intrecciati sul campanile del municipio di Rieti

Nel 1808 è il papa Pio VII, con un motu proprio del 20 dicembre, riconfermò alla provincia sabina i suoi antichi privilegi, e diede tra l'altro facoltà ai patrizi della provincia di alzare lo stemma della stessa che veniva così descritto:

«uno scudo di campo verde traversato da sinistra a destra da una fascia sulla quale campeggiano tre gruppi di triplicati anelli.[4]»

C'è anche da dire che secondo altri autori il campo dello scudo si presentava di colore rosso o di colore rosso e oro (colori forse ripresi da quelli degli anelli) e fu la prima versione quella prescelta dalla provincia di Rieti al momento di scegliersi il proprio blasone, nonostante il Palmegiani, consultato in merito dal Preside della provincia, consigliasse il verde; per il resto furono comunque seguite le sue indicazioni.[1]

Il motto "Tota Sabina Civitas", presente al di sotto dello scudo, vuole indicare la concordia presente tra i popoli della provincia quasi ad essere essi una sola città.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Lo stemma sabino, p. 93
  2. ^ a b Sito di Araldicacivica.it, su araldicacivica.it. URL consultato il 20-06-2010.
  3. ^ Lo stemma sabino, p. 94
  4. ^ Lo stemma sabino, pp. 93-94

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Palmegiani, Lo stemma sabino, in Rieti e la regione Sabina. Storia - arte - vita - usi e costumi del secolare popolo sabino. La ricostituita provincia nelle sue attività, Roma, Edizioni della rivista “Latina Gens”, 1932, pp. 91-94.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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