Stefano Magno

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Stefano Magno (1499 circa – 14 ottobre 1572) è stato uno storico italiano della Repubblica di Venezia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Stemma della famiglia Magno.

Secondo Kenneth Setton, Stefano Magno nacque intorno al 1499 (suo padre si chiamava Andrea) e morì il 14 ottobre 1572.[1] Secondo Marios Philippides nacque nel 1490 e morì nel 1557.[2] Fu membro della famiglia nobile veneziana dei Magno.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Cronaca Magno[modifica | modifica wikitesto]

La paternità del manoscritto spesso denominato Cronaca Magno è attribuita a Stefano Magno.[3] Quest'opera è basata sull'opera di Enea Silvio (Papa Pio II).[2] Stefano Magno cita spesso i dispacci di Bartolomeo Minio nella sua cronaca.[1]

Annali Veneti e del Mondo[modifica | modifica wikitesto]

La sua opera Annali Veneti e del Mondo è un manoscritto in cinque volumi archiviato nella biblioteca del Museo Correr.[1] Questo manoscritto è descritto come "una delle più importanti fonti letterarie dell'ultimo ventennio del Quattrocento", fornendo una "straordinaria copertura" di eventi di quasi tutta Europa e del Levante.[1] Copre anche la fase dell'islamizzazione degli albanesi e presenta informazioni sulla conquista musulmana della roccaforte di Scanderbeg, Krujë.[1][2]

Lo storico e ricercatore greco del XIX secolo Konstandìnos Sàthas pubblicò estratti della cronaca veneziana di Stefano Magno legati alla storia della Grecia (Μνημεία Ελληνικής Ιστορίας [Monumenti di storia greca]), che Kenneth Setton considera trascritti con noncuranza.[1]

Il primo volume dei suoi Annali Veneti e del Mondo descrive le origini delle famiglie nobili veneziane e presenta l'elenco in ordine alfabetico con le date della loro ammissione al Maggior Consiglio di Venezia, con i loro stemmi presentati a colori.[1] Il quarto volume descrive il periodo dal 1478 al 1481, e contiene una descrizione dell'assedio di Krujë nel 1478.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Setton, 1978, p. 329, nota 50.
  2. ^ a b c Philippides, Hanak, 2011, pp. 105-106.
  3. ^ Philippides, Hanak, 2011, p. 105.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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