Stazione di Ponte Resia

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Ponte Resia
stazione ferroviaria
Reschenbrücke
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBolzano
Coordinate46°28′56.32″N 11°19′21.87″E / 46.48231°N 11.322743°E46.48231; 11.322743
LineeBolzano-Merano
Bolzano-Caldaro (1898-1971)
Storia
Stato attualeDismessa
Attivazione1947
Soppressione1980
Caratteristiche
TipoFermata in superficie, passante, di diramazione
Binari1
OperatoriFerrovie dello Stato Italiane
DintorniFiume Isarco

La stazione di Ponte Resia (in tedesco Reschenbrücke) era una fermata ferroviaria posta alla diramazione delle linee Bolzano-Merano e Bolzano-Caldaro a servizio del centro abitato di Bolzano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La fermata venne inaugurata nel 1947 ed ebbe fin da subito funzione di diramazione tra le ferrovie per l'Oltradige e per il Burgraviato[1].

Il 1º gennaio 1960 la Società per Azioni Ferrovia del Renon subentrò[2] alla Società Anonima Ferrovia Transatesina (SAFT)[3] nell'esercizio della Bolzano-Caldaro che già nell'agosto 1963, in considerazione del cattivo stato di rotabili e impianti, cessò il servizio passeggeri sostituendolo con autocorse; la fermata continuò ad essere percorsa dai treni merci per Caldaro fino al 28 giugno 1971. La stazione perse così la funzione di interscambio.

Il servizio per Merano continuò fino al 1980, anno in cui venne aperta la variante della Bolzano-Merano costruita più a est rispetto al tracciato originale, allo scopo di evitare due passaggi a livello[4].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La differente tensione di alimentazione delle due linee, a 1200 V quella per Caldaro e a 3000 V quella per Merano, sempre in tensione continua, impose l'adozione di una terza rotaia laterale a servizio dei treni impegnati nella prima relazione, impianto che caratterizzava il binario della fermata[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ordine di Servizio n. 3 del 1947
  2. ^ a b La ferrovia Bolzano-Caldaro, in Mondo Ferroviario, n. 80, speciale monografico sulla ferrovia del Brennero, febbraio 1993, pp. 109-113.
  3. ^ Giovanni Cornolò, Automotrici elettriche dalle origini al 1983, Duegi Editrice, 2011, pp. 291-293. ISBN 978-88-95096-05-6
  4. ^ La linea di Merano e la ferrovia della Val Venosta, in Mondo Ferroviario, n. 80, speciale monografico sulla ferrovia del Brennero, febbraio 1993, pp. 107-109.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Alexander von Egen, Arnold Dissertori e Martin Sölva, Die Mendelbahn in Kaltern, Athesia, Bolzano, 1988. ISBN 9788870144925.
  • (DE) Martin Sölva, Die Überetscher Bahn, Bozen - Kaltern, Caldaro, Verein für Kultur- und Heimatpflege Kaltern, 1998.
  • (DE) Elisabeth Baumgartner, Eisenbahnlandschaft Tirol - Verkehrsgeschichte zwischen Kufstein und Ala im Spannungsfeld von Tourismus, Politik und Kultur, Innsbruck, Haymon, 1989. ISBN 3-85218-065-1.
  • Hans J. Rosemberger, Carlo Rosemberger, Le Ferrovie in Sudtirolo, Athesia, 1993.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]