Stazione di Cossato

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Cossato
stazione ferroviaria
Stazione lato strada
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCossato
Coordinate45°33′51.48″N 8°10′33.96″E / 45.5643°N 8.1761°E45.5643; 8.1761
Altitudine244 m s.l.m.
Lineeferrovia Biella-Novara
Storia
Stato attualeIn uso
Attivazione1939
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante
Binari3
GestoriRete Ferroviaria Italiana
OperatoriTrenitalia
InterscambiAutolinee interurbane

La stazione di Cossato è una stazione ferroviaria della linea Biella-Novara al servizio dell'omonimo comune.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione in una cartolina d'epoca

La stazione fu inaugurata assieme al resto della linea il 18 maggio 1939, diventando tuttavia operativa solo dal 20 luglio 1940[1] a causa della necessità di completare alcuni impianti[2] e dell'assenza del materiale rotabile[3].

Il 21 gennaio 1961, in anticipo rispetto alla naturale scadenza della concessione alla Società Ferrovia Biella Novara (SFBN) che aveva fino ad allora esercito la linea, la stessa venne incorporata nella rete statale e l'esercizio degli impianti fu assunto dalle Ferrovie dello Stato[4].

Il programma di profondo rinnovamento avviato nel 1991, che richiese la chiusura della linea per molti mesi, comportò per Cossato l'installazione di Apparati Centrali Elettrici a pulsanti d'Itinerario. La riapertura all'esercizio avvenne il 19 giugno dell'anno successivo[5].

Dal 2000 la gestione dell'intera linea, e con essa quella della stazione di Cossato, passò in carico a Rete Ferroviaria Italiana la quale ai fini commerciali classifica l'impianto nella categoria "Bronze"[6].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Stazione lato binari

La stazione è dotata di 3 binari passanti, di cui il secondo di corretto tracciato su cui viene svolto la maggior parte del traffico. L'impianto è telecomandato con il sistema punto-punto dal Dirigente Movimento di Rovasenda.

È inoltre presente un binario tronco per lo scalo merci, raccordato al binario 1, in direzione Biella.

Il fabbricato viaggiatori, in stile Razionalista[7][8], è a 2 piani. Entrambi sono accessibili al pubblico, che dispongono di bar, biglietteria e sala giochi. Accanto ad esso è presente una struttura sviluppata su un solo piano, con la fiancata in vetro, in cui una parte è situata la sala d'attesa e l'altra è allestita dall'Autoscuola Movicentro.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

La stazione è servita da treni regionali di Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Piemonte.

Fino al 14 dicembre 2013, la stazione era servita da collegamenti diretti verso le località di Milano Porta Garibaldi (nei giorni feriali), Pavia (corsa di andata domenica sera e ritorno venerdì pomeriggio)[9] e dai regionali veloci per Albenga (noti anche come treni del mare, effettuati nei giorni festivi del periodo estivo). Dal 14 giugno 2015 sono stati soppressi anche i collegamenti con la stazione di Santhià.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione, che RFI classifica nella categoria "Bronze"[6] e il cui fabbricato viaggiatori è affidato al comune di Cossato, è dotata di pannelli informativi audio e video per le partenze dei treni ed un impianto di videosorveglianza. Essa dispone di:

  • Biglietteria automatica Biglietteria automatica
  • Sala d'attesa Sala d'attesa
  • Servizi igienici Servizi igienici
  • Bar Bar

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione è servita dagli autoservizi ATAP.

  • Fermata autobus Fermata autobus

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luigi Ballatore, Storia delle ferrovie in Piemonte, Il Punto, Torino, 2002, pp 165-166. ISBN 978-88-88552-00-2.
  2. ^ FENIT 1946 1996, Roma, Ed. FENIT, 1996.
  3. ^ Nico Molino, 7 automotrici da Biella a Novara, in I Treni Oggi, n. 48, marzo 1985, pp. 18-24.
  4. ^ Ordine di Servizio n. 1 del 1961
  5. ^ Notizia su Tutto treno, n. 46, settembre, p. 7.
  6. ^ a b www.rfi.it, Stazioni del Piemonte, su rfi.it. URL consultato il 16 aprile 2016.
  7. ^ UIB (Unione Industriale Biellese), 150 anni di industria, industriali e società nel Biellese, su ui.biella.it.
  8. ^ Piero Ambrosio, “Finalmente il Duce fra noi!”, su storia900bivc.it. URL consultato il 24 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  9. ^ LA STAMPA - Treni, si riaccende la battaglia: “I nuovi orari scontentano tutti”

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]