Spurio Furio Medullino Fuso (console 481 a.C.)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Spurio Furio Medullino Fuso
Console della Repubblica romana
Nome originaleSpurius Furius Medullinus Fusus
GensFuria
Consolato481 a.C.

Spurio Furio Medullino Fuso, in latino Spurius Furius Medullinus Fusus (fl. V secolo a.C.), è stato un politico e militare romano del V sec. a.C.

Uno dei primi esponenti della gens Furia, un'antica gens di origine incerta[1], fu eletto nel 481 a.C. console insieme a Cesone Fabio Vibulano, che era al suo secondo mandato, in un momento di notevole inquietudine, dovuta alle lotte contro gli Equi ed i Veienti[2][3].

Durante il consolato riemersero vecchi dissensi tra patrizi e plebei, ed il tribuno della plebe Spurio Licinio[4] cercò di approfittarne per far promulgare la legge agraria. Ma furono i suoi stessi colleghi ad opporvisi e a dare sostegno, insieme ai consoli, alla riuscita della leva militare[5]. Mentre Cesone si metteva a capo della spedizione contro gli Equi, Spurio conduceva le sue truppe contro i Veienti ma durante questa campagna non accadde alcunché[6].

Secondo Dionigi invece, che lo riporta eletto in rappresentanza della plebe[7], Spurio Furio marciò contro gli Equi e Cesone Fabio contro i Veienti. La campagna di Spurio fu un successo, poiché i nemici non osarono affrontarlo, ed egli ricavò un consistente bottino, sia in denaro che in schiavi, distribuendone buona parte ai propri soldati, guadagnandosi così il favore popolare[8].

  1. ^ L'appellativo Medullino deriva da Medullia, antica città latina incorporata in Roma; ma poiché Medullinus compare nei Fasti nel 488 a.C., solo cinque anni dopo il Foedus Cassianum, questo ramo dei Furii fu certamente latino.
  2. ^ Tito Livio, Ab Urbe Condita Libri, Libro II, 43, 1-2.
  3. ^ Dionigi, Antichità romane, Libro IX, 1
  4. ^ Dionigi lo chiama Spurio Icilio, Antichità romane, Libro IX, 1
  5. ^ Tito Livio, Ab Urbe Condita Libri, Libro II, 43.
  6. ^ Tito Livio, Ab Urbe Condita Libri, Libro II, 4.
  7. ^ Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, Libro IX, 1.
  8. ^ Dionigi, Antichità romane, Libro IX, 2.
Fonti primarie
Fonti secondarie

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Fasti consulares Successore
Quinto Fabio Vibulano II
e
Gaio Giulio Iullo
(481 a.C.)
con Cesone Fabio Vibulano II
Marco Fabio Vibulano II
e
Gneo Manlio Cincinnato