Congiura dei consolari: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 5: Riga 5:
==Storia==
==Storia==


L'accusa formalmente mossa ai congiurati fu quella di aver attentato la vita del nuovo imperatore<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', [http://www.mediterranees.net/histoire_romaine/dion/Hadrien.html LXX, 2]</ref> oppure, secondo altre fonti, di aver aspirato a detronizzare Adriano.<ref name=Had4>''[[Historia Augusta]]'', ''Vita di Adriano'', 4]].</ref> Dell'epurazione dei congiurati si occupò [[Publio Acilio Attiano]], [[prefetto del pretorio]].
L'accusa formalmente mossa ai congiurati fu quella di aver attentato la vita del nuovo imperatore<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', [http://www.mediterranees.net/histoire_romaine/dion/Hadrien.html LXX, 2]</ref> oppure, secondo altre fonti, di aver aspirato a detronizzare Adriano.<ref name=Had4>''[[Historia Augusta]]'', ''Vita Adriani'', 4.</ref> Dell'epurazione dei congiurati si occupò [[Publio Acilio Attiano]], [[prefetto del pretorio]].


I quattro furono sottoposti a un sommario processo ''[[in absentia]]'' conclusosi con la loro condanna a morte. Tutti furono catturati e uccisi sul posto; Lusio Quieto e Publilio Celso catturati e uccisi a [[Baia]], Cornelio Palma a [[Terracina]], Nigrino mentre si trovava a ''[[Faventia]]'' ([[Faenza]]).
I quattro furono sottoposti a un sommario processo ''[[in absentia]]'' conclusosi con la loro condanna a morte. Tutti furono catturati e uccisi sul posto; Lusio Quieto e Publilio Celso catturati e uccisi a [[Baia]], Cornelio Palma a [[Terracina]], Nigrino mentre si trovava a ''[[Faventia]]'' ([[Faenza]]).

Versione delle 10:15, 17 gen 2018

La congiura dei consolari fu un complotto ordito ai danni dell'imperatore Adriano nel 118 da parte di un gruppo di generali romani, tra cui Gaio Avidio Nigrino, Lusio Quieto, Aulo Cornelio Palma Frontoniano e Lucio Publilio Celso, assurti a ruoli apicali ai tempi di Traiano.

È probabile che quello che è passato alla storia come complotto ai suoi danni, fu in realtà una manovra di accentramento del potere da parte dello stesso Adriano, appena elevato al rango di imperatore, contro suoi possibili oppositori. La politica di disimpegno dalle conquiste condotte con pervicacia e successo da Traiano (Adriano aveva posto fine alla guerra partica a prezzo della perdita di Assiria, Mesopotamia e Armenia) suscitarono non pochi malumori tra i vecchi vertici militari legati al precedente imperatore, che furono prontamente soffocati.

Storia

L'accusa formalmente mossa ai congiurati fu quella di aver attentato la vita del nuovo imperatore[1] oppure, secondo altre fonti, di aver aspirato a detronizzare Adriano.[2] Dell'epurazione dei congiurati si occupò Publio Acilio Attiano, prefetto del pretorio.

I quattro furono sottoposti a un sommario processo in absentia conclusosi con la loro condanna a morte. Tutti furono catturati e uccisi sul posto; Lusio Quieto e Publilio Celso catturati e uccisi a Baia, Cornelio Palma a Terracina, Nigrino mentre si trovava a Faventia (Faenza).

Note

  1. ^ Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, LXX, 2
  2. ^ Historia Augusta, Vita Adriani, 4.

Bibliografia

Fonti moderne
  • Roberto PARIBENI, Giuseppe CULTRERA, Léopold Albert CONSTANS, ADRIANO, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Fonti antiche
  Portale Antica Roma: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Antica Roma