Porta Saragozza: differenze tra le versioni

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Coordinate: 44°29′25.76″N 11°19′47.73″E / 44.49049°N 11.329924°E44.49049; 11.329924
Veduta esterna
Veduta interna
Cartolina d'epoca con, in primo piano, il binario tranviario

Porta Saragozza è una delle porte della terza cinta muraria della città di Bologna.

Storia

Porta Saragozza sorge all'incrocio fra la via omonima e i viali di Circonvallazione. Edificata per la prima volta nel XIII secolo, nel 1334 fu dotata di ponte levatoio. Per molti anni fu considerata un varco secondario e solo a partire dal 1674, quando venne costruito il lunghissimo portico che dalla porta conduce fino al Santuario della Madonna di San Luca, Porta Saragozza acquisì particolare rilievo, utilizzata come punto di partenza per le processioni verso il santuario (mentre in precedenza partivano da Porta Sant'Isaia).

La porta ha assunto le attuali fattezze a seguito di una radicale ricostruzione avvenuta tra il 1857 e il 1859, guidata dall'ingegnere e architetto Enrico Brunetti Rodati, il quale ne affidò il completamento all'architetto Giuseppe Mengoni, che ne ha totalmente modificato l'assetto originario con l'aggiunta dei torrioni cilindrici laterali collegati tramite un portico a un nuovo cassero centrale[1]. A ricordo è una lapide posta al centro della porta stessa, sul lato esterno:

"MDCCCLIX // QUESTA PORTA // AMPLIATA E COMPIUTA PER OFFERTE CITTADINE // A NOSTRA DONNA DI S. LUCA // PROTETTRICE SUPREMA DI BOLOGNA // SI VOLLE DEDICATA".

Nel 1883 fu posato, in attraversamento della porta, il binario della tranvia a vapore Bologna-Casalecchio-Vignola, soppressa nel 1938 e sostituita nel 1907, nella tratta interna alle mura, dalle linee 18 e 19 del servizio tranviario urbano, a sua volta soppresso nel 1963.

Attraverso i lavori di restauro eseguiti fra il 2007 e il 2009, Porta Saragozza è stata riportata agli antichi splendori.

Il Cassero

Il 26 giugno 1982 il cassero di Porta Saragozza venne concesso dall'amministrazione comunale al "Circolo di cultura omosessuale XXVIII Giugno", primo centro di politica e cultura gay riconosciuto in Italia. A Porta Saragozza è nata, nel 1985, l'associazione nazionale Arcigay[2], che qui ha avuto la sua sede fino al 2002.

All'interno del cassero è ospitato il "Museo della Beata Vergine di San Luca, Raccolta Storico-didattica", un museo "nato dalla volontà di valorizzare e far conoscere alla cittadinanza bolognese e ai visitatori il patrimonio devozionale, storico, artistico e culturale collegato all'Immagine della Madonna", il cui fulcro è costituito dalla collezione del dott. Antonio Brighetti[3] [4] [5]

Note

Bibliografia

  • Giancarlo Roversi, Le mura perdute. Storia e immagini dell'ultima cerchia fortificata di Bologna; Grafis Edizioni, Bologna, 1985.

Voci correlate

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