Rivoluzione informatica: differenze tra le versioni

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== Voci correlate ==
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* [[Rivoluzione digitale]]
* [[Rivoluzione permanente]]
* [[Rivoluzione permanente]]
* [[Terza rivoluzione industriale]]
* [[Terza rivoluzione industriale]]

Versione delle 16:59, 6 lug 2016

La rivoluzione informatica è un costrutto teorico all'interno del quale è possibile concettualizzare alcune tendenze nella società attuale.

Descrizione

Sono stati proposti numerosi altri termini che si focalizzano su differenti aspetti di queste tendenze sociali.

L'"uomo universale" britannico J. D. Bernal, esperto in cristallografia (1939), scrivendo alla fine degli anni trenta introdusse il termine di rivoluzione tecnica e scientifica nel suo libro La funzione sociale della scienza, per descrivere il nuovo ruolo che la scienza e la tecnologia stavano venendo ad assumere.

Il suo principale approccio era basato sul concetto che la scienza stava diventando una "forza produttiva", quindi un concetto che si innestava in maniera compatibile nella cornice marxista. Dopo alcune controversie, il termine fu adottato da autori ed istituzioni di quello che allora era il blocco sovietico. Il loro obiettivo era di mostrare che il socialismo reale era l'ambiente ideale per la rivoluzione tecnico-scientifica, cui ci si riferiva con l'acronimo STR (dall'inglese Scientific Technical Revolution).

Il libro Civilization at the Crossroads fu pubblicato nel 1969 dal filosofo Radovan Richta e diventò un punto di riferimento standard per questo argomento.

Nel 1980 Daniel Bell sfidò questo approccio con il suo testo La società post industriale, che prese in prestito il punto di vista per il quale la tendenza della società era verso quella di un'economia dei servizi, piuttosto che verso il successo del socialismo reale applicato nel blocco sovietico. Molti autori presentarono i loro punti di vista, compreso Zbigniew Brzezinski (1976) con il suo libro La società tecnotronica.

La teoria alla base della STR è scarsamente concettualizzata, per molte ragioni.

Marx prevedeva che l'ingresso della tecnologia nell'economia sarebbe avvenuto principalmente attraverso i nuovi mezzi di produzione, ovvero con la tecnologia applicata ai mezzi di produzione. Il suo modello a due settori non fa nessuna previsione del ruolo della tecnologia stessa. Nessuno dei modelli economici realizzati dagli economisti dell'era sovietica presero gli input tecnologici in seria considerazione.

L'approccio di Bell sembra a sua volta essere pieno di incongruenze. Bell seguì Colin Clark nel 1940 dividendo l'economia in tre settori e precisamente il settore primario (agricoltura, estrazione mineraria, eccetera), il settore secondario (raffinazione, industria manifatturiera) ed il settore terziario (i cosiddetti servizi). Il modello di Clark non è applicabile alla New economy attuale perché il suo "terzo settore" risulta essere la rimanenza dei primi due. Perciò, per esempio, la vendita al dettaglio o la cura della persona sono inclusi nel settore terziario assieme alle telecomunicazioni e alla Tecnologia dell'informazione. Quindi non è possibile distinguere all'interno di questo settore, ad esempio, la vendita al dettaglio dal commercio online tramite carta di credito.

Da questa suddivisione oramai obsoleta può nascere solo confusione. Così pure l'utilizzo del termine "post" mostra in ogni caso una scarsa concettualizzazione del fenomeno sociale, giacché sta semplicemente piazzando il fenomeno in successione a quello precedente senza considerazioni ontologiche approfondite ed appropriate.

La caratteristica principale della cosiddetta New Economy è l'informazione. L'informazione assieme alla materia ed all'energia fa parte dei blocchi costitutivi dell'universo. L'informazione è anche il tema centrale delle nuove scienze, che emergono a partire dal 1940, e principalmente la definizione del campo di indagine della teoria dell'informazione ad opera di Claude E. Shannon nel 1949 e della cibernetica ad opera di Norbert Wiener nel 1948.

L'informazione comincia a diventare sempre più un'attività economica, giacché industrie ed istituzioni sono coinvolte nella raccolta, elaborazione, produzione, trasmissione e distribuzione dell'informazione. Il lavoro stesso viene diviso tra lavoro informativo e lavoro manuale.

Si fa dunque avanti l'esigenza di definire un nuovo settore economico, ovvero quello del settore dell'informazione, che avrebbe assorbito attività della vecchia suddivisione in secondario e terziario. Porat (1976) misurò negli Stati Uniti il settore dell'informazione utilizzando un approccio input-output; l'OECD ha incluso statistiche sul settore dell'informazione nelle relazioni economiche dei suoi stati membri. Veneris (1984, 1990) ha esplorato gli aspetti teorici, economici e regionali della rivoluzione informatica e sviluppato una dinamica dei sistemi, una simulazione ed un modello computazionale.

Il termine rivoluzione dovrebbe essere preferito ad altri come "economia" o "società", per dare l'idea dei colossali cambiamenti sociali operati dalla rivoluzione agricola e dalla rivoluzione industriale. Sulla rivoluzione informatica si appoggia poi lo sviluppo della cosiddetta new economy.

Bibliografia

  • Bell, D. (1980) Sociological Journeys: Essays 1960-1980, Heinmann, London.
  • Bernal, J. D. (1939), The Social Function of Science, London.
  • Brzezinksi, Z (1976), Between the Rwo Ages: America in the Technetronic Era, Penguin
  • Clark, C (1940), Conditions of Economic Progress, McMillan and Co, London.
  • Grinin, L. (2007), Periodization of History: A theoretic-mathematical analysis. In: History & Mathematics. Moscow: KomKniga/URSS. P.10-38. ISBN 978-5-484-01001-1.
  • Marx, K, (1977), Il capitale, Progress Publishers, Moscow.
  • Porat, M-U (1976) The Information Economy, PhD Diss., Univ. of Stanford. Questa tesi misura il ruolo del settore informatico nell'economia USA.
  • Ricardo, D (1978) The Principles of Political Economy and Taxation, Dent, London. (first published in 1817).
  • Richta, R, Ed., (1969) Civilization at the Crossroads, ME Sharp, NY
  • Shannon, C. E. and W. Weaver, (1949), The Mathematical Theory of Communication, Urbana, Ill., University of Illinois Press.
  • Veneris, Y (1984) The Informational Revolution, Cybernetics and Urban Modelling, PhD Thesis, University of Newcastle upon Tyne, UK. Questa tesi sviluppa un modello di simulazione su larga scala della transizione da un'economia industriale a una informatica.
  • Saggio, A. (2007) Introduzione alla Rivoluzione Informatica in architettura, Roma, Carocci
  • Veneris, Y (1990) Modeling the transition from the Industrial to the Informational Revolution, Environment and Planning A 22(3):399-416.
  • Wiener, N, (1948) Cybernetics, MIT Press, CA, Mass.

Voci correlate