Museo delle cere (Caserta): differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: fix citazione web (v. discussione)
Nessun oggetto della modifica
Riga 1: Riga 1:
{{C|e' segnalata la sede vecchia, non quella attuale|musei|dicembre 2012}}
{{C|e' segnalata la sede vecchia, non quella attuale|musei|dicembre 2012}}
{{S|musei d'Italia|Caserta}}
{{S|musei d'Italia|Caserta}}
Il '''Museo delle Cere "Le Muse"''', di [[Caserta]], non è più ospitato all'interno del [[Chiostro di Sant'Agostino]] nel pieno centro storico della città.
Il '''Museo delle Cere "Le Muse"''', di [[Caserta]], non è più ospitato all'interno del [[Convento di Sant'Agostino (Caserta)|Convento di Sant'Agostino]] nel pieno centro storico della città.
Le sezioni sono rappresentate da quadri nei quali sono collocati i personaggi storici, ad oggi 27, con abiti appositamente realizzati: punto di partenza è la ricostruzione storica del periodo [[Regno delle Due Sicilie|Borbonico]] fino alla [[Commemorazione (ricordo)|commemorazione]] di grandi artisti campani.
Le sezioni sono rappresentate da quadri nei quali sono collocati i personaggi storici, ad oggi 27, con abiti appositamente realizzati: punto di partenza è la ricostruzione storica del periodo [[Regno delle Due Sicilie|Borbonico]] fino alla [[Commemorazione (ricordo)|commemorazione]] di grandi artisti campani.

Versione delle 05:35, 31 mar 2016

Il Museo delle Cere "Le Muse", di Caserta, non è più ospitato all'interno del Convento di Sant'Agostino nel pieno centro storico della città.

Le sezioni sono rappresentate da quadri nei quali sono collocati i personaggi storici, ad oggi 27, con abiti appositamente realizzati: punto di partenza è la ricostruzione storica del periodo Borbonico fino alla commemorazione di grandi artisti campani.

Contiene riproduzioni realistiche di poeti e autori teatrali come Salvatore Di Giacomo e Raffaele Viviani, o di artisti come Totò, Vittorio De Sica, Massimo Troisi, Enrico Caruso, Eduardo e Peppino De Filippo.

Il Museo, terzo in Italia dopo quelli di Roma e Milano, è unico nel suo genere in tutto il Sud Italia ed è un implicito invito a studiare meglio la storia del Mezzogiorno stesso e del Regno di Napoli. È in itinere il progetto di ampliamento del Museo che sta riscuotendo un grande successo con numerose vistite di scolaresche.[senza fonte]

Note


Collegamenti esterni