Michel Djotodia: differenze tra le versioni
m Fix tmpl |
|||
Riga 57: | Riga 57: | ||
}} |
}} |
||
{{Onorificenze |
{{Onorificenze |
||
|immagine=Order of Academic Palms (Central Africa).gif |
|||
|immagine= |
|||
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine delle palme accademiche |
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine delle palme accademiche |
||
|collegamento_onorificenza=Ordine delle palme accademiche (Repubblica Centrafricana) |
|collegamento_onorificenza=Ordine delle palme accademiche (Repubblica Centrafricana) |
Versione delle 00:41, 18 nov 2015
Michel Djotodia | |
---|---|
Presidente della Repubblica Centrafricana | |
Durata mandato | 24 marzo 2013 – 10 gennaio 2014 ad interim fino al 18 agosto 2013 |
Capo del governo | Nicolas Tiangaye |
Predecessore | François Bozizé |
Successore | Alexandre Ferdinand Nguendet |
Dati generali | |
Partito politico | Unione delle Forze Democratiche per l'Unità |
Michel Am-Nondokro Djotodia (Vakaga, 1949) è un politico e militare centrafricano.
Fa parte dell'Unione delle Forze Democratiche per l'Unità (UFDR) ed è membro di Seleka, partito rivoluzionario centrafricano che dal 2012 ha preso il potere nella Repubblica Centrafricana. Dopo il rovesciamento dell'ex presidente François Bozizé, è stato proclamato presidente della Repubblica Centrafricana.
Biografia
Nasce in un villaggio nel Vakaga. Ha servito come console nella città sudanese di Nyala. Fu capo dell' Unione delle Forze Democratiche per l'Unità (UFDR). Durante la guerra che ha dilaniato il suo paese, Djotodia visse in esilio a Cotonou, in Benin. Il 20 novembre 2006 venne arrestato dai militari del Benin, insieme al suo portavoce Abakar Sabon per conto del governo Bozizé. Nel febbraio 2008 vengono entrambi rilasciati, dopo aver accettato di partecipare a un accordo di pace con il governo centrale.
Nel dicembre 2012 Djotodia diviene una figura chiave nella coalizione ribelle Seleka in quanto ritengono che il regime Bozizé non rispetta gli accordi. In occasione degli accordi di pace di Libreville, nel gennaio 2013, il presidente François Bozizé decise di nominare come primo ministro un rappresentante dell'opposizione e dei ribelli presenti nel governo. Il 3 febbraio 2013, in seguito ai negoziati viene formato un governo di unità nazionale guidato dal primo ministro Nicolas Tiangaye, governo composto da alleati di Bozizé, dall'opposizione e dai ribelli.
Dopo la formazione del governo, continuano le trattative per un accordo di pace, ma nel marzo 2013 questi si concludono con un nulla di fatto: Seleka si riprende le città grandi e accusa nuovamente Bozizé di non aver mantenuto le sue promesse. I ribelli tengono in custodia Djotodia e cinque ministri che nel frattempo si trovavano a Bangui ,occupata dai ribelli stessi che sequestrano il palazzo presidenziale, ma il presidente Bozizé non è presente, così come non lo sono i suoi alleati. Bozizé riesce a fuggire in Camerun, mentre alcuni alleati attraversano il fiume per rifugiarsi nella Repubblica Democratica del Congo.
Il 25 marzo 2013, Djotoia si proclama presidente della Repubblica Centrafricana, a seguito alla conquista della capitale Bangui, nella quale viene stato rovesciato il regime del generale François Bozizé. Successivamente, attraverso un discorso tenuto nella stessa Bangui, Djotoia annuncia di confermare nella carica di primo ministro lo stesso Nicolas Tiangaye, al fine di rispettare gli accordi di Libreville e tenere elezioni entro tre anni al massimo. Il 13 aprile 2013, il Consiglio Nazionale di Transizione conferma la sua posizione. Giura come capo di un governo di transizione di stato tra il 16 il 18 agosto 2013, per un periodo transitorio di 18 mesi. In questa occasione, afferma che non parteciperà alle prossime elezioni presidenziali.
Il 10 gennaio 2014, viene spinto a dimettersi dalla presidenza a seguito di un periodo di violenze settarie nel Paese. Il giorno seguente va in esilio in Benin.