Sean Parker: differenze tra le versioni
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Nel novembre del 2002 Parker lanciò consecutivamente [[Plaxo]], una raccolta online di indirizzi e servizi di [[social network]] che integrava [[Microsoft Outlook]]<ref name="WIRED_111202">{{Cita news | titolo = Napster Co-Founder's New Venture | autore = Jardin, Xeni | data=12 novembre 2002 | editore = ''[[Wired (magazine)|Wired]]'' | url=http://www.wired.com/science/discoveries/news/2002/11/56322 | accesso=18 maggio 2009 }}</ref>. Lasciò Plaxo per ragioni sconosciute legate a dispute con i suoi due [[azionista|azionisti]], [[Sequoia Capital]] e [[Ram Shriram]]<ref name="VENTURE_121206" />. |
Nel novembre del 2002 Parker lanciò consecutivamente [[Plaxo]], una raccolta online di indirizzi e servizi di [[social network]] che integrava [[Microsoft Outlook]]<ref name="WIRED_111202">{{Cita news | titolo = Napster Co-Founder's New Venture | autore = Jardin, Xeni | data=12 novembre 2002 | editore = ''[[Wired (magazine)|Wired]]'' | url=http://www.wired.com/science/discoveries/news/2002/11/56322 | accesso=18 maggio 2009 }}</ref>. Lasciò Plaxo per ragioni sconosciute legate a dispute con i suoi due [[azionista|azionisti]], [[Sequoia Capital]] e [[Ram Shriram]]<ref name="VENTURE_121206" />. |
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Nel 2004 Parker cominciò a consigliare informalmente i creatori di [[Facebook]] e diventò suo presidente ricevendo il 7% delle azioni di Facebook, quando la società venne costituita lo stesso anno<ref name="NYT_260505">{{Cita news | autore = Rosen, Ellen | titolo = Student's Start-Up Draws Attention and $13 Million | url = http://www.nytimes.com/2005/05/26/business/26sbiz.html?_r=2&scp=1&sq=thefacebook+parker&st=nyt | editore = ''[[The New York Times]]'' | data=26 maggio 2005 | accesso=18 maggio 2009 }}</ref>. Venne obbligato a lasciare Facebook dopo essere stato arrestato per possesso di [[cocaina]]<ref name="VanityFair201010">{{Cita news | autore = Kirkpatrick, David | titolo = With a Little Help From His Friends | url = http://www.vanityfair.com/culture/features/2010/10/sean-parker-201010?currentPage=all | editore = ''[[Vanity Fair (rivista statunitense)|Vanity Fair]]'' | accesso=6 settembre 2010 | data=6 settembre 2010 }}</ref>. |
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Versione delle 20:24, 14 dic 2014
Sean Parker (San Francisco, 3 dicembre 1979) è un imprenditore e informatico statunitense, specializzato nella tecnologia di rete.
È stato cofondatore di Napster, Plaxo e Causes[1], e parte del team di sviluppo di Facebook. Continuò il suo lavoro di guida ed assistenza su Facebook in via più rilassata e non ufficiale[2].
Biografia
Sean Parker iniziò la sua carriera di programmatore prestissimo. Suo padre gli insegnò a programmare già all'età di sette anni, e quando ne ebbe sedici fu imputato da una community di hackeraggio[3]. Parker si diplomò alla Oakton High School nel 1998. Nel 1999, divenne cofondatore di Napster, un servizio di condivisione libera e gratuita di musica che scatenò ben presto l'ira delle etichette di registrazione e della Recording Industry Association of America.[4] Cause legali da parte di numerose aziende del settore riuscirono ad arrestare il servizio[5][6]. La vittoria delle case discografiche fu però solo sulla carta, in quanto dopo Napster l'era del file-sharing cominciò su larga scala.
Nel novembre del 2002 Parker lanciò consecutivamente Plaxo, una raccolta online di indirizzi e servizi di social network che integrava Microsoft Outlook[7]. Lasciò Plaxo per ragioni sconosciute legate a dispute con i suoi due azionisti, Sequoia Capital e Ram Shriram[4].
Nel 2004 Parker cominciò a consigliare informalmente i creatori di Facebook e diventò suo presidente ricevendo il 7% delle azioni di Facebook, quando la società venne costituita lo stesso anno[8]. Venne obbligato a lasciare Facebook dopo essere stato arrestato per possesso di cocaina[3].
Nel 2006, Parker si è iscritto al Founders Fund, un fondo di capitale di rischio con sede a San Francisco, come Socio Dirigente[1][4].
Nel 2010 Parker ha investito 15 milioni di dollari in Spotify, di cui è attualmente membro del board.
Nella cultura di massa
Il periodo in cui Parker collaborò con Facebook è rappresentato nel film del 2010 The Social Network diretto da David Fincher[3]. Parker è interpretato da Justin Timberlake.
Nel 2010 Parker ha versato 100 000 dollari in una campagna per la legalizzazione della marijuana in California[9].
Note
- ^ a b Vascellaro, Jessica E., Firm Lets Others Choose Start-Ups, Wall Street Journal, 16 aprile 2009. URL consultato il 18 maggio 2009.
- ^ Mutzabaugh, Ben, Today in the Sky, USA Today, 22 settembre 2008. URL consultato il 18 maggio 2009.
- ^ a b c Kirkpatrick, David, With a Little Help From His Friends, Vanity Fair, 6 settembre 2010. URL consultato il 6 settembre 2010.
- ^ a b c Marshall, Matt, Founders Fund hires Sean Parker as partner, to launch second fund, Venture Beat, 12 dicembre 2006. URL consultato il 18 maggio 2009.
- ^ Napster shut down, BBC News Online, 27 luglio 2000. URL consultato il 18 maggio 2009.
- ^ Napster must stay shut down, BBC News Online, 26 marzo 2002. URL consultato il 18 maggio 2009.
- ^ Jardin, Xeni, Napster Co-Founder's New Venture, Wired, 12 novembre 2002. URL consultato il 18 maggio 2009.
- ^ Rosen, Ellen, Student's Start-Up Draws Attention and $13 Million, The New York Times, 26 maggio 2005. URL consultato il 18 maggio 2009.
- ^ MacAskill, Ewen, Facebook co-founder gives $100,000 to push to legalise cannabis in California, The Guardian, 10 ottobre 2010. URL consultato l'11 ottobre 2010.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sean Parker
Collegamenti esterni
- "With a Little Help From His Friends" Articolo di Vanity Fair su Sean Parker