Porta Saragozza: differenze tra le versioni

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'''Porta Saragozza''' è una delle porte della [[Mura di Bologna#La terza cinta: la Circla|terza cinta muraria della città]] di [[Bologna]], detta anche la ''circla'', che corrisponde come perimetro agli attuali [[viali di Circonvallazione (Bologna)|viali di Circonvallazione]].
'''Porta Saragozza''' è una delle porte della [[Mura di Bologna#La terza cinta: la Circla|terza cinta muraria della città]] di [[Bologna]].


==Storia==
==Storia==
Porta Saragozza sorge all'incrocio fra via Saragozza e i viali, ed è stata edificata per la prima volta nel [[XIII secolo]]. Nel [[1334]] fu dotata di ponte levatoio, ma per molti anni fu considerata un varco secondario.
Porta Saragozza sorge all'incrocio fra via Saragozza e i [[viali di Circonvallazione (Bologna)|viali di Circonvallazione]]. Edificata per la prima volta nel [[XIII secolo]], nel [[1334]] fu dotata di ponte levatoio. Per molti anni fu considerata un varco secondario e fu solo nel [[1674]], quando venne costruito il lunghissimo portico che dalla porta conduce fino al [[Santuario della Madonna di San Luca]], Porta Saragozza acquisì particolare rilievo, utilizzata come punto di partenza per le processioni verso il santuario (mentre in precedenza partivano da [[Porta Sant'Isaia]]).


La porta ha assunto le attuali fattezze a seguito di una radicale ricostruzione avvenuta nel [[1859]], guidata dall'ingegnere e architetto [[Enrico Brunetti Rodati]], il quale ne affidò il completamento all'architetto [[Giuseppe Mengoni]], che ne ha totalmente modificato l'assetto originario con l'aggiunta dei torrioni cilindrici laterali collegati tramite un portico a un nuovo cassero centrale<ref>[http://www.restauroportedibologna.it/it/porta_saragozza.php Restauro Porta Saragozza a Bologna: progetto restauro porta monumentale, Banca di Bologna<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Solo nel [[1674]], quando venne costruito il lunghissimo portico che dalla Porta conduce fino al [[Santuario della Madonna di San Luca]], Porta Saragozza acquisì particolare rilievo, utilizzata come punto di partenza per le processioni verso [[Santuario della Madonna di San Luca|San Luca]] (mentre in precedenza partivano da Porta Sant'Isaia).

A seguito di una radicale ricostruzione avvenuta nel [[1859]] guidata dall'ingegnere e architetto [[Enrico Brunetti Rodati]], il quale ne affida il completamento all'architetto [[Giuseppe Mengoni]], che ne ha totalmente modificato l'assetto originario con l'aggiunta dei torrioni cilindrici laterali collegati tramite un portico a un nuovo cassero centrale, la Porta ha assunto le attuali fattezze<ref>[http://www.restauroportedibologna.it/it/porta_saragozza.php Restauro Porta Saragozza a Bologna: progetto restauro porta monumentale, Banca di Bologna<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.


Nel [[1883]] fu posato, in attraversamento della porta, il binario della [[Tranvia Bologna-Casalecchio-Vignola|tranvia a vapore Bologna-Casalecchio-Vignola]], soppressa nel [[1938]] e sostituita nel [[1907]], nella tratta interna alle mura, dalle linee 18 e 19 del servizio tranviario urbano, a sua volta soppresso nel [[1963]].
Nel [[1883]] fu posato, in attraversamento della porta, il binario della [[Tranvia Bologna-Casalecchio-Vignola|tranvia a vapore Bologna-Casalecchio-Vignola]], soppressa nel [[1938]] e sostituita nel [[1907]], nella tratta interna alle mura, dalle linee 18 e 19 del servizio tranviario urbano, a sua volta soppresso nel [[1963]].

Versione delle 10:55, 30 set 2014

Coordinate: 44°29′25.76″N 11°19′47.73″E / 44.49049°N 11.329924°E44.49049; 11.329924
Veduta esterna
Veduta interna
Cartolina d'epoca con, in primo piano, il binario tranviario

Porta Saragozza è una delle porte della terza cinta muraria della città di Bologna.

Storia

Porta Saragozza sorge all'incrocio fra via Saragozza e i viali di Circonvallazione. Edificata per la prima volta nel XIII secolo, nel 1334 fu dotata di ponte levatoio. Per molti anni fu considerata un varco secondario e fu solo nel 1674, quando venne costruito il lunghissimo portico che dalla porta conduce fino al Santuario della Madonna di San Luca, Porta Saragozza acquisì particolare rilievo, utilizzata come punto di partenza per le processioni verso il santuario (mentre in precedenza partivano da Porta Sant'Isaia).

La porta ha assunto le attuali fattezze a seguito di una radicale ricostruzione avvenuta nel 1859, guidata dall'ingegnere e architetto Enrico Brunetti Rodati, il quale ne affidò il completamento all'architetto Giuseppe Mengoni, che ne ha totalmente modificato l'assetto originario con l'aggiunta dei torrioni cilindrici laterali collegati tramite un portico a un nuovo cassero centrale[1].

Nel 1883 fu posato, in attraversamento della porta, il binario della tranvia a vapore Bologna-Casalecchio-Vignola, soppressa nel 1938 e sostituita nel 1907, nella tratta interna alle mura, dalle linee 18 e 19 del servizio tranviario urbano, a sua volta soppresso nel 1963.

Attraverso i lavori di restauro eseguiti fra il 2007 e il 2009, Porta Saragozza è stata riportata agli antichi splendori.

Il Cassero

Il 26 giugno 1982 il cassero di Porta Saragozza viene concesso dall'allora amministrazione cittadina al "Circolo di cultura omosessuale XXVIII Giugno", primo centro di politica e cultura gay riconosciuto in Italia, che qui rimarrà per 25 anni. A Porta Saragozza è nata, nel 1985, l'associazione nazionale Arcigay[2], la quale ha gestito, negli spazi della Porta, anche un locale aperto al pubblico denominato proprio Cassero[3]. Il 28 novembre 2001 l'Arcigay e il Cassero si sono trasferiti in una nuova sede regolarmente concessa, presso l'ex Salara.

Poiché le mura del cassero ospitano una lapide che dedica la porta alla Madonna di San Luca, durante gli anni di permanenza dell'associazione omosessuale in porta Saragozza la processione dei fedeli verso il Santuario che si tiene in maggio per protesta non ha sostato, come da tradizione, nei pressi della porta[4].

Note

Bibliografia

  • Giancarlo Roversi, Le mura perdute. Storia e immagini dell'ultima cerchia fortificata di Bologna; Grafis Edizioni, Bologna, 1985.

Voci correlate

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