Giovanni di Dio: differenze tra le versioni

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Versione delle 06:46, 17 gen 2013

«Che devo fare? Il cuore è pronto; solo attende ordini!»

San Giovanni di Dio
San Giovanni di Dio dipinto da Murillo
 

Fondatore dell'Ordine Ospedaliero detto dei "Fatebenefratelli"

 
NascitaMontemor-o-Novo, 8 marzo 1495
MorteGranada, 8 marzo 1550
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazione1690
Ricorrenza8 marzo
Patrono diInfermieri, Medici, Ospedali, Cardiopatici, Librai, Stampatori

Giovanni di Dio, al secolo Juan Ciudad (Montemor-o-Novo, 8 marzo 1495Granada, 8 marzo 1550), è stato un religioso spagnolo di origine portoghese, fondatore dell'Ordine Ospedaliero detto dei "Fatebenefratelli". Nel 1690 è stato proclamato santo da papa Alessandro VIII.

Biografia

All'età di 8 anni, assieme a un chierico si allontanò dalla casa paterna e giunse in Spagna, dove ad Oropesa (Toledo) fu accolto dalla famiglia di Francisco Cid, detto “el Mayoral”.

Ad Oropesa trascorse gran parte della sua vita. Fino a 27 anni Juan si dedicò alla pastorizia poi si arruolò, partecipando come soldato, a due battaglie, una prima a Pavia dalla parte di Carlo V contro Francesco I e successivamente contro i Turchi, a Vienna.

Finita la vita militaresca, finché ebbe soldi vagò per mezza Europa giungendo fino in Africa a fare il bracciante e poi fece il venditore ambulante a Gibilterra. Infine, nel 1537 si stabilì a Granada e aprì una piccola libreria. Avvertiva già una grande vocazione per Gesù nell'assistenza dei poveri e dei malati, ma fu allora che Giovanni mutò radicalmente indirizzo alla propria vita, in seguito a una predica di san Giovanni d'Avila.

Attraversò una grande crisi di fede, distrusse la sua libreria, andò in giro per la città agitandosi e rotolandosi per terra e rivolgendo ai passanti la frase che sarebbe divenuta l'emblema della sua vita:

«Fate (del) bene, fratelli, a voi stessi.»

Considerato pazzo fu rinchiuso nell'Ospedale Reale di Granada, da dove uscì qualche mese dopo rasserenato e intenzionato ad assecondare la sua vocazione religiosa.

Dopo essersi posto sotto la guida di Giovanni d'Avila, si recò in pellegrinaggio al Monastero reale di Santa Maria de Guadalupe e, tornanto a Granada, diede inizio alla sua opera di assistenza ai poveri, malati e bisognosi.

Nonostante le diffidenze iniziali, si unirono a lui altre persone, che si dedicarono completamente all'assistenza ai malati. Il suo modo di chiedere la carità era molto originale, infatti era solito dire: “Fate del bene a voi stessi! Fate bene, fratelli!”.

Fondò il suo primo ospedale, organizzò l'assistenza secondo le esigenze di quelli che considerava i ‘suoi' poveri. L'Arcivescovo di Granada gli cambiò il nome in Giovanni di Dio. Si impegnò anche nei confronti delle prostitute, aiutandole a reinserirsi nella società. Morì l'8 marzo 1550.

Canonizzazione

La sua fama si sparse in fretta e fu canonizzato nel 1690. Papa Leone XIII lo dichiarò patrono degli ospedali e di quanti operano per restituire la salute agli infermi.

Bibliografia

Statua di San Giovanni di Dio a Vilar de Frades, Barcelos, Portogallo.
  • Piero Bargellini, Un Santo al Giorno
  • Redrado José L., San Giovanni di Dio, Elledici, 2007
  • Giuseppe Magliozzi, San Giovanni di Dio narrato dal Celi, Centro studi "San Giovanni di Dio", 1993
  • Josè Cruset,Un avventuriero illuminato, Edizioni Paoline, 1960

Celebrazioni

San Giovanni di Dio si celebra nella festa patronale dell’8 marzo a Troia (FG), un piccolo centro del subappennino dauno, dove esiste un’antica e profonda devozione: preghiere, santa messa, la processione con la statua del santo, strade e negozi affollati, città illuminata con migliaia di luci multicolori, spettacolo pirotecnico…

Il forte legame della popolazione locale al santo si fa risalire al 1590, allorché a Troia giunsero i Fatebenefratelli che assunsero la cura del locale ospedale e introdussero il culto a San Giovanni di Dio, destinato ad incidere profondamente sulla religiosità popolare.

Al suono delle campane della chiesa di San Giovanni di Dio di Troia -con un concerto campanario composto da tre elementi- è legato il ricordo di un miracolo: si racconta che nel 1910 alcuni minatori troiani, immigrati in America, udirono il suono della più piccola delle tre campane della chiesa della loro terra natia, ed uscirono di corsa dalla miniera dove lavoravano, in Pennsylvania, scampando così al crollo della stessa pochi attimi dopo.

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