Muhammad di Ghur: differenze tra le versioni

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Versione delle 09:15, 28 mag 2012

Template:Avvisounicode Mu`izz al-Dīn Muhammad, noto anche come Muhammad Ghūrī in urdu شہاب الدین غوری, ossia Shihāb al-Dīn Ghūrī (11601206), è stato uno dei protagonisti dell'affermazione dell'Islam nell'India settentrionale.

Ambizioso, il tagico Muhammad Ghûrî ereditò il potere del fratello Ghiyath al-Dîn Muhammad e trasformò il suo piccolo Stato di Ghor (Ghûr) in un vasto impero. Assorbì innanzi tutto il territorio dei Ghaznavidi, poi lo dilatò con operazioni belliche impadronendosi del settentrione indiano e del Bengala.

Nel 1173, Muhammad fu nominato governatore di Ghazna, presa da suo fratello, e continuò a razziare a est il territorio ghaznavide. Invase il Gujarat negli anni ottanta del XII secolo, ma fu respinto dai Solankî che dominavano la regione. Nel 1186, s'impadronì di Lahore e mise fine al regno della dinastia dei Ghaznavidi.

Dopo una sua iniziate disfatta nel 1191 nella prima battaglia di Tarayn inflittagli da Prithivîrâja Châhumâna III, il raja che all'epoca regnava sui territori di Delhi e di Ajmer, passò un anno intero a prepararsi a una nuova guerra. Tornò in campo nel 1192 e lo scontro nella seconda battaglia di Tarayn, coi suoi 120.000 uomini contrapposti ai 300.000 indiani di Prithivîrâja, si concluse con la sua vittoria e con la cattura del raja che fu giustiziato sullo stesso campo di battaglia. Muhammad Ghûrî divenne in tal modo il primo esponente musulmano a impadronirsi di Delhi e a insediare un potere islamico in India, senza tuttavia insediarvisi personalmente.

Mentre egli nominò suo generale Qutb al-Din Aybak, lil futuro fondatore della dinastia mamelucca (da non confondere con quella che regnò in Egitto e Siria, dopo gli Ayyubidi, come governatore di Delhi, continuando sullo slancio, l'altro suo generale Muhammad ibn Bakhtiyâr, attraversò il Gange, prese Varanasi, dove distrusse i tempi indù e sterminò la popolazione maschile, salvando le donne e i fanciulli per deportarli come schiavi, egli razziava il Bihar dove perpetrò il grande massacro di monaci buddisti a Nalanda, e la popolazione civile, vibrando un colpo fatale al buddhismo indiano. S'impadronì infine del Bengala ove tuttavia incontrò resistenza.

Nel 1206, Ghûrî si recò a Lahore per piegare una rivolta, ma sulla via del ritorno a Ghazna, dove s'era stabilito, fu assassinato a Damik, forse ad opera di un assassino ismailita nizarita, oppure da un combattente ghakkar della regione.

Muhammad Ghûrî che non lasciò eredi, trattò i suoi schiavi come figli e si pensa che egli abbia formato una gran quantità di schiavi d'origine turca alle arti della guerra e all'amministrazione dei suoi territori, riprendendo uno schema a suo tempo avviato dal califfo abbaside al-Mu'tasim e dal Sultano ayyubide al-Salih Ayyub. Uno di tali schiavi, Qutb al-Din Aybak, si rese indipendente e fondò alla morte di Mu`izz al-Dīn Muhammad la dinastia dei Mamelucchi d'India.

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