Superaequum: differenze tra le versioni

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Diversi comuni della Valle Subequana hanno restituito iscrizioni celebrative di duoviri (gli amministratori locali di '''Superaequum''') e ciò lascia supporre che gli antichi pagi della valle abbiano fornito, a turno, i duoviri al neonato municipium. Per costante tradizione letteraria, dal Secento in poi, il municipium di Superaequum è stato ubicato in territorio di Castelvecchio Subequo: l'assioma sottostante tale tesi è che il locale pagus possa aver mutato il proprio titolo costituzionale originario divenendo, nel corso del primo sec. a.C, il [[municipium]] romano dei Superequani.<p>
Diversi comuni della Valle Subequana hanno restituito iscrizioni celebrative di duoviri (gli amministratori locali di '''Superaequum''') e ciò lascia supporre che gli antichi pagi della valle abbiano fornito, a turno, i duoviri al neonato municipium. Per costante tradizione letteraria, dal Secento in poi, il municipium di Superaequum è stato ubicato in territorio di Castelvecchio Subequo: l'assioma sottostante tale tesi è che il locale pagus possa aver mutato il proprio titolo costituzionale originario divenendo, nel corso del primo sec. a.C, il [[municipium]] romano dei Superequani.<p>
Molti aspetti relativi all'ordinamento municipale di Superaequum in età Romana sono ancora da chiarire. Assai problematica risulta una iscrizione epigrafica di tarda [[età imperiale]] rinvenuta in territorio di [[Secinaro]] in cui risulta attestato il quattruorvirato. Considerato che il quattruovirato non fu più concesso da Roma a quei municipi (tra cui '''Superaequum''') istituiti dopo la riforma cesariana dell'ordinamento municipale, l'iscrizione secinarese pone il problema di dover spiegare la presenza dei quattruoviri in un municipium retto da duoviri. [[Theodor Mommsen]] giudicò impossibile la presenza dei [[quattruorviri]] a '''Superaequum''' preferendo ammettere che l'iscrizione secinarese fosse originaria dell'antica ''Corfinium'' (municipium tradizionalmente retto da quattruoviri). Non mancano tuttavia autori contemporanei che ipotizzano come qualche riforma costituzionale intervenuta nella tarda età imperiale possa aver riabilitato il quattruorvirato: in tal caso l'iscrizione secinarese ben potrebbe assegnarsi a Superaequum (si veda anche la sezione Età municipale in [[Secinaro]]).<p>
Molti aspetti relativi all'ordinamento municipale di Superaequum in età Romana sono ancora da chiarire. Assai problematica risulta una iscrizione epigrafica di tarda [[età imperiale]] rinvenuta in territorio di [[Secinaro]] in cui risulta attestato il quattruorvirato. Considerato che il quattruovirato non fu più concesso da Roma a quei municipi (tra cui '''Superaequum''') istituiti dopo la riforma cesariana dell'ordinamento municipale, l'iscrizione secinarese pone il problema di dover spiegare la presenza dei quattruoviri in un municipium retto da duoviri. [[Theodor Mommsen]] giudicò impossibile la presenza dei [[quattruorviri]] a '''Superaequum''' preferendo ammettere che l'iscrizione secinarese fosse originaria dell'antica ''Corfinium'' (municipium tradizionalmente retto da quattruoviri). Non mancano tuttavia autori contemporanei che ipotizzano come qualche riforma costituzionale intervenuta nella tarda età imperiale possa aver riabilitato il quattruorvirato: in tal caso l'iscrizione secinarese ben potrebbe assegnarsi a Superaequum (si veda anche la sezione Età municipale in [[Secinaro]]).<p>
Analogamente ad altri municipii romani della [[Regio IV Augustea]], il municipium dei Superaequani entrò in crisi tra il IV e il V sec. d.C. Futuri studi potranno accertare se il declino del municipium sia da mettere in relazione alla formazione del[[cratere del Sirente]]: evento che il radiocarbonio data proprio tra IV-V sec. d.C.
Analogamente ad altri municipii romani della [[Regio IV Augustea]], il municipium dei Superaequani entrò in crisi tra il IV e il V sec. d.C: alla medesima epoca il radiocarbonio ha datato la formazione del [[cratere del Sirente]].


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Versione delle 15:38, 19 mar 2012

Piceni et Vestinorum, Pelignorum, Marrucinorum; ac Frentanorum agri descriptio, 1624 - Philip Clüver


Superaequum è una delle tre porzioni di territorio in cui i Romani suddivisero il territorio degli antichi Peligni: Superaequum, Corfinium e Sulmo. Il toponimo Superaequum non compare mai nelle fonti scritte di età antica: esso fu coniato a tavolino dai geografi umanisti i quali partirono dall'etnico Superaequani presente nelle opere di Plinio e di Ovidio.

La querelle in merito all'ubicazione di Superaequum è una vexata questio che si trascina sin dal Cinquecento. Verso la metà del Secento iniziò ad essere chiaro che i resti dell'antica Superaequum giacciono nel territorio dell'attuale Valle Subequana. Ancora oggi, tuttavia, non sono stati localizzati resti archeologici (mura, pomerium, rete idrica, rete fognaria) che facciano pensare alla fondazione di una entità urbana corrispondente al municipium dei Superequani.

La municipalizzazione della Valle Subequana ad opera dei romani è un evento collocabile nel primo sec. a.C. poco dopo la fine del Bellum sociale, epoca in cui si registra anche la costruzione di nuove opere pubbliche soprattutto negli attuali territori di Castelvecchio Subequo e Gagliano Aterno. Il municipium dei Superequani è da intendersi innanzitutto come entità di natura amministrativa, nel senso che i pagi italici della Valle Subequana, poco dopo la metà del primo sec. a.C., rimpiazzaroni i rispettivi organi amministrativi indipendenti con un nuovo organo collegiale conforme al nuovo ordinamento costituzionale dello Stato romano. I duoviri municipali di diritto romano esercitarono la propria giuristizione su tutto il territorio dell'attuale Valle Subequana.

Diversi comuni della Valle Subequana hanno restituito iscrizioni celebrative di duoviri (gli amministratori locali di Superaequum) e ciò lascia supporre che gli antichi pagi della valle abbiano fornito, a turno, i duoviri al neonato municipium. Per costante tradizione letteraria, dal Secento in poi, il municipium di Superaequum è stato ubicato in territorio di Castelvecchio Subequo: l'assioma sottostante tale tesi è che il locale pagus possa aver mutato il proprio titolo costituzionale originario divenendo, nel corso del primo sec. a.C, il municipium romano dei Superequani.

Molti aspetti relativi all'ordinamento municipale di Superaequum in età Romana sono ancora da chiarire. Assai problematica risulta una iscrizione epigrafica di tarda età imperiale rinvenuta in territorio di Secinaro in cui risulta attestato il quattruorvirato. Considerato che il quattruovirato non fu più concesso da Roma a quei municipi (tra cui Superaequum) istituiti dopo la riforma cesariana dell'ordinamento municipale, l'iscrizione secinarese pone il problema di dover spiegare la presenza dei quattruoviri in un municipium retto da duoviri. Theodor Mommsen giudicò impossibile la presenza dei quattruorviri a Superaequum preferendo ammettere che l'iscrizione secinarese fosse originaria dell'antica Corfinium (municipium tradizionalmente retto da quattruoviri). Non mancano tuttavia autori contemporanei che ipotizzano come qualche riforma costituzionale intervenuta nella tarda età imperiale possa aver riabilitato il quattruorvirato: in tal caso l'iscrizione secinarese ben potrebbe assegnarsi a Superaequum (si veda anche la sezione Età municipale in Secinaro).

Analogamente ad altri municipii romani della Regio IV Augustea, il municipium dei Superaequani entrò in crisi tra il IV e il V sec. d.C: alla medesima epoca il radiocarbonio ha datato la formazione del cratere del Sirente.

Note


Voci correlate