Superaequum: differenze tra le versioni

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Il ''municipium'' dei Superequani è da intendersi innanzitutto come entità di natura amministrativa, nel senso che i pagi italici della Valle Subequana potrebbero aver soltanto rimpiazzare i rispettivi organi amministrativi indipendenti con un nuovo organo collegiale previsto dall'ordinamento costituzionale dello Stato romano. Per quanto alcune iscrizioni facciano riferimento ad una civitas (=lat. comunità) ed altre ad un municipium dei Superequani, non sono stati mai localizzati resti archeologici (mura, pomerium, rete idrica, rete fognaria) che facciano pensare alla fondazione di una città nel periodo augusteo. Vi è chi ipotizza che uno dei pagi della Valle Subequana potrebbe aver cambiato il proprio titolo costituzionale in municipium dei Superequani e questo pagus potrebbe essere quello di Castelvecchio Subequo.<p>
Il ''municipium'' dei Superequani è da intendersi innanzitutto come entità di natura amministrativa, nel senso che i pagi italici della Valle Subequana potrebbero aver soltanto rimpiazzare i rispettivi organi amministrativi indipendenti con un nuovo organo collegiale previsto dall'ordinamento costituzionale dello Stato romano. Per quanto alcune iscrizioni facciano riferimento ad una civitas (=lat. comunità) ed altre ad un municipium dei Superequani, non sono stati mai localizzati resti archeologici (mura, pomerium, rete idrica, rete fognaria) che facciano pensare alla fondazione di una città nel periodo augusteo. Vi è chi ipotizza che uno dei pagi della Valle Subequana potrebbe aver cambiato il proprio titolo costituzionale in municipium dei Superequani e questo pagus potrebbe essere quello di Castelvecchio Subequo.<p>
Il fatto che le attestazioni epigrafiche relative al duovirato superequano provengano dai vari comuni della Valle Subequana lascia tuttavia supporre che i pagi della Valle Subequana abbiano fornito a turno i duoviri al neonato municipium.<p>
Il fatto che le attestazioni epigrafiche relative al duovirato superequano provengano dai vari comuni della Valle Subequana lascia tuttavia supporre che i pagi della Valle Subequana abbiano fornito a turno i duoviri al neonato municipium.<p>
Nella Valle Subequana, per la precisione in territorio di Secinaro, è stata rinvenuta anche una attestazione epigrafica relativa al quattruovirato, ma la pertinenza di questa iscrizione al contesto epigrafico superequano non può dirsi certa [[Secinaro | Medioevo e Rinascimento]]</ref>.<p>
Nella Valle Subequana, per la precisione in territorio di Secinaro, è stata rinvenuta anche una attestazione epigrafica relativa al quattruovirato: l'assegnazione di questa iscrizione al contesto epigrafico superequano non è tuttavia senza problemi (si veda la voce [[Secinaro | Medioevo e Rinascimento]]).<p>


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Versione delle 15:27, 18 mar 2012

Piceni et Vestinorum, Pelignorum, Marrucinorum; ac Frentanorum agri descriptio, 1624 - Philip Clüver

Superaequum è uno dei tre municipii in cui gli antichi Romani suddivisero il territorio degli antichi Peligni (Superaequum, Corfinium e Sulmo).

Il toponimo Superaequum risulta coniato a tavolino dai geografi umanisti nel significato di "cittadella ubicata sopra la pianura", ma la pianta della città antica e la sua esatta estensione non sono state mai accertate.

I Superequani vengono menzionati nelle opere di Plinio e Ovidio, nell'elenco gromatico del Liber coloniarum e nelle iscrizioni epigrafiche provenienti da Secinaro e Castelvecchio Subequo.

La "querelle" sull'esatta ubicazione del municipium rappresenta una "vexata questio" che si trascina sin dal Cinquecento. Verso la metà del Secento iniziò ad essere chiaro che i resti dell'antica Superaequum erano da localizzare nel territorio dell'attuale Valle Subequana. Tre delle cinque iscrizioni che attestano l'etnico Superaequani provengono da Castelvecchio Subequo, ma quasi tutti i comuni della Valle Subequana hanno restituito iscrizioni celebrative dei duoviri superequani (gli amministratori collegiali dei municipi romani istituiti dopo la riforma cesariana).

La municipalizzazione della Valle Subequana ad opera dei romani è un evento collocabile poco dopo la fine del Bellum sociale, epoca in cui si registra anche la costruzione di nuove opere pubbliche soprattutto negli attuali territori di Castelvecchio Subequo e Gagliano Aterno.

Il municipium dei Superequani è da intendersi innanzitutto come entità di natura amministrativa, nel senso che i pagi italici della Valle Subequana potrebbero aver soltanto rimpiazzare i rispettivi organi amministrativi indipendenti con un nuovo organo collegiale previsto dall'ordinamento costituzionale dello Stato romano. Per quanto alcune iscrizioni facciano riferimento ad una civitas (=lat. comunità) ed altre ad un municipium dei Superequani, non sono stati mai localizzati resti archeologici (mura, pomerium, rete idrica, rete fognaria) che facciano pensare alla fondazione di una città nel periodo augusteo. Vi è chi ipotizza che uno dei pagi della Valle Subequana potrebbe aver cambiato il proprio titolo costituzionale in municipium dei Superequani e questo pagus potrebbe essere quello di Castelvecchio Subequo.

Il fatto che le attestazioni epigrafiche relative al duovirato superequano provengano dai vari comuni della Valle Subequana lascia tuttavia supporre che i pagi della Valle Subequana abbiano fornito a turno i duoviri al neonato municipium.

Nella Valle Subequana, per la precisione in territorio di Secinaro, è stata rinvenuta anche una attestazione epigrafica relativa al quattruovirato: l'assegnazione di questa iscrizione al contesto epigrafico superequano non è tuttavia senza problemi (si veda la voce Medioevo e Rinascimento).

Note


Voci correlate