Critica televisiva: differenze tra le versioni
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'''Critica televisiva''' è il termine che definisce il [[genere letterario]] specifico della [[critica]] concernente lo scrivere o il parlare riguardola programmazione della [[televisione]], con l'espressione sostanziale di una valutazione di merito sulla qualità o il significato - o gli aspetti correlati - delle singole produzioni proposte da questo [[mass medium|medium]]. |
'''Critica televisiva''' è il termine che definisce il [[genere letterario]] specifico della [[critica]] concernente lo scrivere o il parlare riguardola programmazione della [[televisione]], con l'espressione sostanziale di una valutazione di merito sulla qualità o il significato - o gli aspetti correlati - delle singole produzioni proposte da questo [[mass medium|medium]]. |
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Per molti versi similare alla [[critica cinematografica]], e sorta di fatto con la nascita stessa della televisione, questa forma di critica viene sviluppata essenzialmente su [[quotidiano|giornali quotidiani]] o in [[talk show]] [[radio (mass medium)|radiofonici]] e televisivi, ma anche in [[libri]] specializzati o pubblicazioni periodiche. |
Per molti versi similare alla [[critica cinematografica]], e sorta di fatto con la nascita stessa della televisione, questa forma di critica viene sviluppata essenzialmente su [[quotidiano|giornali quotidiani]] o in [[talk show]] [[radio (mass medium)|radiofonici]] e televisivi, ma anche in [[libri]] specializzati o pubblicazioni periodiche. A questa attività spesso hanno contribuito e contribuiscono [[scrittori]] e [[saggisti]] di vaglia la cui attività si esplica tendenzialmente su linee che esulano lo specifico televisivo. |
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Secondo l'''[[Enciclopedia della televisione]]'' curata da [[Aldo Grasso]] (uno dei maggiori critici televisivi italiani) - che vi dedica un apposito lemma - ''"il cruccio della critica televisiva nasce da una difficoltà logica insolubile: il sostantivo si riferisce a una attività che normalmente si esercita nel campo dell'[[estetica]]: l'aggettivo indica invece la presenza di un corpo, di una materia, che sembra aver perduto ogni connotazione estetica e che, anzi, viene assimilato alla 'spazzatura' con sempre maggiore frequenza. Difficile stabilire su quali criteri di fondi"''. |
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==Voci correlate== |
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Versione delle 09:33, 10 apr 2011
Critica televisiva è il termine che definisce il genere letterario specifico della critica concernente lo scrivere o il parlare riguardola programmazione della televisione, con l'espressione sostanziale di una valutazione di merito sulla qualità o il significato - o gli aspetti correlati - delle singole produzioni proposte da questo medium.
Per molti versi similare alla critica cinematografica, e sorta di fatto con la nascita stessa della televisione, questa forma di critica viene sviluppata essenzialmente su giornali quotidiani o in talk show radiofonici e televisivi, ma anche in libri specializzati o pubblicazioni periodiche. A questa attività spesso hanno contribuito e contribuiscono scrittori e saggisti di vaglia la cui attività si esplica tendenzialmente su linee che esulano lo specifico televisivo.
Secondo l'Enciclopedia della televisione curata da Aldo Grasso (uno dei maggiori critici televisivi italiani) - che vi dedica un apposito lemma - "il cruccio della critica televisiva nasce da una difficoltà logica insolubile: il sostantivo si riferisce a una attività che normalmente si esercita nel campo dell'estetica: l'aggettivo indica invece la presenza di un corpo, di una materia, che sembra aver perduto ogni connotazione estetica e che, anzi, viene assimilato alla 'spazzatura' con sempre maggiore frequenza. Difficile stabilire su quali criteri di fondi".
Studi
Come materia di studio la critica televisiva prevede, a livello universitario, la laurea magistrale in storia e critica della televisione.[1]
In Italia, interna al Premio Flaiano vi è una sezione dedicata alla premiazione di critici televisivi.
Note
- ^ Vedi: Lettere.unito.it