Shedir: differenze tra le versioni

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== Caratteristiche ==
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Versione delle 22:46, 7 feb 2010

Shedir
Shedir
File:File:Cassiopeia constellation map.png
α indica la posizione di Shedir all'interno della costellazione di Cassiopea
ClassificazioneGigante arancione
Classe spettraleK0 IIIa
Distanza dal Sole229 ± 9 anni luce
CostellazioneCassiopea
Coordinate
(all'epoca J2000)
Ascensione retta00h 40m 30,44s
Declinazione56° 32′ 14,39″
Dati fisici
Raggio medio45[1] R
Massa
4-5 M
Velocità di rotazione21 km/s
Temperatura
superficiale
4.625 K[2] (media)
Luminosità
855 L
Indice di colore (B-V)1,17
Età stimata100-200 milioni di anni
Dati osservativi
Magnitudine app.2,25
Magnitudine ass.-1,99
Parallasse14.27 ± 0,57 mas
Moto proprioAR: 50,36 mas/anno
Dec: -32,17 mas/anno
Velocità radiale-4,31 km/s
Nomenclature alternative
Shedar, Schedar, Shadar, α Cas, HR 168, HD 3712, SAO 21609 , FK5 21, HIP 3179

Coordinate: Carta celeste 00h 40m 30.44s, +56° 32′ 14.39″

Schedir (α Cas / α Cassiopeiae / Alfa Cassiopeiae, conosciuta anche come Shedar, Schedar, Shadar o Shedir) è la stella più luminosa della costellazione di Cassiopea. Il suo nome proprio deriva dall'arabo صدر, şadr, che significa busto. Esso deriva dal fatto che essa è posta proprio nel cuore di questa figura mitologica, rappresentata solitamente come seduta e con uno specchio in mano, intenta a pettinarsi i capelli.

Osservazione

Sebbene Schedir, con una magnitudine apparente di 2,25, sia per la maggior parte del tempo la stella più luminosa della costellazione, è a volte superata dalla variabile Gamma Cassiopeiae, che può in certi periodi arrivare fino alla magnitudine apparente di 2,15. Inoltre Beta Cassiopeiae, benché meno luminosa, lo è così di poco (solo 3 centesimi di mangnitudine), che la differenza è difficilmente apprezzabile ad occhio nudo.

Nell'asterismo a forma di W, formato dalle stelle più luminose della costellazione, Schedir occupa uno dei due vertici in basso, essendo l'altro formato da Delta Cassiopeiae. Essa è posta molto a settentrione nella sfera celeste, come tutta la costellazione, tanto da apparire circumpolare in Canada, in buona parte degli Stati Uniti, in tutta l'Europa settentriale e centrale e in quasi tutta la Russia. Posta a 57°N, Schedir è invisibile più a sud del 33° parallelo dell'emisfero australe, cioè in Argentina, Sud Africa e in parte dell'Australia.

Caratteristiche

Poiché Schedir è posta ad approssimativamente 229 anni luce dalla Terra e data la sua luminosità apparente, si può inferire una luminosità intrinseca che ammonta a circa 885 volte quella del Sole. Più che dalla temperatura, tale notevole luminosità è data dalla grande superficie radiante della stella. In effetti la temperatura superficiale di Schedir è 4.625 K[2], un po' inferiore a quella del Sole che è di circa 5.700 K. Questa temperatura fa sì che Schedir sia assegnata alla classe spettrale K0. Il raggio di Schedir è invece 45 volte quello solare, come è risultato da misurazioni dirette effettuate con tecniche interferometriche[1]. Questo non stupisce visto che essa è classificata come stella gigante e di conseguenza le è stata assegnata la classe MMK IIIa. La lettera a significa che essa si pone fra le giganti più brillanti, tanto da essere al limite fra la classe III e la classe II (cioè quella delle giganti luminose).

Questa brillantezza suggerisce che la massa di Schedir sia 4-5 volte quella solare. Vecchia 100-200 milioni di anni, Schedir ha iniziato la sua esistenza come una stella di classe B. Ha tuttavia esaurito l'idrogeno nel suo nucleo, il quale contraendosi e scaldandosi ha fatto gonfiare e raffreddare gli strati superficiali della stella. Il suo destino finale è quello di diventare una nana bianca C-O.


Note

  1. ^ a b A. R. Hajian, J. T. Armstrong, C. A. Hummel, J. A. Benson, D. Mozurkewich, T. A. Pauls, D. J. Hutter, N. M. Elias II, K. J.. Johnston, L. J, Rickard, N. M. White, Direct confirmation of stellar limb darkening with the navy prototype optical interferometer, in The Astrophysical Journal, vol. 496, 1998, pp. 484-489, DOI:10.1086/305388. URL consultato il 7 febbraio 2010.
  2. ^ a b S. Hekker, J. Meléndez, Precise radial velocities of giant stars. III. Spectroscopic stellar parameters, in Astronomy and Astrophysics, vol. 475, 2007, pp. 1003-1009, DOI:10.1051/0004-6361:20078233. URL consultato il 7 febbraio 2010.
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